Un elenco iscritti d’altri tempi, che da queste parti non si vedeva da anni. Il Rally del Rubinetto torna ai fasti di un tempo tra conferme, graditi ritorni e novità: una ricetta vincente, che premia il lavoro svolto dalla Pentathlon Motor Team e New Turbomark, pronte ad accogliere equipaggi, tifosi e appassionati sulle sponde del Lago d’Orta e non solo, nel corso di questo fine settimana.
TORNA PIERINO – Dopo anni di rinvii, il primo grande nome che leggiamo sull’elenco iscritti è quello di Piero Longhi, bicampione italiano rally e finalmente al via della gara di casa a bordo di una Ford Fiesta WRC. Il pilota di Borgomanero torna ad affrontare le strade di una gara vera dopo sette anni dall’ultima apparizione nell’IRC. Ma non c’è solo Longhi ad alimentare l’interesse per questa gara, che toccherà come nella passata edizione tre province: Novara, Verbania e Vercelli.
PARTERRE DE ROI – Longhi il grande nome, Simone Miele il pilota che quasi lo è, dopo l’exploit di quest’anno nel CIWRC. Giorgio Dissegna l’ex vincitore con il dente avvelenato per l’uscita del 2018, a completare il gruppo delle WRC (entrambi su Citroen DS3). In R5 invece, le Skoda Fabia monopolizzano o quasi la categoria. Se Elwis Chentre rappresenta l’altro “titolato” del branco insieme a Longhi (suo il TRA 2009), Davide Caffoni è uno dei favoriti. Dopo la vittoria al Valli Ossolane, il “Caffo” cerca la doppietta per coronare una stagione super. Ma non ci sono solo loro: attenzione al nuovo che avanza Luca Bottarelli, o al velocissimo Ivan Carmellino (vincitore del Lana 2018). E Mattia Pizio? Dopo il podio al Valli, non avrà certamente voglia di mancare i vertici della classifica.
Presenza importante anche quella di Olivier Burri, anche lui titolato, seppur in Svizzera, per ben quattro volte in carriera. Tra tante Skoda, ecco il nome che potrebbe rappresentare la sorpresa, alla prima su Ford Fiesta: Emanuel Comparoli, l’outsider sul quale puntare. Davide Riccio sarà l’unico a partire su una Hyundai, “bastian contrario” che è sempre bello vedere sulle nostre strade. E le S2000? Le vecchiette ci sono ancora, per una sfida a tre tra Daniele Bestetti, Michele Andolina e Yildray Denitcioglu.
Tanto spettacolo promettono di regalarlo Mauro Miele, rinchiuso in quella prigione dorata chiamata BMW M3, che sfiderà Fabio Rosi e Bruno Gastone, entrambi su Lancia Delta. E che dire delle scatenate S1600? I fratelli Maran e “Lumaca” Gualtiero Pastore guidano il gruppo, al quale si aggiunge tra gli altri anche l’esordiente Marco Miroballi, alla prima su Renault Clio S1600. Se in R3C gli occhi sono puntati sulla supersfida Quaderno-Tondina-Margaroli, le affollate classi R2B, N3, A6, N2 e Racing Start sono pronte a regalare molte sorprese.
MOTTARONE NOTTURNO – Mica facile cominciare con due passaggi sul Mottarone, di cui uno in notturna. Esordio importante per una gara che cambia lievemente il format delle passate edizioni. San Maurizio sarà centro nevralgico della gara con assistenza e palco partenza, Borgosesia diventa invece il luogo prescelto per l’arrivo. Nel mezzo, dopo un sabato “da Leone” (non ce ne voglia Franco Uzzeni, che avremmo voluto vedere al via), ecco un bel salto nel passato con la prova Città di Borgosesia, che i nostalgici amano chiamare Rozzo-Caneto (e giù la lacrimuccia dei Rally della Lana che furono). E poi? Immancabile doppio passaggio a Coiromonte (Gianni Piola) e la “novità” San Fermo, che guadagna una prima parte di prova nuova rispetto alla Prelo degli ultimi anni ma perde l’amata-odiata strettoia (molti ne saranno felici, altri meno). Come non citare poi la novità Nebbiuno, che ospiterà il primo dei quattro riordini previsti, dove gli equipaggi avranno tempo di confrontarsi e troveranno ristoro. 407 Km. di percorso di cui 73 circa contro il tempo. C’è voglia di rally, c’è voglia di tornare a vedere il Rubinetto brillare.