Lo sappiamo, lo sappiamo prima che ci rimproveriate. La Dakar ha visto tutto e di più tranne che belle strade asfaltate larghe e lisce. Si è partiti dal 1979 con i mezzi più disparati, attraversando l’Africa in un viaggio epico. Questo lungo viaggio è diventato poi con gli anni, un must per gli appassionati, poi etichettato la corsa più dura del mondo. Nel 2009 avviene il vero scossone; per motivi politici e di contrasto, di cui non entriamo in modo approfondito, tutti i “followers” – per usare un termine attuale – sono stati catapultati in sud america. Le carte in tavola così cambiano radicalmente. Se in Africa prevale la sabbia soffice e il fesh-fesh classico della Mauritania, nelle regioni del Cile, Argentina piuttosto che Bolivia e Perù sono più frequenti difficili pietraie con single track per non dimenticarsi poi dell’altitudine che ha giocato un ruolo fondamentale. Ma anche questa parentesi durata dieci anni sembra essere arrivata al capolinea; la Dakar 2020 verrà ufficialmente corsa in Arabia Saudita. Molti hanno scartato a priori questa scelta in quanto, per motivazioni logistiche, organizzative e di quieto vivere non poteva essere fattibile; l’organizzazione avrà trovato i migliori accordi con le autorità locali e questo è grazie anche all’ex dakariano David Castera, ombra di Stephane Peterhansel fin dai tempi delle moto a fine anni ’90.
Ma ora non siamo qui per parlare della storia di questa splendida corsa, ma del fatto che, un noto nome nel motorsport ha deciso di iscriversi all’edizione 2020. Parliamo di Fernando Alonso. L’ex pilota di Formula 1 e vincitore della 24h di Le Mans, ha deciso dopo un periodo di riflessione, di prendere parte al famoso Raid. La notizia viene riportata da France Television, ripresa poi dai maggiori siti tedeschi e francesi. Il pilota da ruote scoperte verrà a quanto pare navigato da Coma a bordo del possente Toyota Hilux.
Per quanto riguarda il percorso, non ci sono ancora elementi sufficienti per un’analisi dettagliata e soprattutto cercare di prevedere chi potrà trarre vantaggio dai nuovi fondi. Possiamo dirvi che i piloti dovranno affrontare 12 tappe per una lunghezza totale di 9000km, passando per dune alte fino a 250m e un’altitudine che si aggira al suo picco massimo intorno ai 2500m slm. La partenza è fissata nella cittadina di Jeddah, punto di passaggio per i pellegrini diretti alla Mecca e famosa città portuale. Il finale sarà proprio nel bel mezzo della penisola araba, nella città di Al Qiddiya.