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Il driver palermitano domina la gara della ripartenza del rallysmo siciliano, che ha visto ben 101 equipaggi al via. Nella sezione storica, primeggia Angelo Lombardo su Porsche 911.
Tornano i rally in Sicilia con la 17° edizione del Rally del Tirreno, valido come prima prova della Coppa Rally di 8° Zona a coefficiente 1,5. La gara organizzata dalla Topcompetition si è disputata nel buio della notte tra sabato 8 e domenica 9 agosto e proprio allo scoccare della mezzanotte gli equipaggi hanno iniziato a dirigersi
verso le due prove speciali “Colli 4 Strade” (9,70 km) e “Rometta” (9,50 km) da ripetersi poi per due volte, con l’ultimo passaggio previsto alla luce del mattino.
Dominio incontrastato dei favoriti Alessio Profeta e Sergio Raccuia a bordo dell’usuale Skoda Fabia R5 con la quale l’equipaggio palermitano partecipa abitualmente al CIR. Miglior tempo in tutte le speciali e un ottimo allenamento per testare differenti assetti in vista degli impegni futuri. L’unica pecca è stata quella di non aver avuto avversari di rilievo dal punto di vista della sfida cronometrica, con il solo Ernesto Riolo a completare il lotto delle R5 presenti. Per il figlio d’arte con alle note Gianfranco Rappa – fido navigatore del padre – problemi fin dalla prima speciale con l’idroguida della sua Peugeot 208 che lo ha abbandonato definitivamente sulla ps3, quando era comunque in seconda posizione.
Questo uno dei tanti ritiri della notte messinese, che si è rivelata decisamente selettiva rimescolando più volte la classifica. Subito nel trasferimento verso la ps1 deve alzare bandiera bianca l’esperto messinese Angelo di Dio, out per rottura del semiasse della sua Mitsu Evo X con il numero 3 sulle fiancate. Alle spalle dell’irraggiungibile
Profeta inizialmente si è fatto anche notare il giovane Angelo Bruno (Renault Clio R3C), secondo fino alla ps3 quando, al pari di Riolo, si interromperà la sua marcia.
Alla fine di un’incertissima bagarre è stato Marco Calderone a spuntarla per la piazza d’onore, insieme a Nicolino Mangano su Peugeot 106 di classe A6. Il pilota proprio di Villafranca Tirrena, distante 2’47.0 dal leader, è stato autore di una gara in totale progressione premiata da un eccellente crono sull’ultima ps che ha significato un balzo dalla quarta alla seconda posizione. Completano il podio Luca Ferro e Salvatore Cangemi – Peugeot 106 K10 – anche loro in progressione nel mattino, con tre posizioni recuperate nell’ultima speciale e un distacco finale di 2’58.8.
Fino agli ultimi chilometri le posizioni da podio se le erano giocate anche Giuseppe Munafò (Renault Clio Williams) che abbandonava proprio in vista del traguardo quando era terzo, mentre andava un po’ meno peggio ad Antonino Armaleo che però comunque scendeva dal secondo all’ottavo posto per alcuni problemi alla sua Citroen Saxo sempre sulla fatidica “Rometta 3”, che non risparmiava nemmeno il forte driver di Gioiosa Marea
Carmelo Molica retrocesso al quinto posto finale a causa di alcuni secondi di troppo persi per la rottura dell’idroguida.
Maurizio Rizzo è stato bravo a tenersi fuori dai guai e la sua Renault Clio N3 si è comportata come un orologio svizzero portandolo al quarto posto. Già detto di Molica quinto su Renault Clio S1600, sesti e settimi hanno tagliato il traguardo Salvo Scannella (106 A6) e Franco Alibrando (Clio N3). Armaleo si è aggiudicato l’ottavo posto per via della discriminante in favore di Andrea Nastasi (Clio R3C) che aveva il suo stesso tempo
complessivo finale. Decimo posto per Paolo Celi su Peugeot 206 N3.
Nel 4° Tirreno Historic Rally si sono imposti come da pronostico i campioni in carica del CIRAS Angelo Lombardo con alle note Harshana Ratnayake, navigatore dello Sri Lanka ormai dal lontano 2000 trapiantato in Italia. Secondi Pierluigi Fullone e Alessandro Failla distanti di 37.3 secondi che hanno preceduto Giovanni Spinnato e Fabio Mellina staccati di 2’15.9, in un podio interamente monopolizzato dalle affascinanti Porsche 911.
Articolo di Christian Ghelfi
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