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La categoria Camion ha regalato tante emozioni anche nell’edizione 2020 della Dakar. In Arabia Saudita è andato tutto secondo i pronostici. La vittoria finale è stata conquistata da Andrey Karginov e dal Kamaz Master Team. E fin qui nessuna novità. Ma mai ci si sarebbe aspettato un dominio così netto nella categoria, con il team russo che ha letteralmente surclassato tutti gli avversari. Basti pensare che delle 12 tappe della Dakar, ben 11 sono state vinte dai Kamaz 43509. E un altro dato che fa riflettere è quello riguardante la proiezione del tempo totale impiegato da Andrey Karginov che lo collocherebbe al 10° posto assoluto nella categoria auto. Questo basta per far capire di cosa sono stati capaci di fare i russi nell’edizione 2020 della Dakar.
CODICE 43509 – Il codice segreto, la chiave del successo dello squadrone russo: 43509. Il numero in realtà indica il modello del Camion che ha conquistato la Dakar in Arabia Saudita. Il Kamaz 43509 nasce nel maggio 2018 e nell’arco dei due anni successivi subisce varie modifiche e evoluzioni. Gli sviluppi sono stati tangibili in questa Dakar: una dei punti di forza del mezzo è stato sicuramente l’ottimo motore 13 litri turbo sviluppato dalla Cummins, capace di erogare oltre 1000cv e gestiti perfettamente dal cambio automatico della Allison. Decisiva anche la distribuzione dei pesi che sul modello 43509 è di 50:50, un equilibrio perfetto che ha fatto la differenza in questa Dakar. La squadra ha poi lavorato sodo anche sull’assetto. I Kamaz si sono rivelati di gran lunga più efficaci nelle prime dure tappe. Sulle più svariate asperità del terreno incontrate nella prima metà della Dakar, i Kamaz passavano gli ostacoli a gas letteralmente spalancato a differenza dei vari concorrenti che invece hanno mostrato più fatica. L’edizione 2020, molto veloce in generale, ha inoltre esaltato le doti di Andrey Karginov. Lo spietato 43enne di Mirny ha spinto forte per tutto l’arco della gara e ha vinto la bellezza di 7 tappe. Karginov ha preceduto di 42.26″ l’ottimo compagno di squadra Anton Shibalov che ha dunque completato la doppietta per il team russo. L’unica nota stonata è stato il KO di Eduard Nikolaev che era andato subito in difficoltà per problemi al propulsore. Motore che ad un certo punto ne ha avuto abbastanza abbandonando definitivamente il campione in carica. Quarto posto infine per il secondo pilota del team Dmitry Sotnokov che ha chiuso 4° in rimonta dopo un errore.
PROGRESSO MAZ, DIFFICOLTA’ PER IVECO – Il grande dominio dei Kamaz ha messo un po’ nell’ombra i risultati degli altri marchi in gara. MAZ, la squadra bielorussa, ha schierato tre camion nell’edizione 2020 della Dakar. Siarhei Viazovich ha conquistato un importante podio alle spalle dei due Kamaz di Karginov e Shibalov. Viazovich ha portato al debutto il modello 6440 RR che si era subito distinto grazie alla vittoria della 2° Tappa. La gloria è durata però ben poco e il motivo lo abbiamo capito bene. Nonostante tutto però l’ottima performance di MAZ in questa Dakar resta così come i progressi fatti registrare dal secondo pilota, il giovane Vishneuski che ha conquistato un 8° posto. Bisogna considerare anche le differenze di budget che ci sono fra i vari team, con Kamaz sicuramente capace di spendere ben più risorse finanziarie rispetto alle squadre rivali fra cui appunto MAZ. C’è forse un po’ di delusione in casa Iveco visti i risultati ottenuti. Quinto assoluto ha chiuso il privatissimo Martin Macik Jr che si è confermato ad alti livelli anche nel 2020. Solo sesto invece Janus Van Kasteren portacolori del Team De Rooy Iveco, squadra semi ufficiale grazie al supporto del marchio italiano. Il Team De Rooy ha sofferto inevitabilmente dell’assenza di Gerard De Rooy e anche dell’argentino Villagra. Nonostante le defezioni, la squadra olandese puntava decisa al podio con il Powerstar 4×4 Evo3 che tanto bene aveva fatto nelle precedenti uscite. Il nuovo motore Cursor 13 non è bastato per arginare gli avversari. Gli Iveco hanno faticato e non poco nella prima metà di gara e ci si aspettava una migliore performance nella parte conclusiva dove le tappe erano perlopiù con tanta sabbia e dune impegnative, terreno ideale per i Powerstar. Ma anche li non sono arrivati i risultati sperati. L’inesperienza alla guida degli Iveco dei due piloti di punta, Van Kasteren e Versteijnen, ha sicuramente influito nella gara. Per essere competitivi su questi bestioni c’è bisogno di molto allenamento e possibilmente di gare dove ci si confronta direttamente con gli avversari. Tutto ciò non è stato possibile per i due portacolori del team Iveco che hanno conosciuto i rispettivi Camion solo poco prima in alcuni test Pre Dakar. Qualcosa è da rivedere anche sul bilanciamento del camion e sugli assetti visto che i Kamaz sono parsi ben più precisi e stabili in diverse circostanze. In definitiva, anche con De Rooy protagonista sarebbe stata comunque difficile per gli Iveco lottare per la vittoria in questa Dakar. Probabilmente un podio sarebbe potuto essere alla portata. Ci sarà sicuramente del lavoro da fare ma anche i cambiamenti del 2021 a livello di percorso potrebbero venire in aiuto al Team De Rooy. Da rilevare infine tra i tanti marchi in gara la buona prestazione di Sugawara, pilota giapponese alla guida del Camion Hino. Hino che ha vinto la speciale classifica dei camion sotto i 10 litri e ha concluso al 10° posto proprio grazie all’ottima Dakar di Teruhito Sugawara.
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