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Nonostante il prematuro ritiro, ad inizio della seconda tappa, il pilota di Zanè è comunque soddisfatto per i progressi maturati durante il Rally di Roma Capitale.
Zanè (VI), 28 Luglio 2020 – Seppure la classifica finale riporti il suo nome contrassegnato dal ritiro Paolo Menegatti pensa positivo al termine di un’edizione del Rally di Roma Capitale tra le più dure e selettive, in grado di mettere in difficoltà anche i big dell’europeo e del tricolore.
La duplice validità per il FIA European Rally Championship e per il Campionato Italiano Rally ha infatti portato nella città capitolina i migliori interpreti dell’asfalto a livello continentale.
In un contesto così competitivo il pilota di Zanè, alla guida di una Skoda Fabia R5 Evo iscritta e messa a disposizione da MS Munaretto, era consapevole di dover pagare lo scotto del debutto.
Il portacolori di Jteam, affiancato per la prima volta da Michele Ferrara, partiva cauto nelle prime fasi di gara, quelle del recente Sabato, rallentato dai tanti ritardi a causa di altri ritiri.
“Sulla prima speciale siamo partiti molto in ritardo” – racconta Menegatti – “e, di conseguenza, abbiamo iniziato con gomme fredde. Questo è il motivo per il quale abbiamo fatto un testacoda, in avvio, che ci ha fatto perdere parecchio. Poi, a parte qualche problema di freni e di assetto, abbiamo iniziato a prendere ritmo e siamo migliorati sensibilmente, chiudendo bene al Sabato.”
Uscito dalla prima speciale con il cinquantesimo tempo assoluto il vicentino, in due sole prove, recuperava sino alla posizione numero trentatre, nella generale, al giro di boa della frazione.
Un passo in crescita, nonostante il rapido deteriorarsi del fondo, vedeva Menegatti chiudere la giornata al ventottesimo assoluto nella classifica europea ed all’undicesimo in gara 1 del CIR.
Il tutto lasciava intravvedere una seconda tappa all’insegna della progressione ma, sul secondo crono, quello di “Rocca Santo Stefano”, l’alfiere del sodalizio bassanese accusava una foratura e, nella concitazione del momento, un problema tecnico lo tagliava fuori tempo massimo.
“Avevamo l’obiettivo di migliorarci” – aggiunge Menegatti – “e stavamo andando come ci eravamo prefissati. Gara nuova per noi e con avversari di fama internazionale. Eravamo consapevoli che sarebbe stata difficile. Abbiamo fatto delle prove di assetto, che non ci hanno premiato, ma se mai si prova mai si capisce. Dovevamo fare esperienza. Credo sia stata la gara più difficile alla quale abbia mai partecipato. La seconda tappa si adattava molto di più al mio stile di guida ma, purtroppo, abbiamo fatto soltanto una prova prima di ritirarci. Peccato non essere arrivati alla fine per una cavolata. Vorrei ringraziare di cuore il presidente di Jteam, Jack Battaglia, che è onnipresente. Grazie di cuore a Michele Ferrara, mi ha aiutato tantissimo ed ho imparato tantissimo in questa trasferta. È stato determinante in prova speciale. Vorrei ringraziare anche altri compagni di squadra che mi sono stati vicini come Antonio Forato, Matteo Gambasin ed Enrico Molo. Abbiamo concluso con un ritiro ma siamo positivi e vogliamo trarre il meglio da questa splendida esperienza romana. Se penso ancora al Venerdì sera, quando abbiamo attraversato il centro di Roma, di fronte a monumenti storici, con una vettura da rally è un’emozione che porterò per sempre dentro al cuore. È stata un’esperienza incredibile, dura e stressante ma pur sempre positiva. Ora guardiamo avanti, alla prossima.”
Ufficio Stampa: Fabrizio Handel
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