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Grazie al nostro inesauribile Ricardo, possiamo aggiornarvi sui Rally del continente sudamericano, la zona dei campionati CODASUR, per prestigio, è seconda solamente al continente europeo, in queste nazioni si svolgono gare storiche, perlopiù sterrate con risultati interessanti, sia per la tipologia di auto sia per la bravura dei loro piloti, spesso nei campionati WRC. Mentre il Cile attraversa problemi politici ed una delle sue gare è stata annullata ci occuperemo di tre gare storiche sudamericane, toccheremo Paraguay, Perù e Messico. Testi in italiano e spagnolo.
Il continente americano è stato caratterizzato da competenze
automobilistiche emblematiche che hanno segnato un’intera era, piloti e
team hanno partecipato a prove importanti per le loro sfide.
In questi giorni, tre nuove gare si sono svolte nel nuovo continente
che nel corso della loro storia sono diventate mitiche e
storiche. In Paraguay si è svolto il Transchaco Rally 2019, in Perù si è tenuta una nuova edizione del Rally Caminos del Inca ed in Messico, la Pan American Race che ha scritto nella sua ricca storia un’altra edizione di pura velocità.
46th Transchaco Rally 2019 (Paraguay): ispirato al Safari Rally
Africano, il Transchaco Rally è considerato l’evento più automobilistico ed
importante del Paraguay. Nel 1970, Phillip Bell, cittadino americano ed
il Touring and Automobile Club del Paraguay hanno delineato il primo percorso poi disputato nel 1971.
In quegli anni, fu stabilito che i concorrenti costituivano due
Categorie “A” , per autoveicoli con motori fino a 1.300 cc, e la categoria
“B”, oltre i 1.300 cc, questo formato è stato mantenuto fino al 1975,
successivamente è stata fissata la classificazione di un singolo vincitore.
Normalmente la competizione si svolge nel mese di Settembre ma
questa edizione si è tenuta ad Ottobre. Per tre giorni
i concorrenti dovevano affrontare un percorso di oltre 1.950 chilometri
in tre prove difficili lungo le strade vicino alla città di Mariscal Estigarribia nel dipartimento di Boquerón.
Il duo formato da Alejandro Galanti / Marcelo Toyotoshi a bordo di
una Toyota Etios R5 del team Toyota Gazoo Racing Paraguay ha conquistato la
vittoria con un tempo netto di 6h 07m 05s. È anche la vittoria #20 per Toyota che diventa il marchio più trionfante sul campo.
La seconda posizione della generale andava a Marco Darío Galanti
con un’altra Toyota Etios R5 della stessa squadra vincitrice. L’ultimo posto
del podio andava al binomio Miguel Zaldivar / Fernando Mussano a bordo di una Volkswagen Polo GTi R5.
49a edizione Rally Caminos del Inca (Perù):
Alla gara hanno partecipato 46 iscritti nelle varie categorie.
La competizione che si caratterizza per il difficile raggiungimento del percorso
a 4.800 metri di altezza s.l.m. rappresentano una sfida per piloti e squadre.
Ha più di cinquant’anni di storia dalla prima edizione nel
1966 quando Henry Bradley con una Volvo Amazon fu il vincitore.
Da allora Bradley è diventato il pilota con più vittorie accumulandole nel: 1966, 1968, 1970, 1976, 1979, 1980 e 1988, seguito da Raúl Orlandini Dibos con cinque vittorie e tre
per Eduardo Dibos Silva, Raúl Orlandini Griswold, Luis Alaiza ed Ernesto Jochamowitz.
Quest’anno, il Cammino Inca è stato corso su strade impegnative
attraversando la costa e nell’area della Sierra centrale e del Perù meridionale, previste
cinque tappe a tempo con un giro totale tra speciali e trasferimenti di 2.857 km.
Dalla prima parte della gara, sia Victor Cardenas (Honda Civic)
come Luis Alayza (Toyota GT 86) sono diventati i favoriti per la
vittoria, anche se Cárdenas ha guidato la competizione ma
una penalità lo ha diviso dalla vittoria, ciò ha permesso a Lucho
Alayza di guidare la competizione e fino alla vittoria prima volta da pilota. Nel 2004, ha vinto il Rally come copilota di suo padre.
Luis Alayza ha vinto in 13h 18m 54s. Cárdenas ha dovuto accontentarsi del
secondo posto della classifica generale e terzo posto
ad Álvaro Silva (VW Amarok) vincitore nella categoria camioncini
Il Caminos del Inca, è preparato in modo speciale per celebrare nel 2020 le sue
50 edizioni in uno degli eventi di rally più esigenti e resistenti nelle americhe.
32a edizione di La Carrera Panamericana 2019 (Messico): il test
messicano si è tenuto dal 10 al 17 ottobre scorso con inizio a Oaxaca
dove si trovava il parco auto e si teneva la cerimonia di partenza,
la gara ha viaggiato sulle strade di Querétaro, Morelia, Guanajuato,
Zacatecas e finito a Durango.
Con un percorso di oltre 3.000 chilometri di cui 616.27 km
corrispondevano a prove cronometrate. Più di
80 auto classiche hanno preso parte alla competizione che nacque per
festeggiare l’inaugurazione dell’autostrada panamericana creata nel 1950.
In quegli anni dal 1950 al 1954 l’età d’oro della
competizione che è arrivata ad avere la presenza dei migliori piloti e
squadre in quegli anni. Rispetto per la sua spettacolarità come la 24
Ore di Le Mans, la Mille Miglia e la Targa Florio.
Nomi illustri come Piero Taruffi, Juan Manuel Fangio, Clay Regazzoni,
Stefan Johansson e all’edizione di quest’anno hanno partecipato il brasiliano
Emerson Fittipaldi, la gara presentava anche marchi come Ferrari, Lancia, Mercedes Benz, Porsche e Masserati.
Per questa edizione, Ricardo Cordero / Marco Hernández a bordo di un
Studebaker Champion (TM), sono risultati vincitori con il miglior tempo e la
vittoria nella prestigiosa competizione, che insieme al Gran Premio di
Formula 1 è diventata la prova più gerarchica di auto da corsa in Messico.
Automovilismo emblemático de América
El continente americano se ha caracterizado por tener competencias
automovilísticas emblemáticas que han marcado toda una época, pilotos y
equipos han participado de pruebas importantes por sus recorridos,
desafíos y jerarquía.
Por estos días, en el nuevo continente se han desarrollado tres pruebas
que a lo largo de su historia se han convertido en competencias míticas e
históricas. En Paraguay se disputó el Rally Transchaco 2019, en la altura de
Perú se llevó a cabo una nueva edición del Rally Caminos del Inca y en
México, la Carrera Panamericana escribió en su rico historial otra edición a
pura velocidad.
46º Rally Transchaco 2019 (Paraguay): inspirado en el Rally Safari de
África, el Rally Transchaco es considerado el evento automovilístico más
importante de Paraguay. En 1970, Phillip Bell, ciudadano estadounidense y
el Touring y Automóvil Club de Paraguay delinearon la primera ruta en
1971.
Por aquellos años, se fijó que los competidores conformaban dos
categorías la “A” para los coches con motores hasta 1.300cc y la categoría
“B” con más de 1.300 cc, este formato se mantuvo hasta 1975, al año
siguiente se fijó la clasificación de un solo ganador general.
Normalmente la competencia se disputaba en el mes de septiembre pero
en esta edición se llevó a cabo en octubre. Durante tres días los
competidores debieron enfrentar un recorrido de más de 1.950 kilómetros
en tres duras etapas por caminos cercanos a la localidad de Mariscal
Estigarribia en el Departamento de Boquerón.
La dupla conformada por Alejandro Galanti/Marcelo Toyotoshi a bordo de
un Toyota Etios R5 del equipo Toyota Gazoo Racing Paraguay se llevaron la
victoria con un tiempo neto de 6h 07m 05s. Es además la victoria número
veinte para Toyota convirtiéndose en la marca más triunfante en suelo
chaqueño.
La segunda ubicación de la general, le correspondió a Marco Darío Galanti
con otro Toyota Etios R5 del mismo equipo del vencedor. El último escalón
del podio le correspondió al binomio integrado por Miguel
Zaldivar/Fernando Mussano a bordo de un Volkswagen Polo GTi R5.
49º edición Rally Caminos del Inca (Perú): conocido también como el
Gran Premio Nacional de Carreteras Caminos del Inca esta histórica
prueba contó con la presencia de 46 inscritos en sus diversas categorías.
La competencia que se caracteriza por lo exigente del trazado llegando a
los 4.800 metros de altura s.n.m todo un desafío para pilotos y equipos
cuenta con más de cincuenta años de historia desde la primera edición en
1966 cuando Henry Bradley con un Volvo Amazon se quedó con la victoria.
Desde entonces Bradley se ha convertido en el piloto con mayor cantidad
de victorias ya que acumula los triunfos de 1966, 1968, 1970, 1976, 1979 ,
1980 y 1988, le siguen Raúl Orlandini Dibos con cinco victorias y con tres
triunfos Eduardo Dibos Silva, Raúl Orlandini Griswold, Luis Alaiza y Ernesto
Jochamowitz.
Este año, los Caminos del Inca se disputaron por caminos exigentes
cruzando la costa y en la zona de la Sierra Central y sur del Perú, fueron
cinco etapas cronometradas con un recorrido total entre especiales y
enlaces de 2.857 kilómetros.
Desde las primera parte de la prueba, tanto Víctor Cárdenas (Honda Civic)
como Luis Alayza (Toyota GT 86) se convirtieron en los favoritos para la
victoria, si bien Cárdenas quien marchaba en la punta de la competencia
una sanción se interpuso entre él y la victoria algo que le permitió a Lucho
Alayza pasar a liderar la competencia y consagrarse como vencedor, en
esta primera vez como piloto ya que conocía del triunfo en el 2004 cuando
ganó la prueba como copiloto de su padre con el mismo nombre.
Luis Alayza se impuso en 13h 18m 54s. Cárdenas debió conformarse con el
segundo lugar del clasificador de la general y el tercer lugar le
correspondió a Álvaro Silva (VW Amarok) vencedor en la categoría
camionetas.
Caminos del Inca, se prepara en forma especial para celebrar en el 2020 su
edición número cincuenta de una de las pruebas más exigente de rally y
resistencia en el continente americano.
32º edición de La Carrera Panamericana 2019 (México): la prueba
mexicana se disputó del 10 al 17 de octubre pasado con inicio en Oaxaca
donde estuvo el parque de registro y se desarrollo la ceremonia de salida,
la prueba transitó por caminos de Querétaro, Morelia, Guanajuato,
Zacatecas y finalizó en Durango.
Con un recorrido de más de 3.000 kilómetros de los cuales 616,27
correspondieron a tramos cronometrados divididos en siete etapas. Más
de 80 autos clásicos tomaron parte de la competencia que surgió para
festejar la inauguración de la Carretera Panamericana creada en 1950.
Por aquellos años desde 1950 a 1954 se vivió la época de oro de la
competencia que llegó a tener la presencia de los mejores pilotos y
equipos de aquellos años. Comparada por su espectacularidad con las 24
Horas de Le Mans, la Mille Miglia y la Targa Florio.
Nombres ilustres como Piero Taruffi, Juan Manuel Fangio, Clay Regazzoni,
Stefan Johasson y esta edición contó con la presencia del brasileño
Emerson Fittipaldi fueron parte de la prueba que además contó con
marcas como Ferrari, Lancia, Mercedes Benz, Porsche y Masserati.
Para esta edición, Ricardo Cordero/Marco Hernández a bordo de un
Studebaker Champion (TM), se quedaron con el mejor registro y la
victoria en la emblemática competencia que junto al Gran Premio de
Fórmula Uno se han convertido en las pruebas más jerarquizadas del
automovilismo deportivo en México.
Ricardo Raúl Frattari
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