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Quando mancano quattro tappe al termine della 12. edizione dell’Africa Eco Race, l’equipaggio Rossi-Marcon decide di giocarsi un jolly.
Il regolamento della gara prevede che si salti una tappa ma in realtà l’equipaggio italiano non ha propriamente saltato la tappa odierna.
Stamattina Stefano Rossi e Alberto Marcon hanno preso regolarmente il via della prova speciale, in assoluto la più difficile di tutta la gara, e hanno percorso i primi venti chilometri, portandosi verso il primo controllo di passaggio.
A quel punto però la loro Nissan Patrol ha cominciato a fare un rumorino strano e i due hanno scelto di comune accordo di non proseguire oltre.
La tappa di oggi a detta dei piloti moto che l’hanno percorsa finendo con oltre tre ore di ritardo rispetto al tempo stimato, era una delle peggiori mai disputate all’Africa Eco Race. Difficilissima per un sacco di motivi: sabbia molle, navigazione tostissima, consumi di benzina ben oltre la media.
Così Stefano Rossi ha pensato di giocare il jolly che consente di restare in gara e ripartire il giorno dopo pur senza una speciale.
“Era troppo rischioso proseguire in speciale perchè se avessimo rotto qualche cosa di grave saremmo rimasti dentro i balai oggi, già si sa, avranno vita difficile in prova. Ci avrebbero recuperato di notte e saremmo arrivati forse troppo tardi per poter ripartire domani”.
Già stamattina si contavano i mezzi fermi sul settore selettivo, camion con frizioni rotte, altri posati su un fianco, vetture insabbiate e alcune con grossi problemi tecnici.
Una speciale di quelle che fa classifica come annunciato sin dalla partenza quando si parlava di questa temibile ottava tappa, da Aidzidine a Tidjikja: quasi del tutto inedita, se si esclude il primo tratto della mattinata, già percorso in passato quando la gara faceva tappa nei pressi di Atar.
“Non aveva senso compromettere la gara – prosegue Rossi – oggi si rischiava di restare in speciale e di buttare via tutta la competizione, dopo tutta la fatica e l’impegno che il team intero ci ha messo. Non sarebbe stato giusto”.
La Nissan ha raggiunto l’asfalto e ha proseguito fino al bivacco cercando di contenere le penalità e timbrando anche all’arrivo.
“Ieri sera ci hanno dato una penalità che ci ha tolto tutte le ambizioni di classifica – spiega il copilota, Alberto Marcon – quindi oggi abbiamo deciso di preservare la macchina e di arrivare alla fine della tappa più difficile del rally, seppure con un percorso alternativo. Domani mattina ripartiremo dopo aver controllato nei minimi dettagli la nostra vettura e la nostra destinazione è sicuramente il Lago Rosa, dove vogliamo arrivare il 19 gennaio”.
La tappa di domani sarà l’unica ad anello dell’intera Africa Eco Race che per la prima volta nei suoi dodici anni di storia ha raggiunto Tidjikja: 469 chilometri complessivi di cui 415 di prova speciale e di nuovo dune, grandi distese sabbiose e qualche roccia nera che regala dei panorami stupefacenti in questa parte della Mauritania.
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