Andreas Mikkelsen è forse il pilota che ha più voglia di tutti di cominciare questa nuova stagione del WRC. Il norvegese, dopo l’addio della Volkswagen pigliatutto e l’impossibilità di continuare (almeno da privato) con il marchio teutonico, ha vissuto un 2017 da “nomade”, dividendosi tra Skoda (il suo primo amore), Citroen (sedotto e abbandonato da Matton) e Hyundai, con i quali è convolato a nozze e si prepara ad affrontare la stagione a fianco di Thierry Neuville e dei “coinquilini” di vettura Dani Sordo e Hayden Paddon.
The Handsome One non ha nascosto le sue ambizioni e si è lasciato andare dichiarando che la Hyundai I20 WRC gli ricorda molto la Polo che ha dominato il mondiale dal 2013 al 2016 vincendo tutti i titoli a disposizione.
“Soprattutto sulla terra, il feeling che ho avuto con la I20 mi ha ricordato moltissimo quello che sentivo con la Polo. Credo proprio di essere nel posto giusto per lottare per il titolo” – ha dichiarato il norvegese.
“Ho avuto il piacere di guidare la C3 WRC e posso dire che su asfalto è veramente performante, mentre su sterrato è più complicato trovare la perfetta messa a punto, risultando quindi più difficile da guidare. Mi sento molto più a mio agio sulla Hyundai e credo che abbiamo la grande opportunità di puntare in alto“.
L’efficacia della I20 WRC se la dovrà vedere contro la costanza del plurititolato Sebastien Ogier sulla Fiesta “semiufficiale”, la freschezza e la voglia di vincere dei “ragazzacci terribili” del team Toyota e il punto di domanda Citroen. L’anno scorso, almeno sulla carta, Hyundai ha dimostrato di avere la macchina da battere ma una line-up non all’altezza delle aspettative, con il solo Neuville in grado di tenere il passo di Ford. L’approdo di Mikkelsen ha come fine il garantire ai coreani di avere un’altra freccia al proprio arco, come lo sono stati Tanak e Evans lo scorso anno per Wilson. E’ stato grazie anche all’estone e al gallese che M-Sport è riuscita a soffiare al team di Alzenau il titolo costruttori, considerato l’obiettivo minimo da conseguire nel 2018.
Dopo quattro stagioni di digiuno, in Hyundai hanno voglia (e bisogno) di vincere. Sarà l’anno buono?