La Dakar 2021 riparte dalla 7^ tappa in programma. Non una tappa come le altre ma una Marathon, ovvero gli equipaggi in gara non potranno contare su nessuna assistenza all’arrivo. Sarà importantissima la gestione dei mezzi perché poi a fine tappa si dovrà fare da soli la manutenzione sui veicoli. Sperando siano appunto solo operazioni di routine e di non dover riparare eventuali danni. Ci si potrà aiutare tra concorrenti e ci sarà di sicuro il Camion officina messo a disposizione dagli organizzatori per fornire attrezzi ecc.
VERSO SAKAKA – La carovana della Dakar si dirige sempre più verso Nord con arrivo programmato nei pressi della città di Sakaka. Il percorso sarà impegnativo: i primi 100km saranno quasi tutta sabbia con tanti sali e scendi e anche una parte dunosa non troppo consistente. Poi da metà prova ci sarà tanta terra e anche il pericolo delle solite pietraie, grandi nemiche delle gomme. Gestione degli pneumatici e della pressione saranno cruciali per evitare forature in sequenza. Il tratto cronometrato è di ben 471km dove sarà assolutamente vietato sbagliare. Si preannuncia una tappa per veri specialisti e veterani della Dakar.
STEPHANE VS NASSER – La seconda metà di gara vivrà sicuramente sul duello Peterhansel-Al Attiyah. I due veterani insieme a Sainz sono stati i più vincenti nell’ultima decade. Sarà interessante capire se Sainz si metterà a disposizione del compagno di squadra Peterhansel o se il team X-Raid concederà ancora qualche giorno di lotta per El Matador. X-Raid che potrebbe sfruttare anche i diversi Mini 4×4 per caricare pezzi di ricambio a volontà e nel caso aiutare i due buggy in lotta per la vittoria. Toyota ha ancora diverse pedine in campo che possono dare una mano ad Al-Attiyah ma il qatariota dovrà stare attento a non incappare nelle forature, ancora un po’ il tallone di Achille dei più pesanti veicoli quattro ruote motrici. Il forte Przygonski (4°) punterà al podio ma senza prendersi troppi rischi, e dovrà inoltre difendersi allo stesso tempo dagli attacchi di un rimontante Nani Roma. Applausi per Baragwanath-Perry, veloci e consistenti sul potente buggy Century CR6 motorizzato da un V8 Chevy. Baragwanath vuole concludere in top10 a tutti i costi e questa sarebbe sicuramente una bellissima storia da raccontare a fine Dakar. Delusione invece per Sébastien Loeb. Purtroppo non è andata come sperava l’alsaziano che adesso continuerà per accumulare più esperienza possibile sul BRX Hunter.
LE ALTRE CATEGORIE – Tra le moto sono ancora in contesa per il successo una decina di piloti. L’elemento chiave sarà la strategia gomme in questa delicata seconda parte di gara: nelle moto infatti i piloti hanno a disposizione solo 6 gomme posteriori per tutta la corsa. Chiaro che chi arriverà con gomme usurate avrà più difficoltà a tenere un passo veloce e a combattere. Vedremo chi sarà messo meglio di altri… per ora tutti sono un po’ preoccupati. Chi sfora ovviamente riceverà una pesante penalità. Toby Price ha una leadership poco salda al momento e la lotta è pienamente aperta per i vari alfieri di KTM, Honda, Yamaha, Husqvarna e persino Sherco! Tutta l’Italia tifa per Maurizio Gerini che ha la possibilità di portarsi a casa la vittoria nella prestigiosa Malle Moto. Sin qui una gara perfetta quella di Gerini in sella alla Husqvarna preparata dalla Solarys. Ma c’è quel Gelazninkas che è un osso duro e non mollerà di certo mentre Gyenes, seppur più lontano, ha l’esperienza per poter ribaltare i giochi. Nei Quad tutto sembra nelle mani di Cavigliasso. Tra gli SSV i problemi di Lopez nella 6^ tappa hanno rimischiato le carte; Domzala e Austin sono entrambi in lotta per la vittoria ma ironia della sorte sono anche compagni di squadra. Ci sarà tensione altissima nel team Can Am! Seth Quinteiro ha stupito sin qui per velocità e talento ma dovrà aprire la strada a tutti: un esame davvero tosto da superare in questa edizione 2021. Kris Meeke è ancora in gara ma viaggia nelle retrovie pur avendo mostrato qualche acuto. Nei Camion invece sono mancate un po’ di sorprese: per ora la classifica recita una quasi scontata tripletta Kamaz con Sotnikov davvero voglioso di mettere le mani sul titolo di categoria per la prima volta. Dietro i compagni di squadra sono pronti per dargli una mano. L’altra casa ufficiale in gara, MAZ, ha perso la sua prima guida. Viazovich si è ritirato definitivamente con il motore del suo camion che pare abbia detto basta. C’è il solo Vishneuski rimasto in gara, più giovane di Viazovich e sicuramente carico per puntare a un risultato prestigioso. Per il resto sarà interessante vedere chi avrà la meglio tra i camion dei privati. Per ora Macik con il suo Iveco sta correndo una buonissima Dakar ma l’esperto Loprais gli darà filo da torcere.