Sebastien Ogier, si sa, non è personaggio che si nasconde dietro ad un dito. Il francese è stato protagonista la passata stagione di un vero e proprio miracolo sportivo. Appiedato da Volkswagen, Malcolm Wilson ha offerto al pilota di Gap il sedile della nuova Ford Fiesta WRC, con la quale Ogier ha ripagato al meglio lo Zio con la conquista del mondiale piloti (battendo con la costanza la velocità di Thierry Neuville, spesso falloso) e del mondiale costruttori (grazie all’aiuto dei compagni di squadra Ott Tanak e Elfyn Evans).
Proprio la Germania rappresentò nel 2017 il momento della svolta (almeno psicologica) dello scorso mondiale: Neuville usciva dalla corsa per la rottura di una sospensione, Ogier recuperava la vetta della classifica con un terzo posto alle spalle di Tanak e Mikkelsen. Una leadership che non avrebbe più perso.
A 12 mesi di distanza, le sensazioni sono diverse. Ogier è sempre in piena lotta per il mondiale, ma Neuville e Hyundai sembrano aver imparato la lezione dello scorso anno e guardano tutti dall’alto verso il basso. Inoltre Tanak, fedele scudiero l’anno passato, è passato alla corte di Toyota, indossando le vesti di terzo incomodo.
PRIVATO VS. UFFICIALE – Storicamente Wilson è sempre stato in grado di mettere a disposizione dei propri piloti vetture in grado di vincere fin da subito. Nel 2006 fu Gronholm a bagnare il proprio esordio con la Ford Focus a Montecarlo. Nel 2011 toccò invece a Mikko Hirvonen esordire con la Ford Fiesta WRC sul gradino più alto del podio in Svezia (stessa storia l’anno prima, a Montecarlo ma con la Fiesta S2000). Non ultima la vittoria di Ogier l’anno scorso a Montecarlo, con la Ford Fiesta WRC Plus. Vittoria che vale doppio, visto che se nelle precedenti occasioni Ford era presente in veste ufficiale, nel 2017 gli oneri e gli onori dello sviluppo toccarono totalmente agli uomini di Wilson.
La pecca di questa situazione si è sempre dimostrata però l’evoluzione del pacchetto: se gli esordi si sono rivelati ottimi, i mondiali sono sempre finiti in mano ad altre squadre. Nel 2006 vinse Loeb nonostante l’infortunio e una Xsara curata da Kronos (Ford vinse il costruttori), nel 2011 sempre Loeb fu campione e Citroen mondiale. Nel 2017 invece fu Ogier a mettere quel qualcosa in più e regalare il primo titolo piloti a M-Sport, mentre la velocità di Tanak permise di trionfare anche nei costruttori, la più classica ciliegina sulla torta.
“RESTO SE TORNA FORD” – E’ stata la frase più ricorrente dell’inverno scorso. Ogier, consapevole di quanto le altre squadre, soprattutto Hyundai, fossero molto più forti economicamente e quindi con maggiori margini di sviluppo della vettura, pretese come condizione per restare alla corte di Wilson il supporto ufficiale da parte di Ford, almeno parzialmente ottenuto. L’inizio 2018 infatti ha sorriso al pentacampione, con la vittoria di 3 gare nei primi 4 appuntamenti (complice anche la presenza in due di questi di Sebastien Loeb che, per quanto se ne dica, rappresenta per Ogier il classico drappo rosso che fa infuriare il toro). Nel prosieguo della stagione però, gli avversari sono decisamente migliorati portando continue evoluzioni alle proprie WRC, mentre Ford ha peccato in alcune soluzioni, arrivate troppo in ritardo per poter essere testate a dovere (si pensi alla nuova aerodinamica posteriore che ha creato più di un grattacapo alla Fiesta #1 in Finlandia, li dove la nuova soluzione avrebbe dovuto fare la differenza). Una situazione che Ogier non ha mancato di sottolineare.
2019, COSA FARO’ DA GRANDE? – Il rinnovo firmato lo scorso anno ha durata di 12 mesi, per cui Ogier si trova di nuovo di fronte ad un bivio: continuare la sua avventura con Ford con il rischio di essere sempre un passo indietro rispetto agli ufficiali o accettare le lusinghe degli altri team che gli fanno la corte? Il francese ha anche una terza opzione: il ritiro dalle scene, con o senza il sesto titolo mondiale.
I colleghi francesi hanno cercato di dare una risposta a questi quesiti, ponendoli al diretto interessato in una lunga intervista concessa ad una rivista di settore.
“Per quanto riguarda il mio futuro, ho già detto che tutto è possibile e non mi sento di escludere nessuna possibilità. Se trovassi qualcosa che mi appassioni più dei rally, mi ritirerei. Ma siccome sono ancora motivato, con i giusti ingredienti, la mia intenzione è quella di restare ancora un pò nel WRC. Ci sono buone possibilità che continuerò l’avventura nel mondiale.”
“Sto arrivando alla fine della mia carriera, ho già guadagnato molto per cui la mia scelta non dipenderà da una questione puramente economica. Ovviamente se firmerò un nuovo contratto sarà l’ultimo della mia carriera, per cui vorrei avere il migliore possibile. Per migliore intendo dire che mi interessa continuare a vincere delle gare ed essere ancora competitivo, non guadagnare di più. Il parametro numero uno per valutare le proposte, sarà la competitività della vettura e della squadra.”
“Quanto sono soddisfatto di M-Sport? Al momento il nostro pacchetto non sembra essere il migliore. Ci sono delle evoluzioni che dovevano arrivare, ma ci stanno mettendo un pò troppo tempo a mio avviso, soprattutto perchè erano inizialmente previste per il prossimo anno! Abbiamo si ricevuto molto più sostegno tecnico da parte di Ford Performance durante questa stagione rispetto al 2017, ma credo che non sia sufficiente per battersi ad armi pari contro i nostri avversari ufficiali. La verità è, ed è una cosa che vi dirà anche Malcolm, che restiamo comunque un team completamente privato. Questa è una cosa abbastanza difficile da accettare e deve assolutamente cambiare, altrimenti le possibilità di proseguire il rapporto con M-Sport saranno molto ridotte.”
Una vera e propria stoccata nei confronti di Ford, dalla quale Ogier si aspetta un appoggio totale se si vuole proseguire questo rapporto, nonchè la conferma che le voci di un possibile trasferimento verso altre destinazioni sono quantomeno fondate. Escludendo Toyota, la quale non dimentica il gran rifiuto di fine 2016, restano Hyundai e Citroen le papabili per un arrivo di Ogier. Se Hyundai avrà spazio salariale visto la scadenza di tutti (o quasi) i contratti dei propri piloti e la certezza della competitività della I20 WRC, Citroen resta per il momento un’incognita. Kris Meeke e Sebastien Loeb hanno dimostrato a tratti le potenzialità della vettura francese, ma Ogier si è legato al dito il defenestramento di fine 2011, quando nella scelta “o me o lui” i vertici della squadra preferirono il campione affermato che il nuovo che avanza.
Chi la spunterà? Prepariamoci ad un finale di mondiale frizzante, in ogni suo aspetto.