Björn Waldegård.

73 anni fa, a Solna in Svezia, nasceva un uomo di nome Bjorn. Rimase un ragazzo sconosciuto fino al 1962, dove mise le mani per la prima volta su una vecchia Volkswagen 1600, da far sfrecciare nei boschi Svedesi. La sua dedizione per questo sport e l’incredibile talento al volante lo portarono sul sedile di una Porsche 911, con cui vinse ben due titoli Svedesi. Ma il successo doveva ancora arrivare; nel 1973 con l’arrivo del Campionato Mondiale Rally, Bjorn, si vide molteplici portiere aprirsi dal suo lato. Infatti in quell’anno lo possiamo vedere a bordo di BMW 2002, Fiat 124 Abarth e addirittura un VW Kafer (Beetle) 1300. Per la fine del ’75 accettò un’offerta che si rivelò azzeccata; lo svedese divenne seconda guida nel team Lancia, con la Stratos, al fianco di Sandro Munari. Le sfide tra i due erano entusiasmanti. Infatti nel 1976, al Rally di Sanremo, vinse con quattro secondi di margine, ignorando gli ordini di far passare Munari.

La situazione non piacque a Bjorn, che infatti per la fine del Mondiale aveva già un posto prenotato su una Escort RS1800. Il connubio anglo-svedese funzionava a meraviglia, tanto che nel 1979 vinse il titolo Mondiale disputando l’ultima gara con la Mercedes 500 SLC.

Proseguì la sua gloriosa carriera con in casa Toyota con la Supra e la Celica ST165, navigato dall’inglese Fred Gallagher. Dopo trent’anni di attività, nel 1992 si ritirò dai rally in seguito ad un brutto incidente dove si ruppe un braccio. L’ultima vittoria nelle grinfie di Bjorn è datata 1990, con la Celica, al Safari Rally.

Per questo grande uomo stare lontano da questo mondo era molto difficile e ci deliziava ancora con il suo talento a bordo di vetture storiche. A dir la verità Bjorn detiene ancora diversi primati; infatti è il primo pilota a vincere in quattro decenni diversi e il pilota più anziano a vincere un Mondiale Rally.

Uno dei pionieri del rallismo, che sicuramente porteremo con noi in ogni Rally.

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