Terminate le operazioni “preliminari”, quindi verifiche e test con le vetture da gara (stamane a Cherasco), il 14° Rally di Alba si avvia verso la sua fase decisiva, quella delle “sfide”. Questa sera, alle 20,01 sventolerà la bandiera di partenza a Cherasco, alle ore 20,01 da Via Vittorio Emanuele II, per vedere poi i concorrenti portarsi verso Alba per il riordinamento notturno.
Intanto sono arrivati i primi riscontri cronometrici dallo “shakedown” di stamane, caratterizzato da un dominio marchiato Hyundai: il più veloce è stato il francese Loubet, con la Huyndai i20 WRC, con 1’53”2, dietro Tanak con 1’53”8 e terzo Neuville 1’54”00.
L’irlandese Breen, anche lui con una vettura sudcoreana, ma di categoria R5, ha fermato i cronometri su 1’55”7. Il migliore riscontro “italiano” è stato quello del bresciano Luca Pedersoli, al suo debutto con la “plus” Hyundai, con 1’55”8.
Centosessantuno gli equipaggi verificati, con dodici nazioni rappresentate, sono i valori aggiunti di una competizione che quest’anno assume un alto valore sia sportivo che turistico-promozionale del territorio, in modo particolare dopo i mesi di chiusura passati.
Sarà l’evento che avvia le sfide del Campionato Italiano Rally WRC, anche prima prova della Coppa Rally di 1^ zona, oltre che per le iniziative promozionali di: Suzuki Rally Cup, R Italian Trophy 2020 e Trofeo Renault “Corri con Clio N3”.
La gara sarà a porte chiuse. Il che significa che tutte le aree nevralgiche della competizione non ammetteranno presenza del pubblico. Il parco assistenza, il riordino, la direzione gara oltre alla cerimonia di partenza e di arrivo permetteranno l’accesso solo al personale addetto ai lavori, con possibili limitazioni previste anche per gli operatori media.
Lungo le prove speciali NON sono previste zone specifiche per il pubblico, per ovviare a questo è stato predisposto un servizio di dirette TV, dirette via web e con le piattaforme di interazione sociale:
DIRETTA VIDEO: partenza, arrivo e della prova Speciale numero 3-6-9 “Niella Bossolasco”. Il riferimento dell’avvio della programmazione è di circa 5’ minuti prima dell’orario indicato su tabella di marcia. La diretta avverrà mediante canale You Tube condivisa poi su tutte le piattaforme di interazione sociale.
DIRETTA WEB: sul portale www.rallylink.it, che documenta da giorni le varie fasi della gara e domani farà la cronaca delle varie prove.
DIRETTA RADIO: Radio Alba, che trasmette da oltre quaranta anni, seguirà l’intero evento dalle frequenze FM 103.4 e 104.6. Oggi si è avviata la trasmissione con una presentazione della manifestazione anche con interviste varie. Domani la programmazione sarà per l’intero arco della giornata, seguendo regolarmente le classifiche in tempo reale, con il supporto di interviste ai protagonisti o personaggi del mondo delle corse.
Un “Alba” di caratura mondiale, grazie alla presenza del Campione del Mondo in carica, Ott Tanak insieme ad una squadra da sogno allestita per l’occasione da Hyundai Motorsport, che oltre al pilota estone propone “nomi” altisonanti come lo spagnolo Dani Sordo o come l’altro protagonista del mondiale, il belga Thierry Neuville.
Sia quest’ultimo che anche Tanak correranno con le Hyundai i20 WRC “plus”, in una speciale “gara nella gara” (che non andrà a togliere punteggio per coloro che concorreranno per il “tricolore”), denominata #RAPLUS, nella quale sarà interessante vedere all’opera il Campione Italiano in carica, il bresciano Luca Pedersoli (al suo debutto con la i20 “plus”) o come il suo conterraneo Massimo “Pedro” Pedretti, che salirà invece su una Ford Fiesta assistita ufficialmente da M-Sport.
A completare il plateau “dei nostri” con le supercar ci sarà anche il savonese Manuel Villa, anche lui con una Fiesta (sempre seguita da M-Sport), e sarà interessante vedere all’opera il giovane francese, figlio d’arte, Pierre Louis Loubet (Hyundai i20), già visto in grande forma a Roma la scorsa settimana.
Un respiro decisamente internazionale, dunque, quello del Rally di Alba, che conta equipaggi di ben dodici nazionalità: Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera. Con essi vi sarà un seguito importante di media, che oltre a seguire l’evento sportivo in se stesso certamente documenteranno il territorio, con notevole beneficio per la sua immagine.
IL TRICOLORE WRC PARTE CON I GRANDI NUMERI
Per gli amanti delle statistiche, si nota che le vetture di categoria R5 in elenco sono ben 32, doppia cifra probabilmente destinata a diventare una delle migliori della stagione. Pronostico difficile, quello da pensare per la prima prova del Campionato Italiano WRC. Al via ci sono diversi “nomi” altisonanti, a partire dall’ex Campione Italiano ed Europeo Luca Rossetti, al via con una Hyundai i20 R5 in una gara per lui nuova. Il pordenonese si pone di diritto tra coloro che pensano in grande. Come in grande pensano i varii Corrado Fontana (Hyundai i20 WRC), il milanese Simone Miele (Citroen DS3 WRC), il già nominato Dani Sordo, ex Campione del Mondo junior (Hyundai i20 R5), l’irlandese Craig Breen (idem), non nuovo a performance in Italia, il piacentino Andrea Carella (Skoda Fabia R5), già visto in grande forma nel tricolore 2019, e cercherà di sicuro un posto al sole anche Corrado Pinzano che per la gara “di casa” si è ben fornito con una VolksWagen Polo R5. Il ventaglio dei “papabili” per l’attico della classifica si allunga con il siciliano Andrea Nucita, anche lui della partita tricolore con Hyundai i20 R5, con anche l’aostano Elwis Chentre (Skoda Fabia R5), sicuramente vorrà rinverdire certi fasti passati l’astigiano Luca Cantamessa, che pur avendo diradato oramai le proprie velleità agonistiche, ad Alba, anche quest’anno non ha voluto mancare. Correrà, “Luka”, anche lui con una VolksWagen Polo R5, mentre il gentleman Alessandro Gino, sempre grande protagonista nelle competizioni piemontesi, si presenterà al meglio con una Ford Fiesta R5. Tutta da seguire la gara di “apprendistato” sull’asfalto dei giovani dello junior team Hyundai (tutti con una i20 R5), vale a dire il finlandese Jari Huttunen, il lussemburghese Gregoire Munster ed il norvegese Ole Christian Veiby.