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L’Abu Dhabi Desert Challenge – ADDC d’ora in poi – rimette in gioco alcune carte, posizionate sul tavolo durante la Dakar. Come abbiamo visto mancano all’appello dei nomi importanti ma la competizione di certo non manca. Tra le moto, un peccato non avere lo squadrone Honda e KTM, così come tra le auto l’assenza di Sebastièn Loeb e tutto il team Audi si fa sentire. E’ comunque un momento di riscatto per Nasser Al-Attiyah che dopo la brutta esperienza alla Dakar, ha dato una “sfoltita” generale andandoci prima pesante con Prodrive poi decidendo di “pensionare” Baumel ormai suo storico navigatore. Ma attenzione comunque ai giovani, che hanno dimostrato di sapere il fatto loro; tutti in mano a Toyota. Una scelta forse azzardata per il colosso giapponese, ma con una visione ben precisa sul futuro. Ieri è andato in onda il prologo che ha fatto sgranchire i mezzi dopo una buona e meritata pausa. Oggi invece si è iniziato a fare sul serio, con oltre 280km di prova speciale prevalentemente tutta di sabbia e dune. Quest’ultime hanno dato del filo da torcere, come vedremo tra poco.
AL-ATTIYAH PRINCIPE DEL DESERTO
E’ un dato di fatto che Nasser Al-Attiyah è stato ed è tutt’ora l’uomo da battere. La sua supremazia con Toyota era incontrastabile, ma con il passaggio al nuovo team, le carte si sono rimescolate. All’inizio della tappa il qatariota incappa subito in diversi problemi, incagliandosi su una duna. Lascia così spazio a Guerlain Chicherit che cerca di prendere il largo. Al-Attiyah però non ci sta. Spinge al massimo, riuscendo a superare “live” Chicherit; il francese cerca di mantenere il passo ma incappa in un errore facendolo anch’egli incagliare su una duna. In questo modo Nasser Al-Attiyah spinge fino al traguardo, vincendo la tappa con 3’08” su Guilleme De Mevius. Il belga figlio d’arte, ha dimostrato la sua velocità già alla Dakar, ma una serie sfortunata di eventi l’hanno portato a dover remare dalle retrovie. Riesce a mantenere un buon passo, dando fastidio al più esperto in vetta con una Toyota “clienti”. Terzo posto per Juan Yacopini; la posizione di retrovia favorevole, ha portato l’argentino a completare il podio. Molto bene anche Lucas Moraes con la Toyota ufficiale, che al momento è quarto con una manciata di minuti dal capolista.
Tra i T3 è grande sfida, ma manca la famiglia Goczal. Austin Jones vince la speciale, facendo doppietta con l’altro Can-Am di Rotka Baciuska. Ottimo risultato per Laia Sanz e il nostro Maurizio Gerini che si classificano terzi con il loro Taurus.
Negli SSV è Joao Ferreira a completare la speciale per primo, seguito da Mohammed Al-Helei per 1’08”. Terzo posto per il saudita Yasir Seaidan con un discreto divario di 6’23” dalla vetta. Dei nostri, ottima prestazione per Paolo Cinotto al 5° posto, Rebecca Busi 7^, Michele Cinotto 9°, Enrico Gaspari 11°.
Domani si percorreranno altri 239km di speciale verso Mezaira’a. Ancora sabbia e dune che potranno cambiare le sorti di classifica.
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