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Dopo poco meno di un mese dalla tappa italiana in Sardegna, il Mondiale Rally torna con nelle difficili strade del Kenya, con un’appuntamento storicamente importante. Il Safari Rally ha sancito da sempre la sfida delle macchine contro la natura, mettendo a dura prova sia mezzi che equipaggi con le sue insidiose prove speciali su fondi temibili e incerti.
Ott Tanak è il vincitore uscente dal precedente appuntamento dopo un inizio di stagione davvero insidioso, così come l’avversario Elfyn Evans. L’estone, insieme al compagno di squadra Thierry Neuville, sembra non riescano a trovare una quadra con loro Hyundai i20 che lamenta spesso problemi meccanici. In questo appuntamento africano abbiamo il piacere di vedere battagliare anche i due “Seb“; Sebastièn Loeb e Sebastièn Ogier si daranno battaglia per tutto il weekend. Il “cannibale” dovrà rifarsi dell’errore commesso in Portogallo, dopo aver strappato la ruota posteriore nelle prime fasi di gara.
INIZIO INCERTO…MA A TUTTO GAS – La mattina si è aperta con i primi veri chilometri del Safari. Loldia 1 ha decretato l’avanzamento di Sebastièn Loeb e la conseguente caduta di Kalle Rovanpera. Il finlandese non si è fatto intimorire dal dover aprire la strada. Contro ogni previsione il giovane a bordo della sua Toyota Yaris ha stretto i denti, prima vincendo per 1,2″ la speciale numero tre ai danni di Takamoto Katsuta per poi dare il colpo finale nell’ultimo tratto cronometrato della mattina. Quest’ultimo con una lunghezza di oltre trenta chilometri, è la speciale più lunga de rally. Kalle Rovanpera si impone su tutti, nonostante abbia aperto la strada; 4,1 sono i secondi che è riuscito a scucire a Ott Tanak che chiude secondo, seguito da Takamoto Katsuta per 7,6″.
“Mi sono perso nella mia stessa polvere. Ho dovuto aspettare che si diradasse per poi riprendere. Il finale di tappa è molto accidentato, speriamo di riuscire ad uscire incolumi nel secondo passaggio.”
Sebastièn Loeb commenta così, esausto e con la sua Puma piena di polvere all’interno. Il francese ha perso 26,1″ dal finlandese. Problemi davvero grossi invece in casa Hyundai. Dopo la leva del cambio rotta di Ott Tanak nelle prime fasi di gara, Thierry Neuville si ritrova senza potenza, dopo aver attraversato il tratto con fesh fesh. Il ritardo accumulato dal belga è di oltre 50″. Stessa sorte per il compagno Oliver Solberg, che nonostante la guida pulita perde oltre 2’30”. Una vera disfatta. Gus Greensmith dopo aver subito una foratura e strappato parte della carrozzeria della sua Puma è costretto a fermarsi per un principio di incendio. Il britannico riesce a ripartire dopo aver sostituito la gomma.
La classifica generale si stravolge con Elfyn Evans che comanda per 8,5″ su Sebastièn Ogier. Kalle Rovanpera risale in terza posizione con 11,1″ dal vertice, seguito da Takamoto Katsuta per una manciata di secondi. Al momento assistiamo ad un poker di Toyota. Sebastièn Loeb precipita in quinta piazza, ma con un ritardo esiguo e ancora recuperabile. Tutto da rifare invece per Thierry Neuville, che ha 1′ di svantaggio da colmare.
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