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Il team Hyundai è stato costretto a mandar giù un altro boccone amaro nel Rally Italia Sardegna. Non è stata un gara sulla falsariga delle cavalcate trionfali delle due annate precedenti dove un super Dani Sordo firmò due successi per il marchio coreano. Eppure tutto sembrava essere partito per il meglio con un Ott Tanak straripante nella giornata di venerdì, seguito da un altrettanto veloce Sordo. Ogier andava forte ma la posizione di partenza non lo aiutava al meglio, Evans invece si mostrava subito in difficoltà. L’unica nota stonata per Hyundai è stato un Neuville sottotono, colpito anche da una foratura. Il sabato mattina pareva portare ancora bene a Tanak che continuava a spingere forte, Sordo invece iniziava a perdere colpi e veniva sopravanzato da un velocissimo Ogier. Il dramma però si è consumato sulla PS12: un curva sinistra veloce, in uscita un masso che l’estone non riesce ad evitare e fa staccare dopo pochi metri la posteriore destra. Immensa delusione. Tre prove dopo arrivava anche l’errore di Sordo che stava gestendo il 2° posto, e anche per il due volte vincitore del Sardegna è ritiro. Il sabato si trasformava così in un incubo. Hyundai chiude la gara con il 3° posto di Neuville, che almeno salva il salvabile vincendo anche la Powerstage davanti ad un deluso Tanak.
MOMENTO NO MA TEAM UNITO
A guardare la classifica il bilancio attuale non può che essere negativo: il duo Toyota monopolizza le prime due posizioni con Ogier a quota 3 successi su 5 rally disputati e con 106 punti, seguito da Evans a 96 punti. Neuville è il primo pilota Hyundai, abbastanza costante nonostante il brutto ritiro in Portogallo e con 77 punti, -29 dal leader. Tanak è fermo a quota 49, addirittura sotto di 28 punti rispetto al compagno di squadra e incalzato da un bravissimo Katsuta. C’è delusione e un po’ di sconforto per questa situazione ma il team mostra compattezza, un segnale sicuramente positivo. Tanak parla della prestazione della Hyundai su terra, una i20 più veloce della passata stagione sul fondo sterrato e anche Neuville sembra essere sulla stessa onda affermando che la i20 necessita solo di qualche ritocco per essere più affidabile. Che sia stata solamente sfortuna per Tanak quindi? Difficile da dire, la prova del nove sarà sicuramente al Safari Rally in Kenya, una gara che si prospetta dura e con molte pietre sulle strade. Non è il Safari di un tempo chiaramente ma sarà una gara abbastanza tosta da mettere alla frusta le vetture WRC del Mondiale.
LA I20 VOLA SU TERRA
I tecnici hanno lavorato bene sulla macchina coreana che nei due round su terra sin qui disputati ha mostrato tanta velocità come mai prima forse. L’avversario tra l’altro non è di quelli teneri, ci riferiamo alla Toyota chiaramente. Ottimo il lavoro di affinamento anche sugli pneumatici Pirelli. Hyundai tra Portogallo e Sardegna ha vinto la bellezza di 25 prove speciali, vincendo in entrambi i casi anche la Power Stage con una doppietta. I numeri di Toyota invece dicono 17 vittorie di PS. Bisogna anche dire che tra Portogallo e Italia, su 16 prove le Toyota di Ogier e Evans avevano una posizione di partenza svantaggiosa nei confronti delle Hyundai, ma è anche vero che il terzo alfiere del team Rovanpera non è certo uno dal piede leggero, eppure non ha saputo rispondere al predominio del team di Alzenau nemmeno sui time attack delle Power Stage che nel 2020 lo avevano visto vittorioso 2 volte su 7, il migliore insieme a Neuville. Infine, è da considerare anche che Evans ha vinto 4 prove su 5 in Portogallo quando erano già out Tanak e Neuville (entrambi in modalità risparmio per la Powerstage). I numeri e le considerazioni ci indicano effettivamente che la performance della Hyundai i20 WRC Plus è davvero tanta roba ma è mancata la concretezza.
E’ SOLO UN PROBLEMA DI AFFIDABILITA’ ?
A questa domanda ci verrà in soccorso il Safari Rally, una gara che vedrà Hyundai con un approccio abbastanza offensivo visto che sia Neuville che Tanak devono rispettivamente recuperare e togliere punti ai rivali di Toyota. Per quanto riguarda Tanak, l’estone ha già dichiarato in un’intervista su WRC.com che non intende prendersi alcuna colpa per quanto accaduto in Sardegna. Il Campione del Mondo Rally 2019 sembra aver ritrovato quel ritmo insostenibile per gli altri su terra che aveva già mostrato in quell’annata vincente con il missile Yaris WRC Plus. Per Ott e per il team la riflessione deve essere fatta sulla gestione gara e sul ritmo. Per Neuville invece la faccenda è più seria: il belga ha fatto vedere di essere più rapido del compagno di squadra su asfalto ma pare subire i colpi su terra, cosa che l’anno scorso non si era palesata con tanta evidenza. In Portogallo mentre Tanak andava in testa, il belga navigato da Wydaeghe trovava l’errore gettando una grande occasione per fare un buon risultato. In Sardegna Neuville è stato abbastanza anonimo anche prima della foratura: mancanza di confidenza, mancanza di passo per impensierire i piloti di testa. Ma a vedere la classifica sembra proprio il belga adesso il pilota di punta di cui ha bisogno Hyundai, ma è altrettanto vero che Neuville deve dare un segnale di risposta per dimostrare di essere davvero la pedina su cui il team deve puntare tutto sulla seconda metà di campionato. Il Kenya infatti metterà il sigillo sulla prima metà di questa stagione. Nulla è impossibile ma qualcosa dovrà cambiare per Thierry e nei calcoli del team se si vuole rimontare Ogier nel Mondiale piloti.
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