Non c’è niente da fare, quel numero uno sulla fiancata Sebastien Ogier e Julien Ingrassia non sono disposti a perderlo, neanche dopo la pancia piena per sei stagioni di successi, neanche dopo un Rally di Germania che, almeno a parole, aveva incrinato la fiducia riposta nella C3 WRC dai pluricampioni.
Ogier e Ingrassia vincono il Rally di Turchia, ma quel che più conta, beneficiano delle disavventure di Thierry Neuville e Ott Tanak per riaprire un mondiale che gli asfalti teutonici sembravano aver indirizzato verso l’Estonia.
Non era cominciata bene la gara turca per il portacolori Citroen, causa foratura nella prova di apertura del venerdì e il conseguente riaffiorare dei fantasmi tedeschi. La fortuna sembrava avergli voltato le spalle, o almeno questo era il pensiero di tutti. Invece la dea bendata aveva in mente ben altri progetti per il prosieguo della gara.
La prova numero 6 è quella della prima svolta: Ott Tanak fora, perde oltre un minuto e dice addio alle sue velleità di successo, riaprendo di fatto la caccia alla leadership del mondiale piloti. Thierry Neuville è il più galvanizzato da quanto accaduto, il suo venerdì pomeriggio da leoni gli permette di riportarsi in fretta alle calcagna di Ogier, che nel frattempo può godere di un Esapekka Lappi tornato in versione finlandese, concreto e preciso come non mai, che chiude la prima giornata in vetta alla classifica generale.
Tutto deciso? Neanche per sogno. Per uno strano scherzo del destino, la prova di apertura del sabato regala un nuovo scossone alla classifica, come già accaduto nel 2018. Thierry Neuville commette un errore ed esce di strada, vanificando quanto di buono fatto nel pomeriggio precedente (e forse le speranze mondiali). Il copione però non è identico a quello della passata edizione, gli autori hanno infatti in mente una sceneggiatura diversa, che prevede il ritiro per problemi elettrici di Tanak e la scalata verso una “comoda” leadership di Ogier, che proprio qui l’anno scorso subì l’aggancio da parte dell’estone. Liberatosi dei suoi dirimpettai e con il compagno di squadra mai così in palla, la giornata si chiude con un 1-2 Citroen di “Loebbiana” memoria, mentre agli altri non resta che raccogliere le briciole.
Gli ultimi 38 Km. di oggi si sono giocati sul filo dei nervi, tra tatticismi, paura di sbagliare, ritmi blandi e voglia di portare a casa la Power-Stage. Mentre Ogier apre un solco nella non-sfida con il compagno di squadra Lappi (grazie anche ad una piccola sbavatura di Esapekka), Tanak tenta l’azzardo partendo con quattro medie e senza gomme di scorta per giocarsi l’ultimo stage con meno peso sulla vettura. Anche Neuville va di riserva, sperando con le sue gomme dure di racimolare qualche punto oltre ad un’anonima ottava posizione. Tra i tre litiganti, a pagare è la tattica di Tanak, che argina di due punti la rimonta di Ogier.
Andreas Mikkelsen è il primo degli altri. Il pilota Hyundai è bravo ad impedire la rimonta di Teemu Suninen, partito questa mattina con soli 9,8″ da recuperare al norvegese e giunto alla fine con di distacco. Dani Sordo chiude quinto, dopo un venerdì anche per lui complicato. Punti utili, quelli del #89 e del #6, alla lotta per il titolo costruttori (314 punti Hyundai, 295 Toyota). Jari-Matti Latvala e Kris Meeke concludono al sesto e settimo posto, mentre alle spalle di Neuville Pontus Tidemand e Gus Greensmith chiudono i primi dieci.
WRC2 – Nella categoria PRO arriva la prima vittoria per la nuova Ford Fiesta R5, merito di Gus Greensmith che decide di regalare un brivido alla sua squadra: il britannico infatti cappotta la vettura appena dopo aver tagliato il traguardo della penultima prova. Il vantaggio su Jan Kopecky è troppo ampio e la vittoria è comunque del pilota Ford. Lontanissimo Kalle Rovanpera. Nel WRC2 Kajto vince con brivido. Il polacco rompe un albero di trasmissione sulla sua Fabia, ma anche in questo caso il più immediato inseguitore Marco Bulacia è troppo lontano per superarlo. Terzo il nostro Fabio Andolfi, ma distanziatissimo dal vincitore.
Tre gare alla fine del mondiale. Si vola in Galles, sui difficili terreni fangosi dell’Oltremanica. Tanak 210, Ogier 193, Neuville 180 : chi la spunterà?