(Foto: Kin Marcin - Red Bull Content Pool)

Si è conclusa con la vittoria di Nasser Al-Attiyah la prima edizione del Rally Andalusia che quest’anno ha sostituito il Rally del Marocco cancellato causa Covid-19. E’ stato un debutto interessante per questo rally, ben organizzato e che ha mostrato scenari assolutamente favolosi. I team ufficiali della Dakar c’erano praticamente tutti, ma la gara ha dato poche indicazioni utili in riferimento proprio alla gara che si correrà a gennaio in Arabia Saudita. Tuttavia la corsa è stata interessante con i piloti che hanno dato spettacolo sulla terra andalusa.

TOYOTA AL TOP, SCATENATO SAINZ SUL BUGGY

Il Rally Andalusia era una gara che per caratteristiche vedeva favoriti tutti i mezzi 4×4. Toyota da pronostico doveva dominare la gara, ma così non è stato. Al-Attiyah ha gestito una buona corsa, senza fare errori, ma il più veloce nella settimana di gara è sembrato il saudita Yazeed Al-Rajhi! L’arabo che guida un Hilux factory del team Overdrive Racing ha vinto due tappe del rally e si stava giocando alla pari la vittoria del rally proprio con il pilota ufficiale Toyota Al-Attiyah. Un errore in una zona di neutralizzazione (eccesso di velocità) ha visto Al-Rajhi beccarsi una penalità di 10′ sulla penultima prova che di fatto lo ha estromesso per la lotta alla vittoria. Un gran peccato! E così nel finale Al-Attiyah ha colto il successo con Baumel su Toyota davanti ad un ottimo Carlos Sainz, grande protagonista sul buggy Mini. El-Matador, in coppia con Lucas Cruz, ha dimostrato una confidenza fuori dal comune con il Mini JCW Buggy. Il Buggy di norma si esalta su terreni sabbiosi e sulle dune, quindi lo sterrato dell’Andalusia non si sposava perfettamente  con le caratteristiche del mezzo preparato da X-Raid. Nonostante tutto Sainz ha spinto forte e senza timori reverenziali, ha siglato una vittoria di tappa e ha chiuso secondo assoluto a circa 3′ dal vincitore. Buone indicazioni sulla competitività del Mini! Al-Rajhi nonostante una gara da gran protagonista si è dovuto accontentare del terzo posto. Fuori dal podio il veterano Stephane Peterhansel, in gara su Mini JCW 4×4. Mister Dakar è stato protagonista di una prova un po’ sfortunata ma condita anche da qualche errore che non gli hanno permesso di brillare in Spagna. Tuttavia i chilometri accumulati sono stati buoni per togliere ulteriore ruggine al 55enne del team Mini. Ottima gara per la ragazza Cristina Gutierrez che si è messa ben in vista con la sua nuova vettura, un Mini All4. La Gutierrez ha chiuso ottava assoluto facendo segnare scratch molto interessante ma dovendo fare i conti con alcune penalità. Penalità che hanno influito negativamente anche sulla gara di Yasir Seaidan. Il saudita di casa X-Raid si è dovuto adattare alle prove in stile rally ma ha mostrato comunque di essere veloce e ha chiuso decimo assoluto. Appena fuori dalla top10 Isidre Esteve che debuttava con l’Hilux T1, autore di una buona prova e sicuramente con ottime prospettive. Ritirati Ten Brinke (Toyota) e Serradori (Buggy Century).

Ottimo debutto per Kevin Hansen sull’OT3 nella categoria SSV

Grandi protagonisti anche i piccoli SSV che hanno messo in ombra anche molti prototipi T1. La vittoria è andata ad un velocissimo Aron Domzala che debuttava con un Can Am ufficiale. Il polacco, ex pilota di rally, ha concluso la gara 6° assoluto e davanti al compagno di team Gerard Farres. Terzo fra gli SSV ha chiuso l’Overdrive OT3 di Mitch Guthrie navigato da Ola Floene. Bene anche il debuttante Kevin Hansen, che in gara sostituiva Brade Hildebrand ancora alle prese con un infortunio. Il pilota specialista dei rallycross ha condotto un’ottima gara finendo di poco dietro a Guthrie. Da segnalare anche il settimo posto in SSV anche per il rallista francese Stephane Consani, anche lui al debutto con un Can Am Maverick X3.

MOTO – SUPER BENAVIDES SU HONDA, MALE LE KTM

Protagonista sin dal via, Kevin Benavides è stato superlativo in Spagna. Il pilota del team Honda HRC ha guidato davvero bene, senza grossi errori di navigazione nonostante il nuovo roadbook digitale abbia dato qualche grattacapo all’argentino. In gran spolvero anche Adrien Van Beveren (2°) su Yamaha WR 450F. Il francese si è ripreso ottimamente dopo il brutto crash nella Dakar di quest’anno, e in generale le Yamaha hanno spesso brillato sugli sterrati andalusi anche con i vari Branch (16°), McCanney (7°) e Caimi (8°). Sul podio anche la Sherco che ha festeggiato il risultato grazie alla importante prestazione di Lorenzo Santolino, giovane spagnolo che sta sempre più stupendo nell’ambiente dei Raid. Solo quarto Toby Price su KTM, protagonista di qualche errore di navigazione così come Walkner. Poteva fare sicuramente meglio anche Joan Barreda che ha chiuso quinto fra i due piloti KTM. Si è messo timidamente in evidenza De Soultrait che debuttava su Husqvarna. Buon debutto per l’Australiano Sanders su KTM che deve prendere confidenza ancora con i roadbook, anonimo Short con Yamaha (13°) ma peggio di lui un irriconoscibile Ricky Brabec; il campione in carica della Dakar non si è trovato bene con la Honda in questo tipo di gara. Un 24° posto é il piazzamento fatto registrare dall’italiano Simone Agazzi che ha condotto una buona gara chiusa dietro alle moto ufficiali e factory. Ha bagnato il suo debutto con Husqvarna con una brutta caduta il povero Luciano Benavides che si spera recuperi quanto prima. Caduta anche per Laia Sanz che non ha preso il via nemmeno nella prima tappa. Da segnalare anche l’ottimo piazzamento di Tiziano Internò, 5° nel raggruppamento Rally2. Una prestazione incoraggiante per il giovane centauro che prenderà parte alla Dakar 2021!

 

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