Sebastien Ogier e Julien Ingrassia su Ford Fiesta WRC si aggiudicano la quindicesima edizione del Rally del Messico, terza prova del mondiale 2018. Per il francese si tratta del 42esimo successo in carriera, il quarto successo in terra messicana dopo il trittico in Volkswagen.
OGIER FA IL CANNIBALE – Il campione in carica ha lasciato le luci della ribalta ai suoi diretti avversari durante la prima giornata, ma mentre tutti erano concentrati sulle performance sorprendenti di Dani Sordo e Sebastien Loeb (per motivi diversi), è stato proprio il francese a compiere il capolavoro rimanendo sempre a stretto contatto con i primi. Le imprecisioni poi di Sordo e Loeb (foratura per entrambi) e di Kris Meeke (semi cappottamento quest’oggi) hanno fatto il resto, regalando le uniche gioie per il team M-Sport, costretto a fare a meno di Elfyn Evans, uscito venerdì, e di un Teemu Suninen in versione pesce fuor d’acqua. 25 punti più quattro per il secondo posto in Power Stage e classifica mondiale che sorride di nuovo al pentacampione.
HYUNDAI, FESTA A META’ – Ad Alzenau possono essere felici, Dani Sordo ha chiuso in seconda posizione assoluta sfruttando l’errore di Meeke e nonostante una foratura alla posteriore destra che ha rallentato lo spagnolo durante la Power Stage. Dopo il Paddon svedese e il Sordo visto oggi, sembra che la cura “part-time” stia dando i propri frutti soprattutto a livello motivazionale, aiutati anche da una posizione di partenza più che ottima. Il più atteso invece, il capoclassifica Thierry Neuville, ha saggiato sulla sua pelle il ruolo “alla Ogier” che tanto aveva snobbato nelle interviste pregara. Per il belga poi la trasferta messicana si è trasformata in una vera passione, fatta di problemi al motore, sterzo e di sbavature di guida che non hanno aiutato. Neuville chiude sesto nella generale, portando a casa due punti nella Power-Stage, anche in questo caso copiando la tattica “attendista” del pilota Ford, subendo 4’10” di penalità ma potendo partire con strada più pulita. Senza infamia e senza lode la gara di Andreas Mikkelsen, quarto al traguardo. Per il norvegese, incapace di trovare il passo giusto, la consolazione di un risultato importante in ottica costruttori per gli uomini di Nandan.
CITROEN OK, MA.. – Possono sorridere in casa Citroen per l’ottima prestazione ottenuta in Messico. La C3 WRC si è dimostrata una delle vetture migliori a gestire le altitudini delle prove messicane permettendo ai due scudieri Meeke (terzo al traguardo) e Loeb (quinto) di essere estremamente competitivi. Il bicchiere è mezzo vuoto però se si pensa al secondo posto del britannico praticamente buttato (con non celato malcontento da parte di Kris) e per la sbavatura del pilota di Haguenau durante la PS14 con la quale il francese ha rimediato una foratura che è stata successivamente mal gestita tatticamente (come ammesso dallo stesso Loeb) facendolo scivolare in quinta posizione. Si vola sugli asfalti amici del Tour de Corse, altra gara favorevole alla C3 WRC, dove il “pensionato” Loeb partirà con i favori del pronostico dall’alto del suo albo d’oro e Meeke tenterà di pareggiare il conto in sospeso con l’Isola dopo il ritiro dell’anno scorso quando era saldamente in testa.
TOYOTA NON “RESPIRA” – Marco Giordo durante le dirette televisive ha sottolineato come la squadra diretta da Makinen non ha mai testato la vettura a queste altitudini quando ne ha avuto l’occasione. Un errore madornale che, da due anni a questa parte, sta creando non pochi problemi ai giappo-finlandesi. Nel complesso, aldilà della classifica che vede Jari-Matti Latvala il meglio classificato con l’ottavo posto finale (non senza polemica per la posizione di partenza sull’ultima speciale, che ha costretto gli organizzatori a rivedere il tutto), è Ott Tanak quello che meglio si è comportato dei tre piloti. L’estone è stato il pilota che meno ha pagato i problemi alla vettura almeno nelle prime battute, dimostrando di poter stare al passo con i primi, salvo poi essere costretto al ritiro nella giornata successiva. La vittoria della Power-Stage finale (anche lui, come Ogier in Svezia, ritardando la partenza) gli regala cinque punti utili per la classifica, ma che non soddisfano assolutamente l’estone e le ambizioni del Gazoo Racing. Esapekka Lappi termina undicesimo assoluto, protagonista di una corsa assolutamente da dimenticare.
WRC2 – Pontus Tidemand (Skoda Fabia R5) conclude in trionfo la sua campagna messicana. Lo svedese, in assoluto controllo oggi, vince davanti a Gus Greensmith e Pedro Heller, entrambi su Ford Fiesta R5.
Si ritorna in Europa, precisamente al Tour de Corse, quarto appuntamento del WRC e primo impegno vero su asfalto. Chi sarà il più veloce nel rally delle 10000 curve?