La Dakar è giunta alla sua 44° edizione che per il terzo anno di fila si svolgerà ancora all’interno del territorio dell’Arabia Saudita. Si rinnova la sfida per tutti i team e gli equipaggi al via che affronteranno una Dakar in stile 2021 ma con più sabbia e con qualche tratto più dunoso. Sarà un’edizione 2022 molto difficile: 12 le tappe in programma, ben 4300 km contro il cronometro, difatti a parte il prologo d’apertura e la tappa finale, gli equipaggi affronteranno una media di oltre 350km al giorno. Mai come quest’anno sarà importantissima la gestione del mezzo ma anche delle proprie energie fisiche e mentali. Tra le novità c’è l’arrivo dei T1+ ovvero i nuovi prototipi 4×4 concepiti proprio per i Rally Raid e la Dakar: questi avranno gomme più grandi, una maggiore escursione delle sospensioni e saranno più larghi e lunghi garantendo più stabilità e velocità. E a mettere più pepe alla competizione ci ha pensato Audi che fa il proprio debutto con un prototipo gruppo T1-E spinto da una powertrain elettrica.
NAVIGAZIONE CHIAVE PER IL SUCCESSO
Si parla spesso dei piloti, ma mai come in questi ultimi due anni i navigatori sono saliti in cattedra. Dietro al successo di Peterhansel di gennaio c’è stato tanto lavoro del suo nuovo navigatore Eduard Boulanger. Ma lo stesso si può dire di Nasser Al-Attiyah che ormai da diverse stagioni ha formato un solido connubio con il francese Mathieu Baumel, insieme hanno portato a casa 4 Coppe del Mondo Raid negli ultimi 6 anni, praticamente imbattibili. Con David Castera al timone della Dakar, lui ex navigatore, la navigazione è diventata più che essenziale. L’introduzione del roadbook digitale ha portato innovazione e quest’ultimo è stato rivisto anche nei piccoli particolari: descrizioni accuratissime dei pericoli e delle svolte, tanti dettagli fondamentali al suo interno da interpretare con immediatezza per non perdere ritmo gara, e soprattutto per non perdersi nel nulla. Sainz che si era presentato da campione in carica, nell’edizione scorsa ha pagato dazio con la navigazione, dovendosi accontentare del podio e guardando col “binocolo” la lotta Peterhansel e Al-Attiyah. Ma come lui tantissimi altri piloti veloci ma carenti proprio dal punto di vista della navigazione. E’ questione di esperienza ma anche di tanto allenamento in macchina.
AL-ATTIYAH FA PAURA CON IL NUOVO HILUX T1+
Chi vincerà la Dakar 2022? Impossibile fare pronostici, la Dakar ci ha abituati a gare imprevedibili dove spesso anche il pilota più forte non riesce a portare a casa la vittoria. Le impressioni però sono piuttosto chiare. La squadra che sembra arrivare più pronta alla Dakar 2022 è certamente Toyota. Il team ufficiale Toyota Gazoo Racing schiererà ben 4 nuovi pick up Hilux T1+ ufficiali, i nuovi prototipi 4×4 sviluppati in Sud Africa. La vettura è l’unica delle nuove che ha già preso parte a delle gare pur correndo fuori classifica. Nasser Al-Attiyah ha speso diversi chilometri di test; per lui il nuovo Hilux è un grosso passo in avanti viste le gomme più grandi e l’escursione delle sospensioni maggiorata, il tallone d’achille della vecchia versione dell’Hilux. Con questi aggiornamenti il qatariota sembra più forte che mai al via di questa nuova Dakar. Al suo fianco ci sarà ancora Mathieu Baumel, uno dei più forti navigatori in circolazione, e questo dà sicuramente un valore aggiunto all’equipaggio di punta del marchio nipponico. Ci sarà ancora l’esperienza di De Villiers: è sempre lui il pilota tester del team. L’ex campione 49enne potrà beneficiare del nuovo Hilux che di sicurò andrà fortissimo e ridurrà il rischio delle forature di cui lo stesso De Villiers era stato afflitto nell’ultima edizione. Sarà la seconda dakar per il giovane Henk Lategan, talento sudafricano già campione affermato in patria. La sua gara di gennaio si era purtroppo chiusa con un brutto incidente, ma a livello cronometrico Lategan aveva lasciato il segno. Per lui però ci sarà da fare ancora esperienza sul fondo sabbioso e sulle dune. Il quarto pilota sarà Shameer Variawa, anche lui sudafricano e parecchio esperto e che darà supporto ai compagni di squadra. Oltre alla squadra ufficiale ci sarà anche il team factory Toyota, ovvero la Overdrive Racing che avrà anch’essa i nuovi Hilux T1+. Tra i piloti di spicco del team c’è il padrone di casa Yazeed Al-Rajhi, sempre veloce ma poco concreto.
LOEB CON L’INCOGNITA PRODRIVE
Prodrive affronterà la sua seconda Dakar sotto le insegne del Bahrain Raid Xtreme e il prototipo BRX Hunter. La vettura è stata “rifatta” in versione T1+ per rispondere al nuovo regolamento introdotto quest’anno. Tuttavia la pre season è stata abbastanza tormentata; il progetto ha subito delle modifiche in corso d’opera rallentando il programma di test, inoltre il team ha subito anche un brutto inconveniente durante una prova con la vettura di Loeb andata a fuoco durante un rifornimento e ustionando gravemente un membro del team. La squadra avrebbe dovuto far debuttare le vetture al Rally del Marocco di inizio ottobre, ma le vetture Prodrive non sono mai scese in una gara optando per un programma più fitto di test. Difficile dunque fare previsioni sulla vettura che si preannuncia sicuramente veloce ma dal lato affidabilità c’è qualche dubbio. Loeb affronterà la sua 6° Dakar e avrà con se un nuovo navigatore, un esperto dei raid come Fabian Lurquin che sicuramente potrà aiutarlo ad alzare il livello. Sulle altre due vetture ci saranno due nomi di grande esperienza: Nani Roma che ritrova alle note Alex Haro, e Orlando Terranova che avrà alla sua destra Oliveras. Roma ha chiuso la Dakar 2021 al 5° posto al debutto sull’Hunter ed è un pilota su cui il team può sicuramente puntare per centrare il podio. Orly Terranova sarà al debutto sulla vettura. L’argentino è un pilota molto veloce ma talvolta anche falloso. Dovrà fare una gara più tranquilla cercando di dare anche supporto ai compagni di squadra. Prodrive come già dichiarato più volte punta alla vittoria assoluta, vedremo se riuscirà nell’impresa…
AUDI ANTICIPA IL FUTURO ALLA DAKAR
Sarà Audi la grande novità dell’edizione 2022. Il colosso tedesco debutta alla Dakar con un prototipo innovativo e spinto con una powertrain elettrica. L’investimento è di quelli importanti e lo si capisce anche dalla line up piloti che comprende i campioni dakariani Peterhansel e Sainz oltreché lo svedese Ekstrom che si è lanciato in questa nuova avventura dei Rally Raid. La vettura che guideranno è la nuova Audi RS Q e-tron, una vera “quattro” come vuole la tradizione del marchio, dotata di tre motori elettrici più il 2.0 TFSI che avrà la funzione di range extender visto che l’elettrico non ha ancora la capacità di poter sostenere le lunghe tratte della Dakar. Il team si è concentrato nei test svolti in Marocco nel deserto, e in condizioni di caldo estremo. Si è lavorato sulla vettura, gli assetti, ma il team ha concentrato parecchi sforzi su come far rendere al meglio la batteria in condizioni mai affrontate prima. Sarà un debutto impegnativo quella nella Dakar, il team ci tiene a ben figurare e sfrutterà l’occasione anche per prepararsi ad un futuro vincente, chissà magari aprendo un nuovo capitolo in questo iconico rally raid. In questa edizione, essendo il debutto, l’obiettivo sarà portare a casa dei piazzamenti in top10. Ma si sa, da Audi ci si possono aspettare anche dei miracoli sportivi. Sarà tutto da scoprire.
GLI AGILI BUGGY OUTSIDER PERICOLOSI
Non solo team ufficiali. Alla Dakar 2022 ci saranno anche parecchie strutture private dotate comunque di mezzi molto competitivi e veloci e piloti con gran manico. Hanno dominato le ultime due edizione della Dakar, stiamo parlando ovviamente dei buggy ex ufficiali del team X-Raid Mini. Le vetture da quest’anno passano nelle mani di privati; tra questi figura il nome del velocissimo polacco Kuba Przygonski, 4° nell’ultima Dakar e vero outsider per un possibile piazzamento a podio. Sugli altri due buggy del team X-Raid ci saranno i veloci piloti gentleman Dennis Krotov e Sebastian Halpern. La Century Racing sarà al via con diversi team clienti dotati dei buggy CR6 aggiornati. Tra i piloti che spiccano al volante dei buggy realizzati in Sud Africa ritroveremo il velocissimo francese Mathieu Serradori e il sorprendente Brian Baragwanath, al debutto nell’ultima edizione ma messosi in grande evidenza con la vittoria del prologo e il passo veloce tenuto per tutta la gara. Anche i fratelli Coronel debuttano sul Century CR6. Sempre competitivi e molto veloci i Peugeot 3008 DKR che faranno un’altra apparizione in questa Dakar; il team PH-Sport ne schiera tre, uno affidato al 5 volte campione Dakar Cyril Despres che al suo fianco avrà la bravissima navigatrice Taye Perry! Per Despres potrebbe essere la grande occasione di fare una grande gara. Gli altri due buggy francesi saranno affidati ad Al-Qassimi (7° nel 2021) e Lionel Baud. Ritorno alla Dakar per Guerlain Chicherit con un buggy nominato GRC Thunder che in realtà è un Peugeot 3008 DKR spinto a bioetanolo. Il preparatore francese MD Rallye Sport porterà al via addirittura 10 buggy; tra i nomi di spicco quello dell’esperto francese Christian Lavieille, Carlos Checa al debutto, Jerome Pelichet e Pierre Lachaume. Da non sottovalutare nemmeno i buggy francesi SMG che verranno portati in gara da un team cinese del talentuoso Wei Han, 10° assoluto nella Dakar 2020.
POCHI ITALIANI AL VIA FRA LE AUTO
Correre in Auto alla Dakar costa e tanto anche. Come negli ultimi anni sono pochissimi gli italiani che si gettano nell’impresa di correre il rally raid più famoso del Mondo. Saranno due gli equipaggi al via dell’edizione 2022: Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi correranno a bordo di un Mitsbishi Pajero di serie ma ampiamente modificato. Ritorno alla Dakar per i frateli Totani, Silvio e Tito, due grandi interpreti dell’offroad nazionale nonché portabandiera dell’Abruzzo in quella che sarà una gara durissima nel deserto arabo. I Totani correranno con un Nissan Patrol T1. L’obiettivo per questi equipaggi sarà quello di arrivare in fondo alla Dakar. Nuovo capitolo professionale per Maurizio Gerini che debutta nelle vesti di navigatore e affiancherà Laia Sanz, al debutto tra le Auto e alla guida di un Mini All4 preparato da X-Raid. La loro sarà un’avventura molto interessante da seguire. Altro navigatore italiano è Filippo Ippolito che affiancherà lo spagnolo Jesus Navarro a bordo di un fuoristrada Maximus 4×4 T1.