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Il portacolori di GDA Communication brilla di fronte al pubblico amico, per una sola prova speciale, prima che noie tecniche lo costringano ad abbandonare la compagnia.
Modena, 18 Settembre 2019 – Un 2019 che, certamente, non può considerarsi l’anno d’oro di Gabriele Rossi, al termine di un Rally Historic Città di Modena che ha regalato l’ennesimo boccone amaro, dopo quelli vissuti nei precedenti Rally Bianco Azzurro e RAAB Historic.
Una stagione che per il pilota di Modena, portacolori di GDA Communication, doveva essere la prima a tempo pieno nel mondo delle auto storiche ed invece non può che considerarsi fallimentare, avendo aggiunto l’ennesimo stop forzato per noie tecniche.
Nella sede del sodalizio emiliano ci si concentra sul bicchiere mezzo pieno: seppur sia vero che, guardando il bilancio del pilota della Ford Sierra Cosworth gruppo A, lo score riporti tre ritiri su quattro partecipazioni al tempo stesso il passo gara dimostrato fa ben sperare per il futuro.
All’ombra del Titano, nel primo atto 2019, Rossi viaggiava terzo assoluto tra le auto storiche, secondo di gruppo S e di classe, prima che la turbina cedesse, a due sole speciali dal termine.
Stessa sorte che ha colpito il modenese nel successivo RAAB Historic, costretto al forfait anticipato mentre comandava saldamente le operazioni nel raggruppamento ed in classe, oltre ad essere sesto assoluto, sempre affiancato dall’adriese Fabrizio Handel.
La sesta edizione dell’Historic Città di Modena si apprestava ad essere il giusto palcoscenico, di fronte al pubblico amico, per cercare la rivincita contro la dea bendata ma, purtroppo, la vittoria è andata a quest’ultima, ancora una volta.
Partito a testa bassa, consapevole di trovarsi in un parco partenti di maggior prestigio rispetto alla passata edizione, Rossi staccava un ottimo secondo tempo assoluto, cinque secondi il gap dallo scratch di Gilli, e confermava il proprio stato di forma così come nelle precedenti uscite.
Una piccola perdita di olio, controllata dallo staff di Assoclub Motorsport, non impensieriva il pilota della trazione posteriore di casa Ford, il quale si lanciava all’attacco di “Castelvetro”.
“Dopo un 2018 sopra le nostre aspettative” – racconta Rossi – “ci aspettavamo di poter crescere in quest’annata e così è stato. A San Marino, prima volta sul bagnato, eravamo terzi assoluti ed al RAAB Historic stavamo facendo bene, come lo scorso anno. In entrambe i casi è andato tutto, letteralmente, in fumo per il cedimento del turbo. Modena, gara di casa, era attesa come la nostra riscossa e, sulla prima speciale, ci siamo sorpresi di noi stessi. Ci aspettavamo di essere competitivi, grazie al lavoro svolto da Assoclub Motorsport, ma non di essere così in alto. Eravamo molto soddisfatti a fine della prima prova ma, sulla seconda, è arrivata la legnata. Sull’inversione della Castelvetro, quando sono andato a tirare la leva del freno a mano, si è tranciata una canna che porta il liquido dei freni, iniziando a spruzzare dentro l’abitacolo. Abbiamo deciso di uscire, finchè avevamo presa sul freno, dalla prova per puntare ad arrivare in assistenza. Come se non bastasse ci si è messo pure l’alternatore, il secondo esploso nel giro di una settimana, e ci ha appiedato del tutto lungo il trasferimento. Cosa possiamo dire? Tre gare da potenziale vittoria di classe e di podio assoluto sono state buttate alle ortiche, non per colpa nostra ma per cedimenti della vettura. Siamo delusi, all’ennesima potenza, ma altrettanto motivati a rovesciare la Sierra come un calzino per prepararci alla stagione 2020.”
Ufficio Stampa: Fabrizio Handel
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