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Potrebbe essersi conclusa, con la non-disputa del Rally di Australia (per i noti motivi di sicurezza), la carriera nel Campionato del Mondo rally di Hayden Paddon.
BACIATO DALLA (S)FORTUNA – Dopo un biennio 2017-2018 complicato per il pilota neo-zelandese, il 2019 è stato tutto fuorché dolce per il kiwi. Estromesso dalla line-up Hyundai, Paddon ha provato a rimettersi in gioco con le proprie forze, cercando di trovare l’occasione utile a dimostrare il proprio valore, ma gli sforzi profusi sono stati inversamente proporzionali ai risultati ottenuti. In Finlandia un incidente nei test pre-gara lo hanno estromesso dal 1000 Laghi ancora prima che la gara iniziasse, mentre i gravi incendi che stanno flagellando l’Australia, con conseguente annullamento della manifestazione, rischiano di aver mandato definitivamente in fumo le sue possibilità di ritornare in pianta stabile nel mondiale.
COSTI TROPPO ALTI – Impossibile, almeno per un privato, poter auto-finanziare una stagione nel mondiale. Questo in sostanza il Paddon-pensiero, condiviso con i media neozelandesi che lo hanno intercettato dopo l’ennesimo schiaffo morale ricevuto dal vincitore del Rally Argentina 2016. Un successo, quello ottenuto in Sud-America, che lo candidarono come uno dei maggiori prospetti della categoria anche per come maturò quella vittoria: di forza, con una Power-Stage da urlo in cui riuscì a rifilare più di 10″ a tutti i suoi diretti inseguitori, compreso Sebastien Ogier, che si dovette accontentare del secondo posto finale.
“Il mio futuro nel WRC sembra ancora più complicato di quanto già non lo fosse. E’ frustrante, soprattutto a livello emotivo, anche per coloro che ci hanno supportato. Abbiamo raccolto quasi 600’000 dollari per poter partecipare a questi due eventi, ma in entrambi i casi non siamo neanche riusciti a superare la linea di partenza.”
“Gli ultimi due-tre anni sono stati molto difficili. Siamo stati spinti fuori da questo mondo, ma dentro di me sentivo di avere molto di più da dare, sapevo di avere ancora tanto da offrire ad un team. Purtroppo gli eventi non ci hanno permesso di avere una chiara opportunità per dimostrare il nostro valore, questo è l’aspetto più duro da digerire.”
“Abbiamo cercato di essere propositivi facendo in modo che potesse accadere qualcosa di buono per noi, anzichè aspettare che i team venissero a bussare alla nostra porta di casa come fanno altri piloti. Purtroppo non ci è capitato, ma possiamo dire di averci provato.”
Traspare da ogni poro la delusione di Paddon, che a 32 anni non si considera un pilota finito, ma è rammaricato di non poter dimostrare il suo valore a causa di spese insostenibili, che richiedono giocoforza il supporto da parte di una struttura per poter competere ad altissimi livelli. “Non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano, non si tratta di un pozzo senza fondo. Era la nostra unica occasione di dimostrare ciò che potevamo ancora offrire e sperare nella chiamata di qualche team, purtroppo non siamo stati in grado di farlo.”
81 gare iridate, condite da una vittoria e 8 podi, ma futuro tutt’altro che certo per Hayden, che potrebbe mettere la parola fine alla sua avventura nel WRC con queste statistiche.
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