Terza perla di Simone Romagna al Prealpi Master Show! Il pilota vicentino, in coppia con Dino Lamonato, su Skoda Fabia R5 evo, ha colto il terzo assoluto (dopo quelli del 1999, nella prima edizione e quello del 2021), nel classico rally sterrato proposto dal Motoring Club. Sul podio assoluto il portacolori dell’Hawk Racing Club ha preceduto il
padovano di Este Nicolò Marchioro (con Marco Marchetti, su Skoda Fabia R5 Evo) di 4.7 secondi e il sanmarinese Jader Vagnini (con Stefanie Daniela Rucker, su Skoda Fabia) di 8.4 secondi. Romagna (tre), Marchioro (due) e Vagnini (una) si sono spartiti i successi nelle sei prove speciali della manifestazione che ha animato e colorato il Quartier del Piave per tutta la giornata.
Come vuole la tradizione di questo evento, autentica festa del rally dal sapore antico, molto numeroso è stato il pubblico che ha seguito le evoluzioni dei 112 equipaggi verificati lungo i tratti della “San Tiziano” e della “Le Rive”, prove che, edizione dopo edizione, sono state teatro della bella storia sportiva di questa corsa. Il 24° Prealpi Master Show ha regalato spettacolo ed è risultato una competizione piuttosto avvincente ed incerta, anche se nelle
primissime battute sono stati costretti ad uscire di scena due tra i protagonisti più attesi e titolati: Mauro Trentin, recordman di successi e podi al Prealpi Master Show, fuori dai giochi nella PS1; il pluricampione tricolore Paolo Andreucci, ritiratosi allo start della terza PS “San Tiziano”, per un malaugurato guasto al motorino d’avviamento della sua Citroen C3.
Molto applaudito, sul percorso e sul palco d’arrivo, anche il super ospite d’onore della competizione: il tre volte vicecampione del Mondo rally, Jari-Matti Latvala. Il pilota finlandese, che proprio con il Motoring di Gabriele Favero iniziò, qualche anno fa, la sua importante carriera professionistica (ha vinto ben 18 gare iridate), ha dato spettacolo
al volante della sua Toyota Celica St 185 (bellissima vettura, ma non di ultima generazione) con la quale, pur svolgendo egregiamente il compito di “apripista zero”, si è tolto anche la soddisfazione di segnare tempi non ufficiali di assoluto rilievo.