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L’undicesima edizione del Rally Città di Varallo e Borgosesia è stata rinviata a data da destinarsi per motivi di natura tecnica.
Con queste breve parole la PSA di Paolo Fortunati, organizzatrice dell’evento, ha annunciato che i motori resteranno spenti questo weekend. Una decisione e una notizia che ha colto di sorpresa sia gli equipaggi iscritti alla gara che gli appassionati, ormai pronti a seguire da vicino le gesta dei loro beniamini, già a partire dallo shakedown che si sarebbe dovuto svolgere nella giornata di domani.
SITUAZIONE POCO.. FORTUNATI – Motivi tecnici, questa per ora la scialba motivazione che ha giustificato un rinvio che ha il sapore della beffa, non solo per i tifosi ma anche per gli addetti ai lavori, che siano essi piloti o noleggiatori, ormai pronti ad affrontare un percorso di complessivi 183,47 Km di cui 60,40 contro il tempo, i quali non hanno celato il loro malcontento soprattutto sui canali social.
Secondo i media locali, il motivo del rinvio sarebbe una mancata autorizzazione, ma si aspetta il comunicato ufficiale da parte dell’organizzatore, purtroppo non nuovo a queste situazioni come avvenuto ad esempio nella passata stagione in occasione del Rally 111 Minuti.
BASTA SCUSE – Un comunicato stampa quantomeno doveroso e che possa fare luce sui motivi che hanno portato all’ennesimo rinvio e creato rabbia e delusione nel cuore degli appassionati, soprattutto per le tempistiche, decisamente tardive, con le quali la notizia è stata diramata.
Come dicevamo, non sono mancate le prime reazioni a caldo di chi questa gara l’avrebbe dovuta affrontare, tra le quali vi riportiamo i commenti di Massimiliano Desirò (Equipaggio n°16) e Marina Carmellino, navigatrice di Ivan, giunti l’anno scorso secondi assoluti.
“Non voglio commentare cose di cui non sono al corrente, però uno si sbatte per cercare sponsor, andare a provare e tanto altro per poi essere preso in giro così. Mi girano proprio le scatole. Dovremmo avere dei chiarimenti dal diretto interessato, ma non credo arriveranno. Noi tutti, chi più o chi meno, facciamo sacrifici per questo sport, per partecipare, vincere, arrivare ultimi o soltanto divertirci. Poi però veniamo presi in giro e la cosa non ha senso per nessuno, piloti, navigatori, noleggiatori, albergatori ma anche per chi semplicemente va a vedere la gara da spettatore.”
“Niente se e niente ma, siamo stati presi in giro tutti. Il rispetto per le persone viene prima di tutto, per i sacrifici, il tempo e i soldi (e tante altre cose che non sto qui ad elencare) che impegniamo in questo “maledetto” sport, che vero, è sicuramente una scelta di vita, ma non per questo motivo deve venire a meno. L’iscrizione è stata da noi pagata pertanto il minimo che si sarebbe dovuto fare sarebbe stato il proprio dovere. Non mi voglio dilungare ma avrei accettato un qualsiasi impedimento che possa essere stato riconducibile al maltempo o a qualsiasi problematica “simile”. Così no, non lo accetto.”
Sarà nostra premura aggiornare l’articolo nel momento in cui riceveremo il comunicato stampa con le reali motivazioni del rinvio. Ovviamente lasciamo aperta alla PSA la possibilità di replicare e motivare le ragioni di quanto accaduto, nel rispetto soprattutto di tutti i soggetti coinvolti in questa situazione.
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