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Chi pensava di concludere la prima giornata del Rally Portogallo con una tripletta in cassaforte, è rimasto fortemente deluso. E’ bastata una prova, in una giornata lunghissima e che non prevedeva assistenza per i nostri beniamini, a rimescolare le carte e lasciare aperta una gara che, almeno dopo le prime sei prove, sembrava parlare esclusivamente una lingua: quella coreana di Hyundai.
Sia chiaro: niente è perduto per il team di Alzenau, o almeno non per tutti. La leadership è finita nelle mani di Ott Tanak e Martin Jarveoja, da prede diventati predatori nello spazio di una prova speciale, quella di Mortàgua, che per motivi diversi (e con risultati diversi) ha segnato le sorti dei suoi compagni di squadra Dani Sordo e Thierry Neuville, inseguiti proprio dall’estone fino a pochi kilometri prima.
Partiamo con il #6 spagnolo. Sordo, forte di una posizione di partenza quanto mai invidiabile nel primo rally su terra della stagione, ha preso il comando delle operazioni a partire dalla seconda speciale, ma nel corso di questa prova ha accusato più di 20 secondi di ritardo rispetto al vincitore Sebastien Ogier. Dani è vittima di uno spegnimento di motore della sua I20 WRC e di una successiva faticosa ripartenza, facendolo scivolare dal primo al terzo posto assoluto.
Ancora peggio è andata al più quotato (almeno sulla carta) compagno di squadra Thierry Neuville. Il belga, in grado di sopravanzare Tanak nella generale qualche decina di kilometri prima, esce con le ossa rotte dagli sterrati portoghesi. Una curva a sinistra, una nota troppo ottimista ed ecco vanificare la ghiotta opportunità di riportarsi a ridosso di Ogier nella classifica piloti. La I20 WRC si poggia su un lato con la sospensione posteriore destra rotta, facendo perdere oltre tre minuti all’equipaggio #11. Addio sogni di gloria e colpo durissimo sia per il morale che per questo primo stralcio di mondiale.
Sebastien Ogier ringrazia, in una giornata incolore o quasi per le Toyota, ma ci mette del suo in questa prova per ricucire un gap che la polvere portoghese stava rendendo incolmabile o quasi. Un tempone che lo riporta dai 41 secondi di svantaggio nei confronti del precedente leader Sordo ai 24 che lo separano da Tanak dopo la prova spettacolo che ha chiuso la prima giornata di gara.
Anche Elfyn Evans ha beneficiato della prestazione monstre del suo plurititolato compagno di squadra. Il gallese, che partiva dietro a Neuville, è vittima dei disastri del belga: rallentato dalla polvere prima e costretto a fermarsi dopo, perdendo un sacco di tempo. La direzione gara ha giustamente optato per l’assegnazione di un tempo imposto pari a quello staccato da Ogier, proiettandolo al secondo posto assoluto, posizione che ricopre tuttora.
Una standing ovation se la merita la terza Yaris, che non è quella di Kalle Rovanpera, mai veramente a suo agio nel corso della giornata e sesto assoluto, bensì Takamoto Katsuta, protagonista di una delle sue migliori performance da quando solca le strade del WRC. Il giapponese è quarto assoluto, a soli 15,4″ dal leader Tanak, lesa maestà nei confronti di Ogier, costretto ad inseguire ad 8,6″. Una gioia per gli occhi, non solo quelli a mandorla, per il suo stile di guida ben al di sopra del limite in alcune sezioni.
Alle loro spalle, ecco le due Ford di Gus Greensmith e Adrien Fourmaux, con il primo che ha sfruttato una foratura del secondo per sopravanzarlo in classifica generale. A Esapekka Lappi e Nikolay Gryazin, protagonisti di un’accesa lotta sul filo dei secondi nel WRC2 (a cui si aggiunge la Ford Fiesta di Teemu Suninen, l’onore di chiudere la Top Ten di giornata.
Nel WRC3 c’è gloria per la Citroen C3 Rally2 di Yohan Rossel, impegnato anch’esso in una bellissima sfida col pluricampione europeo Kajto Kajetanowicz, distante solo 3,5″ dal transalpino, mentre il JWRC parla finlandese grazie alla leadership provvisoria di Sami Pajari.
Saranno sette i tratti cronometrati nel menù del sabato in salsa portoghese, per un totale di 165 Km. Sarà nuova rivoluzione in classifica generale?
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