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L’Editoriale del Rally d’Irlanda 2012:
E giungiamo già al terzo appuntamento del nostro editoriale. Fino ad ora abbiamo narrato un campionato combattuto solo all’interno della Skoda. Inutile ribadirlo, anche se, dobbiamo ammettere, si è verificato un passo in avanti, seppur breve. Qualche nome più importante lo abbiamo letto, cito Arzeno e locali dal calibro di Barrable e Breen. Ancor di più, arrivano i primi nomi del Tour de Corse, fra cui citiamo Dani Sordo e Giandomenico Basso, ingressi molto importanti per la serie. Il Rally d’Irlanda, per il resto, si inserisce in un contesto già noto, l’IRC è carente di lotta, ma se non altro gode di un numero di tappe sempre più elevato, tredici, la cui qualità è superlativa. Anzi, è il caso di notare che in questa serie ci sono diverse nazioni che hanno già fatto parte di un grande progetto qual è il WRC, Rally Rajd Polska e Rally Cyprus, solo per ricordare i più recenti. Fra questi, figurano anche rally che invece cercano di fare il balzo in avanti, fra cui il Targa Florio, oltre che quelli sopra citati. A proposito di rally nazionali, è emersa recentemente una notizia secondo cui il Rally siciliano è prossimo all’ingresso nella categoria internazionale. Se confermata, sarebbero ben due gli appuntamenti nostrani, tutti in concomitanza con il CIR. Sarebbe un risultato positivo , viste anche le difficoltà del motorsport italiano nello spuntare fuori dai confini. Viene compensata una perdita comunque di rilievo, il Mecsek Rally, l’anno scorso al suo debutto, che aveva ben figurato nonostante le difficoltà nel non aver mai toccato esperienze extra-nazionali. Percorsi aspri e tecnici, che completavano il girone dell’Europa Orientale. L’attenzione, ad oggi, si sviluppa in ben altri luoghi, a causa anche del fatto che la scelta è particolarmente variegata. Si aggiunge complessivamente un rally su terra, quattro in totale, rispetto ai tre dell’anno scorso. Il format rimane complessivamente invariato, l’asfalto ha la prevalenza. Veniamo adesso al Rally Circuit of Ireland, una tappa che fino al 2009 figurava nel WRC. Oggi è una gara più scarna, ma egualmente affascinante. Inversioni nette, fondo stradale umido e viscido, a tratti anche terroso, pronto a portare il pilota all’errore. Infatti, durante il weekend, si è aggiunta la variabile pioggia, che ha ancor più rimescolato le carte in tavola. Un percorso, coronato da uno scenario mozzafiato, tipico e caratteristico dell’Irlanda. Ciò non è bastato comunque per impedire una tripletta tutta Skoda, costruita da Hanninen-Mikkelsen e Kopecky, quest’ultimo in parte deludente, in quanto ben lontano dalle posizioni che gli spettano, in particolare sull’aspetto dei rilievi cronometrici, insufficienti. Infine, per concludere, è interessante notare il numero elevato di piloti, anche fra gli internazionali, causa ovviamente le precarie condizione dell’asfalto, che oltre ad avere le caratteristiche sopra citate, presenta numerosi dossi, mentre il diametro di percorrenza è molto ristretto. Buona Lettura!