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Il mondo delle due ruote è cambiato molto, forse troppo. Tante innovazioni che, purtroppo da un lato e buono dall’altro, hanno portato a scelte drastiche da parte di molte case motociclistiche.
Non è una novità della scomparsa dei 125 2T; chiaramente ciò è dettato dai problemi per le case di costruire una moto che rispetti determinate caratteristiche riguardanti le emissioni. Così piano piano si sono viste sparire dal listino del nuovo e ora ci ritroviamo con tre marchi che regalano ancora una speranza ai sedicenni che ancora hanno voglia di fermarsi al distributore con il misurino dell’olio. Ma in realtà non siamo qui a parlare solo delle ottavo di litro, ma di un po’ tutte le classi.
Come ben sapete anni orsono KTM dominava la scena off-road, tra Dakar e Enduro con svariati titoli alla mano sia piloti che costruttori. Ne è un esempio il Mondiale Enduro di qualche tempo fa, dove uno si doveva chiedere se si trovasse al trofeo monomarca; oppure alle Dakar di vent’anni fa dove ci si trovavano nove KTM nei primi dieci posti. Ma poi cosa è successo?
E’ una domanda che mi sono posto in questi ultimi week end di gara, seguendo sia il lato mondiale sia quello italiano. Neanche l’ombra di una “carota” all’orizzonte per battagliare. Al Minus 400 abbiamo visto trionfare Mario Roman con la Sherco, così come in Italia abbiamo un brillantissimo duello tra il nostro Andrea Verona su GasGas e Hamish MacDonald, anche quest’ultimo sulla casa francese. Ciò che stupisce però è il ri-sollevamento di un marchio che, fino a poco tempo fa si dava per perduto. La Fantic ha ripreso le redini e sta sfornando moto che portano i piloti ad avere prestazioni assolutamente di grande rispetto. Basti guardare Davide Guarneri; il bergamasco al debutto sull’ ancora non-nata 300 2T sta regalando ottimi risultati di classe e d’assoluta. Stiamo parlando quindi di un vero e proprio prototipo non ancora in commercio. Tra i giovanissimi troviamo anche Kevin Cristino, che con il suo 125 non lascia neanche le briciole di una prova speciale agli avversari nella classe Youth, portando a casa un successo dopo l’altro. Rimanendo in casa due tempi e piccole cilindrate, Daniele del Bono così come Matteo Grigis si scambiano il podio nelle ultime due giornate di gara salernitane. Maurizio Micheluz firma poi il podio nella 250 4T per chiudere un grande week-end per la casa italiana.
Detto questo, ci domandiamo: ma KTM dov’è finita?
Sappiamo tutti del recente shopping da parte della casa di Mattighofen, insacchettando Husqvarna tempo prima e GasGas adesso. Si iniziano a vedere le prime moto dell’anno che deve venire e si evince che la mossa di mercato è usare uno stampino. Traslando sulle quattro ruote sembra di avere davanti una Scion Tc, una Toyota GT86 e un Subaru BRZ. Esattamente tutte le stesse auto.
La squadra ufficiale austriaca vantava dei nomi di assoluto rispetto e supremazia, ma sembra che adesso preferiscano tenere dietro ai conti e inflazionare il proprio trofeo monomarca piuttosto che rimanere il marchio “status simbol” dei giovani. Scelte sicuramente dettate da studi eseguiti da esperti del settore e su questo non si discute; ma nessuno pensa all’anima e alla passione delle persone comuni.
Ad ogni modo, bentornata Fantic.
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