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Come tutti ben saprete, è stato annunciato recentemente che la fusione IRC-ERC è ad un passo dall’essere approvata. Andiamo, come suggerisce il titolo, ad analizzare le prospettive di questo accordo ( non ancora ufficiale!) fra gli aspetti positivi e negativi, con un commento finale. Saranno inoltre presenti le pagelle sintetiche del rally del Belgio 2012.
ORIGINE DELLA SCELTA
Partiamo dall’aspetto cronologico: già dal 2011, si vociferava di un’unione imminente, in ottica 2012-2013. L’intenzione, visto l’azzeramento delle tappe extraeuropee nell’IRC, era quella di portare la serie di Marcello Lotti nella FIA, in un unico calderone europeo, magari con l’inserimento di una vera coppa costruttori, che attualmente, è poco più di una barzelletta. La proposta è piaciuta tanto, al punto tale, che come nel mercato azionario, l’investitore ( la Skoda), ha subito messo le mani avanti, disputando entrambi i campionati nel 2012. Insomma, all’origine, c’è l’ambizione di portare alle stelle l’IRC e far rialzare l’ERC, un tempo glorioso, ora un campionato piuttosto povero. Andiamo allora a scoprire quali sono le basi di partenza.
STATO DI “SALUTE” DI IRC-ERC
IRC
Fino ad ora, abbiamo solo accennato lo stato di salute dei due campionati. L’IRC, è nato nel 2006 grazie ad Eurosport Events, che ha offerto le primissime ed innovative dirette televisive di un campionato, modificando la concezione del rally, finalmente a portata di mano anche “da casa”. L’indice dell’IRC è sempre stato in costante crescita: dalle quattro gare del 2006 in calendario, l’esperimento è stato centrato e gli organizzatori hanno riproposto la serie con un numero di gare più che raddoppiato e gli elenchi iscritti in crescendo. Dopo tre stagioni eccezionali, 2008,2009,2010, è arrivato l’anno scorso il momento della consacrazione: dieci piloti con piani ricchi ed abbondanti, ben due hanno disputato tutti i rally, molti altri ne hanno disputati otto o più, necessari per rientrare nello scarto. Piloti di primo piano, più o meno giovani, ma completi. Una lotta, poi, a tutto tondo fra le squadre, Skoda-Peugeot protagoniste, con la Ford Fiesta variabile del campionato. Sembrava, l’età dell’oro, tanto per citare Virgilio. Poi dal 2012, anche a causa della crisi economica, tutto è crollato a pezzi. Il senso della stagione attuale è molto limitato, giacchè l’unico pilota a pieno programma è solo Mikkelsen, mentre la Skoda ha la supremazia tecnica. Una situazione quasi imbarazzante. All’appuntamento della fusione, l’IRC ha mantenuto i suoi piani, ma in un contesto ben differente.
ERC
Questo problema dell’IRC, nato recentemente, sussiste nel campionato europeo ormai da circa due decenni. Senza giri di parole, il campionato europeo rally è un relitto o per meglio dire, non vale certamente il nome. Fregiarsi del titolo di campione europeo ha tutt’altro sapore, forse qualcosa di interessante si è potuto notare nel 2008, ma da allora, oltre a pochi piloti, la vittoria è sempre limitata ad un settore ristretto. Le cause sono ovviei, il gioco non vale la candela, dal momento in cui il costo, per una squadra, è abbastanza elevato. Piuttosto, meglio gettarsi nell’IRC, che offre elevata copertura mediatica e rimane comunque molto amato dagli appassionati. L’ERC, è un modello vecchio. Solo nel sistema dei punteggi emerge un pizzico di rinnovo.
DIFFICOLTA’ DI FONDO
Nulla si compie senza un’accurata riflessione. IRC è più un prodotto commerciale, l’ERC è un campionato FIA, non autonomo. La prima serie, è dipendente dall’andamento economico, perchè sono gli sponsor, sono i piloti e gli investitori che la mantengono in vita. Se si stacca la spina, si pone un gran problema. Per intenderci, i due modelli sono molto differenti come concezione, anche per quel che concerne la partecipazione: nel primo, l’iscrizione riguarda solo ciascuna gara, per il secondo vige obbligatoria la partecipazione al campionato. In questo senso, l’IRC si rivela ben più flessibile. Le clausole poste dalla Fia sembrano piuttosto rigide, fra cui la presenza di una sola gara per nazione. C’è comunque la volontà di cambiare atteggiamento, ma le ragioni, oggi, sono ben differenti di quelle del 2011…
MOTIVAZIONI
In sostanza, prendendo come riferimento il 2012, non si parla più di ambizione, ma di necessità indispensabile, per migliorare una situazione che non è certo positiva e rassicurante. Diciamolo con una frase, l’obiettivo è quello di accorpare i due campionati, sperando così di mettere insieme una serie ufficiale FIA e quindi riconosciuta in modo internazionale (anche se, concretamente, l’Intercontinental Rally Challenge è già un prodotto di spicco), permettendo così ad entrambe di avere nel calendario più iscritti, presumibilmente, anche di buon livello. Ci sarebbe inoltre una selezione rigida delle gare: la FIA ne vorrebbe una per nazione. Condizione non rispettata dall’IRC.
VALUTAZIONI FINALI
Di fronte a questa corposa analisi, si possono trarre i pro e i contro. Non vuole questa essere solo un’esposizione, ma anche un tentativo di comprendere a fondo la questione. La domanda, è la seguente: E’ conveniente mettere insieme due campionati diametralmente opposti nel regolamento? La conclusione, almeno in questa dimostrazione, è no. Gli esempi, sono il modo più efficace per esprimere l’impreparazione della Federazione, che non ha, da un pò di tempo a questa parte, la freschezza per auto-rilanciarsi. Anzi, per l’IRC potrebbe perfino essere un rischio: se il campionato non dovesse riscuotere successo e anzi, perdere prestigio, sarebbe un fallimento colossale, l’impegno e la dedizioni di tanti anni verrebbero gettati al vento. Non sarebbe, comunque vada, un binomio facile, ancor più difficile potrebbe essere una condivisione delle idee sul nuovo progetto, che per ora, mi sembrano piuttosto opposte. Abbiamo citato prima, appunto, degli esempi, adesso vediamo, in modo schematico, pro e contro:
PRO
-Concreta possibilità di riunire due campionati in concorrenza per invitare due blocchi di piloti in uno solo, di conseguenza, si prevedono liste di iscritti più corpose;
-Distribuzione meno dispersiva degli equipaggi più talentuosi, che verrebbero riuniti in un’unica serie ordinata (a patto che questo avvenga!);
– Calendario ampio con le migliori gare europee (es. 15 gare );
– Eventuale possibilità di costruire un campionato, con media probabilità accettabile e più stabile, nel migliore dei casi, aiutati anche da investimenti di case automobillistiche, nascita di una serie modello.
CONTRO
-Perdita di un regolamento flessibile, in quanto indipendente;
-Perdita delle gare storiche più importanti d’Europa;
-Mancato raggiungimento degli obiettivi (eventualità), che porterebbe a un crollo di entrambi i campionati;
– Un nulla di fatto: molti piloti potrebbero esentarsi dalla partecipazione all’Europeo;
– Gli obiettivi prefissati sono, attualmente, difficili da raggiungere, giacchè la fusione di IRC-ERC porterebbe, probabilmente, la raccolta delle “briciole”;
-Nell’ipotesi più disastrosa, i campionati potrebbero perfino peggiorare la loro salute, promuovendo gare semi-sconosciute che attirano ben pochi iscritti;
-Gare tutt’altro che selezionate.
PROPOSTE ALTERNATIVE
Naturalmente questo è lo spazio maggiormente dedicato ai lettori, che possono esprimere una libera opinione sulle alternative. Io lancio l’incipit: servono scelte più radicali, estreme, per cambiare anche la concezione del rally. Un primo, piccolo passo, potrebbe essere un numero maggiore di compresenze IRC-ERC, quest’anno sono solo due, portarle a cinque rafforzerebbe il confronto fra le due serie e porterebbe i piloti a disputare anche l’IRC con programmi ristretti, invitando quindi un parco di equipaggi almeno accettabile.
AL LINK SEGUENTE, AMPIA PAGINA DI COMMENTI SUL RALLY YPRES 2012:
http://www.rally.it/forum/f25/pagelle-rally-irc-5203-5.htm
SINTESI DELLE PAGELLE:
Hanninen 9/10
Loix 9+
Tsjoen 7/8
Snijers 7+
Solowow 7
Flodin 7
Viaene 6/7
Langenakens 6
Aigner 6/7
Tlustak 6-
Mikkelsen 5,5
Arzeno 7,5
Barrable 6,5
Salyuk jr. 6/7
Skoda 9,5
Peugeot 8,5
Ford 7,5