Foto: Jaanus Ree / Red Bull Content Pool

Squadra che vince non si cambia. Ha optato per questa politica il team Toyota che per il 2022 non effettua alcun cambio alla propria formazione piloti.

Il marchio nipponico che ha dominato le scene del Mondiale Rally negli ultimi 4 anni riparte da due certezze: la Yaris Rally1 che si è dimostrata la vettura migliore e Kalle Rovanpera, il giovane fenomeno che è diventato realtà con la conquista del titolo WRC. Confermato Elfyn Evans nonostante un’annata non proprio eccellente. Promosso nel team “maggiore” il giapponese Katsuta che prende il posto di Lappi che ha preferito trasferirsi in Hyundai per il 2023.

ROVANPERA PER LA CONFERMA, EVANS PER IL RISCATTO 

In completa ascesa dopo un 2022 da assoluto protagonista, Kalle Rovanpera adesso è chiamato al difficile compito di riconfermarsi. Per molti sembrerebbe quasi scontato, ma dopo il titolo conquistato la pressione adesso aumenta…

Rovanpera rappresenta alla perfezione quello che può essere il futuro dominatore del Mondiale Rally. Un pilota con le sue qualità non può che essere paragonato agli ultimi grandi campioni/fenomeni del Mondiale Rally: Loeb e Ogier. La carriera di Rovanpera ormai è definitivamente lanciata verso ulteriori successi, Toyota sembra essere il team perfetto per compiere nuove imprese. Ma il paragone pesante con le due vecchie leggende francesi del WRC potrebbe mettere qualche pressione di troppo ad un ragazzo si campione, ma poco più che 20enne? Nessuno dei due francesi precedentemente citati ha raggiunto la gloria alla giovane età di Kalle.

Inoltre gli avversari, seppur feriti, non sembrano mancare. Neuville ha ripreso in mano le redini del team Hyundai, e mettendo a posto quello che non ha funzionato nel 2022, si riproporrà come principale antagonista nella lotta al WRC 2023. M-Sport dopo un campionato deludente sembra finalmente puntare con decisione ad un pilota top che corrisponde al nome di Tanak. Al momento non sembrano esserci conferme certe per l’estone, ma il Mondiale non può perdere un protagonista del genere, e al team britannico griffato Ford serve assolutamente un campione in grado di risollevare le sorti del team. Con il campione 2019 ancora in gioco, di sicuro si aggiungerebbe un ulteriore pretendente al titolo. Parte un gradino sotto Evans seppur il britannico abbia dimostrato in passato di sapersi giocare le proprie carte.

Proprio il gallese è chiamato alla svolta nel 2023. Evans ha la fiducia di Toyota ma non ha portato a casa i risultati sperati in quest’ultimo Mondiale. Un feeling che non sembra essere sbocciato tra lui e la Yaris versione Rally1. Ma la speranza c’è ancora e il team ha bisogno del vecchio Evans per avere una carta in più da giocarsi, ma anche per tenere gli avversari più lontano possibili dallo stesso Rovanpera. Ad aiutare è sicuramente la grande passione per il lavoro che ha Evans: ingegneri e pilota stanno lavorando più del dovuto per trovare un setting sulla vettura che risalti al meglio la guida di “Elfo”. Missione possibile.

KATSUTA PROMOSSO

Finalmente un pilota giapponese competitivo su una vettura giapponese. Non era mai successo nella storia del Mondiale, non a questi livelli. Katsuta ha mostrato forti progressi negli ultimi due anni culminati con un grandioso 5° posto nel WRC 2022 appena alle spalle di Evans in classifica. Due podi conquistati in questa stagione e tanta costanza, un solo ritiro. Numeri che hanno spalancato le porte del team principale di Toyota a Katsuta che ora ricoprirà a tutti gli effetti il ruolo di 3^ guida. Nel 2023 non dovrebbe cambiare la musica: Toyota si aspetta costanza da “Taka” che ora sarà chiamato al compito delicato di raccogliere punti per la conquista del titolo costruttori. Una promozione a tutti gli effetti e con qualche responsabilità in più. Ora può definitivamente sbocciare il mito di Takamoto Katsuta.

Gronholm alla guida di una Yaris WRC+ privata nel 2019 (Foto: Red Bull Content Pool)
IL MISTERO DELLA QUARTA YARIS

Con l’addio di Lappi, Toyota si ritrova effettivamente con un pilota in meno. Ogier è stato riconfermato per un programma che comprenderà nuovamente 6-7 gare al massimo. Questo vuol dire che ci sarà un volante libero in alcuni rally sulla 4^ Yaris del team.

La domanda è: chi mai potrà sedersi sul sedile dell’ambita Rally1 giapponese? Se dopo l’addio di Lappi il telefono di Latvala ha squillato incessantemente per le numerose richieste del sedile ufficiale pagato lasciato dal finnico, la possibilità invece di affittare la Yaris non sembra allettare così tanto il mercato. Il problema è uno: i costi! Il caro prezzi di queste Rally1 è ormai sotto l’occhio di tutti, tanto da costringere la FIA a pensare anche ad una limitazione dei test per abbassare i costi. Le ripercussioni di questo rincaro stanno affliggendo purtroppo sia i privatoni che i piloti buoni con la valigia. Queste Rally1 sono troppo care per dei programmi privati e al momento non sembrano esserci candidati ideali per il volante della suddetta Yaris.

Se il richiamo del Monte Carlo per i francesi potrebbe compiere il singolo miracolo, per i restanti round del Mondiale la questione sembra più delicata. Si potrebbe assistere ad una girandola di piloti paganti in grado di correre nelle rispettive gare di casa. Oppure al ritorno di qualche mega pagante (come ai tempi di Abu Dhabi) ingolosito dall’occasione di poter mettere le mani sulla vettura campione del Mondo.

Insomma, per ora più ipotesi che altro. Per Toyota il problema affitto della 4^ vettura non sembra proprio essere un pensiero. Latvala&co viaggiano spediti verso un 2023 nuovamente vincente!

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