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Con un finale thriller, assolutamente non adatto per i deboli di cuore, il Rally di Turchia incorona il suo re: Elfyn Evans. Il gallese di Toyota, insieme a Scott Martin, vince il quinto appuntamento di un mondiale WRC 2020 che, nel bene e nel male, difficilmente ci dimenticheremo. E’ il secondo successo stagionale per lui, il terzo nella sua carriera dopo le vittorie in Galles nel 2017 e in Svezia a Febbraio.
CARDIOPALMA – Chi pensava che la domenica turca potesse scorrere liscia come l’olio è rimasto fortemente deluso, anche se in realtà in pochi avrebbero pronosticato una classifica esente da scossoni, visto che la giornata odierna prevedeva la disputa della prova più lunga della manifestazione, la temibile Cetibeli di 38 Km, che ha completamente ribaltato le gerarchie del rally e del mondiale.
Thierry Neuville, Sebastien Ogier, Sebastien Loeb, Kalle Rovanpera, Esapekka Lappi: un parterre de roi di prim’ordine che, nel corso del primo passaggio mattutino, hanno pagato dazio. Forature a raffica che riscrivono la classifica, con il belga che perde la prima posizione assoluta, oltre a rallentare il suo compagno di squadra, il 6 volte campione di Toyota e gli altri colleghi. E mentre Pierre-Louis Loubet (Hyundai) e Teemu Suninen (Ford) sono costretti a parcheggiare a bordo strada le loro vetture, è Evans il più bravo e fortunato a chiudere lo stage senza problemi e guadagnarsi la testa della corsa. Il gallese, con quasi 50 secondi di vantaggio su Ogier (secondo) e Neuville (scivolato al terzo posto), può permettersi di gestire e stare lontano dai guai.
OGIER OUT – Tutto finito? Neanche per sogno! Dopo un primo passaggio sulla Marmaris, utile per regalare a Neuville lo scratch e il secondo posto ai danni di Ogier, il secondo loop sulla Cetibeli segna nuovamente le sorti di uno dei protagonisti. E’ infatti Ogier la vittima di questa prova, costretto al ritiro da un problema al motore della sua Toyota, croce e delizia di una vettura tanto competitiva quanto fragile sotto certi aspetti. Uno zero pesantissimo in ottica mondiale piloti considerando i 27 punti messi in cascina da Evans, ora leader del mondiale con 18 lunghezze di vantaggio nei confronti di colui che, per gerarchia e palmares, doveva essere il suo caposquadra.
PODIO LOEB – Hyundai può festeggiare perché il secondo posto di Neuville con vittoria della Power-Stage (che riaccende nel belga una flebilissima speranza per il mondiale) è accompagnato dal terzo posto dell’intramontabile Sebastien Loeb. Il pluricampione WRC è stato protagonista di una gara di alto livello, dimostrando ancora una volta il suo immenso talento e l’essersi adattato molto meglio su sterrato che su asfalto alla guida della vettura coreana. La squadra di Alzenau si tiene a contatto di Toyota nella classifica marche, anche se i problemi di Ott Tanak dopo la precedente vittoria in Estonia restano un cruccio per tutti, oltre a complicare la strada dell’estone verso la riconferma del titolo mondiale piloti conquistato l’anno passato.
Kalle Rovanpera finisce la gara in quarta posizione, confermando l’esponenziale crescita, soprattutto mentale, del giovanissimo finlandese. Messa da parte la delusione per la mancata vittoria in Estonia, il figlio d’arte ha raccolto il massimo possibile. Non esente da forature, la costanza messa in mostra lo aiuteranno sicuramente nel prosieguo della sua sfavillante carriera, oltre a tenerlo matematicamente in corsa in questo pazzo ed imprevedibile mondiale (terzo posto con 70 punti, a pari merito con Tanak).
Gus Greensmith conclude l’avventura turca al quinto posto assoluto. Il britannico ottiene il suo migliore piazzamento in carriera nel WRC togliendosi lo sfizio di essere il migliore dei tre piloti schierati da M-Sport, soprattutto dopo il ritiro di Teemu Suninen nella mattinata odierna. Termina invece sesto un evanescente e quasi mai soddisfatto Esapekka Lappi, vittima tra l’altro di due forature nel corso dei due difficili passaggi di quasi 40 Km di questa mattina e della rottura della sospensione.
C’è spazio anche per le vetture delle categorie di supporto nelle posizioni che contano. Il settimo posto è infatti di Kajto Kajetanowicz, vincitore di WRC3 su Skoda Fabia. Alle sue spalle ecco il vincitore di WRC2 Pontus Tidemand sempre su Skoda. Adrien Fourmaux (Ford Fiesta – 2° di WRC2) e Marquito Bulacia (Citroen C3 – 2° di WRC3) chiudono la top ten.
La carovana del WRC si sposta ora in Italia: saranno gli sterrati del Rally di Sardegna il teatro della sesta prova mondiale.
CLASSIFICA RALLY DI TURCHIA
- Evans – Martin (Toyota Yaris WRC)
- Neuville – Gilsoul (Hyundai I20 Coupè WRC)
- Loeb – Elena (Hyundai I20 Coupè WRC)
- Rovanpera – Halttunen (Toyota Yaris WRC)
- Greensmith – Edmondson (Ford Fiesta WRC)
- Lappi – Ferm (Ford Fiesta WRC)
- Kajetanowicz – Szczepaniak (Skoda Fabia R5)
- Tidemand – Barth (Skoda Fabia R5)
- Fourmaux – Jamoul (Ford Fiesta R5)
- Bulacia – Der Ohannesian (Citroen C3 R5)
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