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Mi piace pensare che tutti gli amanti di questo Meraviglioso Sport conoscano l’origine dei rally, come sono nati. Grazie all’idea di qualche Geniale Organizzatore (non credo che tale idea sia venuta da quella che poteva essere, se c’era, la corrispondente della nostra csai). La mia memoria mi porta agli anni 60 dove, tra le altre corse su strada, erano in essere le gare di regolarita’.
A qualcuno, non chiedetemi chi purtroppo non lo ricordo, venne in mente: perche’ non fare velocita’ pura in determinati tratti del percorso?
Idea Geniale! Prime prove nelle cave, poi inizialmente un po’ timorosi sulle strade e via alla grande !!!! Ovviamente con qualche problemino, allora vigeva che la media oraria (anche nella PS) non dovesse superare i 50 Km orari. Penso che oggi si possa dire (cio’ che allora tutti sapevano) che sulla carta i km di PS erano 30, ma in realta’ erano 10, cioe’ non era ancora accettato da chi doveva dare i permessi che le PS fossero velocita’ pura.
La risposta del pubblico fu’ piu’ che straripante e questo porto’ al “Fenomeno” rally che entro’ in poco tempo di prepotenza nel mondo dei motori. Certo era appena nato e le regole di sicurezza di allora possono sembrare superficiali rispetto a quelle di oggi. Ma la mentalita’, il modo di pensare e di vivere di allora non era certo quello di oggi (con lati positivi sicuramente…ma anche con tanti lati negativi).
Poi bisogna anche considerare le prestazioni delle auto di quegli inizi. Ricordo perche’ viste con i miei occhi: auto come quelle di serie, sedili compresi, sui quali veniva aggiunta una foderina con “salsicciotti” laterali a mo’ di “anatomico”.
Gomme di serie ed assetto ben poco differente, lunghezza dei Rally infinita: 2, 3, 4 giorni, Km a iosa. Il concetto era che oltre alla velocita’ nelle PS l’altro elemento importante era l’affidibilita’ del mezzo ed essa non era risparmiata anche nei trasferimenti tanto erano “tirati”.
Allora anche se rompevi il parabrezza potevi continuare non usavi tuta ignifuga (venne resa obbligatoria dopo la morte di Garzoglio se ricordo bene). L’elenco di partenti superava molto spesso i 300 Concorrenti (5 ore di passaggi ad un San Martino di Castrozza ricordo 360 partenti ( vorrei tanto avere ancora quei negativi, ma questa e’ un’altra storia).
Cosa MOLTO importante era uno Sport accessibile a tanti, al 95 % o piu’ le auto erano di proprieta’ e curate dallo stesso proprietario e non si venga a dire che allora erano insicure: TUTTE BALLE.
Poi tutto si e’ evoluto (misure di sicurezza incluse ) e piano piano, ma perdendo un piccolo pezzo per volta di quella che era l’ESSENZA dei rally, si e’ arrivati ai rally odierni.