Il pilota vicentino archivia il secondo round dell’International Rally Cup con un opaco terzo posto di classe, lontano dalla vetta, che mette in discussione il programma.
Vicenza, 12 Giugno 2018 – Il Rally Internazionale del Taro, disputato nel recente weekend nel parmense, poteva essere la gara del rilancio per Andrea Casarotto ma, purtroppo, così non è stato e, nonostante il terzo posto in classe R3C, il pilota vicentino si trova a fare i conti con sé stesso.
La classifica finale che lo vede salire sul gradino più basso del podio, ottenuto assieme a Luca Guglielmetti, nasconde apparentemente una delusione che, in realtà si rivela cocente.
Il portacolori della scuderia Movisport, alla guida di una rivitalizzata Renault Clio R3 targata Gima Autosport, si aspettava molto di più dalla propria prestazione personale.
Il distacco, pari a quasi sei minuti, dal vincitore e compagno di team Tosi rende chiara la situazione con un Casarotto, sconsolato, che valuterà nei prossimi giorni il proprio futuro.
“È tutto perfetto, tranne me” – racconta Casarotto – “e mi dispiace molto per tutti coloro che mi han dato fiducia per un programma così importante come l’International Rally Cup. Il team Gima Autosport mi ha messo a disposizione una Clio veramente al top, nuovissima. La avevano ultimata durante la settimana. Un gioiellino. In campo gara hanno lavorato a meraviglia, come al solito del resto. Purtroppo sono io che non sono al massimo della forma. Non riesco a ritrovare il passo che avevo l’anno scorso. Certo il livello qui è molto più alto della Coppa Italia e le mie ambizioni non erano quelle di stare davanti a piedoni come Tosi e Asnaghi. Speravo almeno di poter stare vicino a loro. Una gara da dimenticare. Tanta, troppa delusione e frustrazione. Decideremo in questi giorni, assieme a Movisport e Gima Autosport, cosa fare. Se continuare nel campionato oppure se dirottare le nostre risorse altrove.”
Il primo passaggio sulla “Montevacà”, prova di apertura del Taro in versione 2018, confermava il buio che accompagna Casarotto in questo periodo: già oltre mezzo minuto il passivo incassato da Asnaghi ed il treno di testa che se ne andava.
Sulla successiva “Bardi” la musica non cambiava con l’alfiere di Movisport che continuava a viaggiare nelle retrovie, prima del tempo imposto attribuitogli causa l’uscita di strada di Asnaghi.
“Il Sabato è stato un disastro” – aggiunge Casarotto – “perchè siamo sempre stati distanti dai primi, prendendo delle autentiche bastonate. Non riuscivo a guidare come volevo, commettevo errori e non la facevo scorrere. Sull’ultima di giornata abbiamo provato a spingere di più, con il nostro intermedio che ci gratificava, ma appena abbiamo visto la vettura di Asnaghi capottata ci siamo fermati subito per vedere come stavano. Per fortuna non si sono fatti nulla.”
Quasi due i minuti di ritardo per Casarotto, al termine della prima frazione, che si presentava all’uscita del riordino notturno speranzoso di poter invertire la rotta di una giornata nera.
Un grosso rischio, sul primo giro sulla “Folta”, unito alla foratura di Saccheggiani consigliavano al vicentino di tirare i remi in barca e di gestire una terza, amara, posizione.
“Una stagione zoppicante” – conclude Casarotto – “e ringrazio di cuore Movisport, Gima Autosport e tutti i partners che mi stanno sostenendo, nonostante il periodo sia negativo.”
Ufficio Stampa: Fabrizio Handel