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Per la 6° uscita della serie “fotografi da rally “ torniamo in Italia per conoscere Valerio Incerpi freelance toscano di Pescia già ampliamente affermato nella scena italiana sia a livello individuale che come collaboratore tra gli altri di Massimo Bettiol.
Valerio non si dedica solo alla fotografia rallistica ma di motosport in generale e di sport con particolare esperienza nel downhill.
Ecco come ci ha risposto…
Quali sono i suoi esordi dietro la reflex?? Perché ha iniziato questa disciplina??
“Come tanti credo di aver iniziato a scattare dalla prima comunione con la prima “polaroid” che mi è stata regalata. Da li un crescendo ed una evoluzione a tutto tondo con momenti di smarrimento .”
Chi le ha insegnato a realizzare delle foto di qualità??
“Beh, in primis il mio fratellone che mi ha introdotto al mondo reflex con la F401X Nikon, ma da li in poi sono stati molti i miei mentori: Bob Evangelisti, Matteo Cappè ecc ecc…”
Quand’è che ha realizzato che la fotografia poteva diventare il suo lavoro a tempo pieno??
“Bella domanda… ancor oggi non ho una risposta. Non voglio “aprir bottega” perchè vorrebbe dire esser diventato un “bottegaio” e non un “artista”, con il massimo rispetto per i fotografi che hanno deciso di aprire un negozio.”
Ci può raccontare la sua carriera in questo settore??
“Il settore Rally per me da fotografo professionista è molto fresco, mi ci sono inserito da poco, e non so quanto riuscirò a rimanerci, questo non dipende solo da me. Mi piace, conosco molte persone in questo mondo che ho sempre seguito anche da appassionato sin da ragazzino, ma per me il Rally non è tutto, almeno per ora e non so nemmeno per il futuro.”
Visto che è un fotografo di lunga data ci potrebbe raccontare l’evoluzione di questa professione??
“Mi dai del vecchio? Scherzi a parte, facendo un sunto, nell’epoca dell’analogico facevo fotografia in B/W e molti paesaggi, con preferenza per i piccoli borghi e vecchi paesini medioevali, poi la passione per l’astronomia mi ha portato a lavorare come astrofilo all’osservatorio astronomico di Gavinana (PT) e li ho fatto conoscenza con l’astrofotografia e dove ho visto l’avvento dei primi sensori CCD in fotografia. Poi ho mollato per qualche anno la fotografia per lasciar posto alla MTB (mountain bike) la quale era divenuta la mia ragione di vita, ma dentro di me covava ancora il fuoco della fotografia. Belle riviste di settore, belle foto e MTB, il fuoco si alimenta. Poi un giorno, una mail che mi cambia tutto. Conosco Matteo Cappè, un Action Photographer di MTB il quale fotografa per “TuttoMTB”, oggi “365Magazine”. Lui mi fa ripartire con la fotografia che, fondendosi alla mia passione per la bici, mi riporta dietro l’obiettivo. Da li poi mi son spostato nel settore moto delle road race e della pista, dove ho gravitato per alcuni anni ed oggi invece mi ritrovo per le strade con i Rallys tra acqua, polvere, fango ecc. Oggi gestisco anche un’associazione fotografica con la quale teniamo corsi di fotografia, work-shop ecc: www.globalphoto.it”
Preferisce foto statiche o in panning?? Perché??
“Dipende dal lavoro che devo svolgere, ma generalmente lo statico non mi piace troppo. Lo sport è dinamismo, ed è chiaro che va valorizzato questo aspetto.”
Qual’è il suo scopo quando scatta una foto??Cosa vuole trasmettere nelle sue foto??
“Le mie foto devono trasmettere le mie emozioni. Se chi legge le mie immagini percepisce quello che io provavo in quel preciso istante vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro.”
Chi è per lei il miglior fotografo di rally di sempre??Cosa lo caratterizza??
“Non ne ho uno in particolare, diciamo che per me ognuno ha il suo stile e va apprezzato per la sua singolarità. Ti faccio comunque tre nomi in ordine sparso: Manrico Martella, Germano Gritti, Massimo Bettiol. Tre nomi che apprezzo per le loro differenze e le loro particolarità.”
Tra colleghi che rapporti ci sono?? ostilità dovuta alla competizione o collaborazione ??
“Rispetto! Almeno io nei confronti degli altri ne ho sempre, ma al contrario non è sempre così purtroppo. Con alcuni ho un ottimo rapporto comunque, e questo mi fa molto piacere.”
Di quale materiale fotografico dispone??
“Tengo sempre a precisare che non ho una marca che prediligo, ma utilizzo quello che al momento ritengo più opportuno. Se ne ho necessità cambio marchio senza problema. Adesso ho Canon. Un corpo Apsc ed uno FullFrame, con ottiche che vanno dai 16 ai 200mm della serie L con apertura costante a f2,8.”
Cosa pensa della post-produzione nella fotografica di rally??
“Nel digitale la post produzione è quasi fondamentale, chi dice “un tempo con le pellicole no c’era la post produzione”, dice una cavolata. Le maschere di Photoshop si chiamano così perchè in camera oscura si facevano cartoncini che mascheravano la luce in fase di sviluppo sulle emulsioni. Oggi si fa in camera chiara con i computer. Ma il concetto è lo stesso. Tutto dipende dallo stile del fotografo. Io cerco di utilizzarlo il meno possibile, ma è comunque necessario.”
Ha qualche consiglio particolare da dare ai nostri fotoamatori rallystici alle prime armi??
“Guardate pure le foto dei fotografi che vi piacciono, ma non cercate di imitarle. Questo non perchè i professionisti non vogliono (oddio, qualcuno si arrabbia però) ma solo perchè dovete cercare il VOSTRO STILE! Comunque è necessario avere delle basi, quindi frequentate corsi di fotografia, imparate le basi. Spesso ragazzi mi chiedono consigli, ma quando gli parlo di PDC e relazione tempi diaframmi pare cadano dalle nuvole. Ecco che è necessario avere la conoscenza di certi fondamenti.”
Qual è il suo rally preferito in tutto il mondo (di sempre)?? Perché??
“Il vecchio rally d’Italia che si correva in Toscana!!! Grubbi B, strade meravigliose, pubblico fantastico. Può bastare?”
Qual’è il pilota più socievole con cui ha avuto a che fare(di oggi e di ieri)??
“Dei piloti di “ieri” Miki Biasion, sempre gentile e disponibile, e con i piloti attuali Robert Kubica, che ho da poco conosciuto e da subito è nato un ottimo rapporto di stima, rispetto e simpatia reciproca.”
Qual’è il miglior pilota da immortalare nell’azione(di oggi e di ieri)??
“Colin McRae, e non credo di poter aggiungere altro. Oggi mi piace molto Latvala come stile di guida.”
Cosa pensa del Wrc,Erc e Cir attuali sono meglio o peggio degli anni passati??
“Meglio o peggio? … come in F1, in MotoGp ecc. non si possono far paragoni. L’evoluzione della tecnologia c’è e ci deve essere, con i suoi lati positivi e negativi. Credo che ci siano molti problemi di natura economica e di interessi personali oggi, e questo nuoce allo sport.”
Qual’è il suo rapporto con i tifosi italiani?? Quali sono i tifosi più particolari nel mondo??
“Ho girato poco il mondiale quindi è difficile giudicare, ma i “personaggi” dell’est europa son di sicuro i più folli, nel senso buono è chiaro.”
Ha qualche curiosità/episodio simpatico da raccontare legato al suo lavoro??
“Una recente. Durante un rally di zona io ed il mio collega ci siam fatto 2/3 km a piedi da un accesso all’interno di una prova. Partiti con il sole e senza protezione anti pioggia. Al passaggio dell’ultima macchina, il DILUVIO! ci siamo infilati dentro una vecchia discoteca con piscina ormai abbandonata per alcuni minuti. Li Ho rivissuto vecchi ricordi che avevo ormai dimenticato. Poi il ritorno alla realtà. Sotto il diluvio fino all’auto, dove appena arrivati ha smesso di piovere ed ha rifatto capolino il sole.
Oppure
Rally di Montecarlo 2013, Col de Turinì. nevica da far spavento, poi inizia piovere e diventa più freddo e più umido, da li a poco il diluvio! la mia fotocamera si blocca ed mi dà un errore batteria. Risultato? Tre passaggi solo 20 foto di un solo passaggio!”
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