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Che avventura Mythical (Terza ed ultima parte)

E’ passato un anno dall’unica edizione del Mythical Cars Rally, oggi la terza ed ultima puntata del racconto di Riccardo Chiapparoli, navigato da Alessandro Albertazzi, che si sono divertiti sulle strade di casa a bordo della Renault Clio S1600 di Colombi.

e l’annuncio di partecipare al Legend 2024, e come qualcuno a suggerito “da mitici a leggendari”.

Ecco l’ultima parte di questa avventura:

 

“Eccoci al quarto giorno della manifestazione e secondo di gara. Davanti abbiamo sei prove da gustarci. Si parte con la “Monte Penice”, primo tratto con sede stradale ampia in salita fino allo scollinamento e finale con carreggiata più modesta con continui cambi di ritmo e grip. Il nostro “crono”, anche se ho guidato in sicurezza, non ci soddisfa, la traiettoria e il pulito non fa proprio per me. Meglio sulla seconda prova la “Colli Verdi” prima parte stretta e veloce, poi tanto tanto guidato sconnesso e qualche taglio, il tempo ci appaga e ci alza il morale, qui ci capita un episodio curioso nei primi km, vediamo ferma a bordo strada la Skoda di Mikkelsen e lui in bella vista che ci espone il cartello ok.
Riordino e assistenza, di comune accordo decidiamo di montare le uniche due gomme nuove che abbiamo a disposizione per la prova speciale di “Santa Margherita”, le “5” all’anteriore. Ma il tempo in un batter d’occhio cambia e si annuvola, incominciamo a dubitare sulla nostra  scelta e infatti cominciano le telefonate degli amici in prova “nuvolo, pioggia e qualche chicco di grandine”, temporeggiamo per cercare di capire l’entità del temporale. Nel frattempo l’altro equipaggio, e nostro compagno di team, “Iceman”-Braga esce cinque minuti prima di noi e calza quattro morbide.
A noi rimane quello che resta, giu’ le “5” su le “7” usate davanti e due rain usate dietro, Fabrizio ce la vende come “dietro si muove meno”.
Nel trasferimento verso il C.O. il tempo rimane incerto sole, acqua, sole. Arrivati a Casanova indossiamo i caschi e le cinture ed inizia a piovere, e noi, pirla, non abbiamo chiesto ne dove sono i tergicristallo e le ventole.
Armeggiamo frettolosamente e per grazia ricevuta troviamo entrambi i comandi.
Alessandro: “dai andiamo” infatti di sfuggita vediamo passare una macchina rossa dai noi identificata come la 207 S2000 del francese Magnou, il pilota che ci parte davanti, e che avevamo visto fermo per prepararsi 500 metri prima. I battiti aumentano con l’aumentare della pioggia, S1600, e noi acqua in carriera ne abbiamo vista poca “in corriera si, in Trebbia anche” in prova speciale raramente.
Cerchiamo, per quello che possiamo, di scaldare le gomme, arriviamo a Vendemiassi un minuto e mezzo abbondante rispetto al nostro orario da tabella, il cartello di preavviso timbro è posto malissimo in un tornante in salita in mezzo alle case e la strada è strettissima.
E qui scopriamo che la macchina rossa non è Magnou, ma la Mini rossa della turca Cetinkaya che ci parte dietro. Dobbiamo passare abbiamo paura di pagare ma non c’è spazio il clacson non lo trovo e Alessandro è allacciato non può scendere in abitacolo si appanna tutto “parte il rosario”.
Nel frattempo non vediamo il francese, ma sentiamo un colpo dietro!!!!!
È Magnou che tenta di arrivare al timbro all’ultimo istante, la turca non fa una piega non si sposta. “in macchina è un rosario unico mixato con termini non da galateo”. Di prepotenza il francese passa e noi ci accodiamo, timbriamo ma siamo alterati e preoccupati per il colpo dietro…ci scorre sul vetro la franchigia!
Al semaforo smette all’improvviso di piovere. Via scattiamo, improvvisamente la mia testa si resetta e torno concentrato, all’inversione di Sala c’è il mondo ma non me la sento di tirare il freno a mano, e via a salire verso il Brallo. L’asfalto bollente ha asciugato completamente la strada, le gomme inadatte al posteriore mi fanno prendere qualche imbarcata, al dosso di Santa Margherita, vorrei passare di sesta ma ci appoggio la quinta.
Dopo Casone torna la pioggia, adesso ci siamo, col posteriore sembra di essere sui binari e anche le “7” in temperatura sull’anteriore lavorano bene.
E anche a Brallo ci siamo arrivati, ancora bagnato ma sorridenti e sicuramente piu’ distesi. Siamo nuovamente al riordino, mi fanno sostare in fianco a Mikkelsen, mi accorgo che guarda il mio posteriore e butta gli occhi sulle mie rain, di riflesso anch’io guardo le sue coperture, ha quattro rain, in inglese mimato mi chiede se scivolavo e io gesticolando misto dialetto gli rispondo si, sorridiamo entrambi.

Assistenza di metà giornata e finalmente tra fans e amici calziamo le famose “5” all’anteriore. Rifornimento e via per la “Penice 2″, dove abbassiamo il tempo di 9” e ci intestardiamo di voler provare a prendere, sulle ultime due prove, Orlando Redolfi che ci precede nella generale con la sua splendida Porsche 997 GT. Siamo sulla “Colli Verdi 2”, la macchina barbotta fin dall’inizio, sembra che manchi benzina, abbiamo problemi per tutta la prova.
E alziamo il tempo di ben 45″ rispetto al primo giro, mentre nelle nostre idee era quello di toglierne 15″. Risultato un minuto al vento e Redolfi diventa un miraggio, siamo neri e non ci siamo divertiti. Unico urra’ è aver visto Magnou di traverso in bilico su un argine nei primi km.
All’assistenza prima dell’ultima prova i meccanici verificano la pompa e cambiano le candele (secondo il mio parere avevano messo poco carburante all’assistenza prima, nella concitazione del continuo cambio gomme, piove non piove)
Per l’ultima prova il motore torna a suonare come un violino, infatti la ripetizione della Santa Margherita ci divertiamo e abbassiamo ancora secondi.
Dopo l’ultimo crono sono già triste, al pensiero di dover scendere da questo capolavoro di vettura. Scendendo in trasferimento verso l’arrivo vado come in prova, voglio godermi le ultime fucilate, sorpasso di prepotenza la Mini R4 della turca. Ale. anche se divertito, mi richiama, ma figurati se lo ascolto…già gli do poca udienza in prova”
Siamo a Varzi un bagno di folla riempie il borgo, tra loro ci sono tantissimi stranieri.
Il sogno è realizzato, acclamati, facciamo la passerella e intervista finale è l’apoteosi ci sentiamo dei big, tante attenzione ci inorgoglisce e il pubblico ci osanna.
“i locali dei locali hanno visto la bandiera a scacchi”
Giù dalla pedana Colombi ha già il carrello pronto…la culona parte e a me scende una lacrima.
Ma non c’è tempo la festa continua fra musica e mojti siamo raggianti, ho anche l’onore di autografare qualche cappellino a dei ragazzi.
L’eco del Mythical continua nei giorni successivi, il lunedì, transitando con l’autobus in un paese, due ragazzini vedendomi arrivare mi mimano l’ emoji di Whatsapp, il bicipite flesso.
Venerdì seguente al mercato di Varzi due vecchiette mi abbracciano esclamando sei stato un grande.
A distanza di un anno, quando mi capita di passare su quelle stesse strade, sono ancora travolto dalle emozioni, come il giorno della gara”

2024 il sogno continua…
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