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Il pilota di Bassano del Grappa è rimasto affascinato dall’enorme potenza del Kamikaz 2 utilizzato nell’ultimo round del Campionato Italiano Rallycross a Maggiora.
Doveva essere solamente un’occasione per mantenersi in allenamento, in vista di un 2017 targato FIA World European Rallycross Championship, ed invece l’esordio di Luciano Visintin al volante di un kartcross ha lasciato un segno molto profondo nel driver bassanese.
Al via dell’ultimo round del Campionato Italiano Rallycross, tenutosi sul circuito di Maggiora nel recente weekend, il vicentino si presentava ai nastri di partenza con un Kamikaz 2 messo a disposizione dal team Planet Kartcross Italia.
Con una trentina circa di concorrenti al via Visintin si è lanciato in una gabbia di autentici domatori in grado di gestire l’enorme potenza espressa da questa tipologia di mezzo.
“La prima presa di contatto è stata impressionante” – racconta Visintin – “in quanto questi kart, che del kart han forse solo le misure, sviluppano circa 130 cavalli su un peso di 300 chili. Lascio immaginare a voi la potenza che sono in grado di mettere a terra. Durante le sessioni di prova ho cercato di capire un po’ le reazioni del Kamikaz 2, che il team Planet Kartcross Italia mi ha messo gentilmente a disposizione e che ringrazio, ma non è per nulla facile. Se non dosi il gas dando del lei non fai in tempo a pensare che sei già in testacoda. Fanno davvero paura.”
La gara vera e propria inizia il Sabato con la disputa della prima heat dove Visintin, complice qualche fuori programma, inizia a prendere le misure al Kamikaz 2 lasciando intravvedere ampi margini di miglioramento per il giorno seguente.
La Domenica, sul circuito di Maggiora, si scatena un forte e costante acquazzone che di fatto resetta quanto incamerato dal pilota di Bassano del Grappa nella tornata precedente.
Con un ritardo di circa due ore sulla tabella di marcia si aprono le danze per le successive 3 heat in programma: lottando contro la pioggia ed il fango Visintin si fa largo, nonostante le difficoltà di adattamento, e riesce a centrare, alla sua prima uscita, l’accesso in semifinale.
Con l’acqua che non dimostra nessuna intenzione ad allentare la propria morsa il vicentino si allinea alla partenza, dovendo pagare una posizione esterna non felice rispetto alla prima curva.
Pronti, via e con uno scatto fulmineo Visintin balza al secondo posto e riesce a mantenere la posizione per oltre due giri, sui quattro previsti, sino alla resa incondizionata: un problema agli occhiali fa perdere completamente la visibilità constringendolo a fermarsi per gettarli.
In mezzo al fango, alzato sia dagli altri concorrenti che dal proprio kartcross, Visintin si protegge come può con le mani ma ciò si traduce, in pratica, nell’alzata di una amara bandiera bianca.
“È davvero una sfortuna” – sottolinea Visintin – “perchè, per come era partita la semifinale, ero convinto di poter andare avanti. È stata un’esperienza davvero molto formativa ed adesso mi rendo conto perchè campioni del rallysmo come Hirvonen, Sordo, Neuville utilizzano il kartcross per tenersi in allenamento. Vedere Uzzeni che con la Wrc girava in 46”5 mentre il migliore dei kartcross in 45” la dice lunga. Ci sono ancora due eventi da qui a fine anno. Quasi, quasi…”
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