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Continua la rubrica che segue il programma di Loeb nella GT Series: con oggi, si è chiuso il primo appuntamento di Nogaro, dove si è disputata la Championship Race. E’ stata decisamente poco proficua per il nove volte campione WRC la gara di primo ordine, che assegna la maggioranza dei punteggi, specie sul piano dei risultati concreti. Il passo, lo possiamo affermare con certezza, c’è, il feeling è già quello del campione. Tuttavia, la prima regola del GT, è la condivisione degli errori: l’ora dell’evento, ben lontana dal concetto comunque di gara endurance, viene gestita da entrambi i piloti, dai meccanici e dagli ingegneri. Del resto, è un minimo comune denominatore del motorsport. Inevitabilmente però, la performance della coppia Loeb-Parente presenta due volti nettamente contrapposti, in luce e in ombra. Il primo stint, distinto da un improvviso scroscio di pioggia, è stato affidato a Loeb, il quale, magistralmente ha amministrato con lucidità tutta la prima mezz’ora da leader, tenendosi alle spalle l’Audi R8 LMS Ultra di Mayr-Melnhof, storicamente competitiva in condizioni precarie. A seguire la Mercedes di Buhk e un gruppo in continua mutazione, in affanno rispetto al duetto di testa, da cui sono emerse le restanti Audi, in forma smagliante, con Ortelli-Vanthoor e Sandstrom-Stippler autori di una rimonta tenace e coraggiosa dalle retrovie. Giungeranno rispettivamente secondi e primi.
Nella confusione della gara, in cui si susseguono piroette generate da duelli abbastanza crudi, è proprio Loeb a costituire una certezza, anche perché, complice una partenza dal fondo, i compagni Zuber-Parisy precipitano, dopo un coraggioso recupero nel fondo della classifica. Al momento del pit-stop, invece, accade il ribaltone: Loeb entra ai box circa al ventinovesimo minuto, mentre Mayr-Melnhof il giro seguente; nel frattempo l’austriaco ha costruito un giro straordinario, così come i due meccanici Audi sono stati i più rapidi, nonostante un leggero inconveniente durante la sosta. Al rientro in pista, è un duello con il coltello fra i denti fra la Mclaren della SL Racing che culmina in una dura toccata del portoghese nei confronti di Rast. Da quel momento, si forma una catena di colpi di scena: Parente deve eseguire un drive through a causa di una svista del team mate Loeb, che ha slacciato le cinture prima di fermarsi, navigando in zona rincalzo al sesto posto, dietro ad Enzo Ide. Ortelli mette a segno una strepitosa serie di sorpassi, prendendo il podio, di fronte alla Mercedes di Day: è tripletta Audi, ma solo per un’ora. Infatti, avendo Melnhof spento il motore durante la sosta, ha ricevuto una penalità di trenta secondi, precipitando al sesto posto. La scure dei giudici ha trovato continuità nell’incidente di gara innescato dal portoghese, sul cui distacco è stato aggiunto mezzo minuto per l’incidente di gara sopra citato. Chiude tredicesimo. E’ il ritratto della gara senza sconti, che termina, effettivamente, dopo il traguardo, in cui le condizioni meteo hanno ribaltato l’esito finale, portando due Audi nei primi due posti in recupero. Loeb, dal canto suo, ha mostrato, la qualità del mattatore, anche in una categoria a ruote coperte su pista; è mancata forse quella dose di calma di cui invece necessita. La prima prova, però, resta una promozione a pieni voti.