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Dakar 2018: squadrone Peugeot all’attacco!

Una nuova giornata sulla Dakar 2018. Seconda tappa nella terra peruviana, dove ad attendere i piloti, oggi, c’è un anello totalmente di prova speciale e per di più al 90% in offroad tra la sabbia. Essendo un anello, i partecipanti lasceranno Pisco, per poi navigare nell’entroterra e ritornare alla città di partenza. Le auto sono state le prime a lasciare il controllo orario, e non è stato semplice per il vincitore di ieri, Nasser Al-Attiyah, che partito per primo, ha dovuto navigare totalmente la prova non essendo nemmeno aiutato dalle tracce delle moto. Perciò soltanto 12 chilometri di trasferimento, che vengono sommati ai 267 di prova speciale.

LE AUTO – Giornata tutta all’insegna della bandiera rossa-bianco-blu. Tre francesi, ai primi tre posti, per aggiunta con un’auto connazionale. Stiamo parlando del dream-team Peugeot; Despres vince la tappa, dopo aver preso il comando al CP2, tenendo un passo degno di nota che ha sbaragliato tutti. Al-Attiyah ha pagato il prezzo dell’aver navigato, e lo troviamo distaccato dalla vetta di 14 minuti e 51 secondi, in 8^ posizione. Il tredici volte vincitore della Dakar, Peterhansel, ha tenuto il passo del proprio compagno di squadra, ma dopo aver rallentato bruscamente dal CP4 fino alla fine, si accontenta di un 2° posto a 48 secondi, mentre viene seguito dalla terza 3008 DKR di Loeb, in 3^ posizione a 2 minuti e 20 secondi.

Il nuovo Buggy marchiato Mini alle prese con la sabbia peruviana

De Villiers spinge la sua Toyota, ma riesce a cucire un distacco di oltre 7 minuti e chiudere in 4^ piazza. Sainz lotta con le Mini; infatti “El Matador” finisce in 6^ posizione tra le due Mini di Terranova e Hirvonen. Bruttissimo inizio invece per Roma, che perde ben 22 minuti e 13 secondi da Despres, chiudendo la giornata soltanto 22°.

Curiosa vicenda, dove per fortuna nessuno è rimasto ferito, ha coinvolto Al-Rajhi e Garafulic. Infatti il primo ha colpito la Mini del cileno, e sono stati costretti a fermarsi per attendere l’assisitenza; infatti il live-timing ci dice che sono fermi dopo il CP1.

La generale inizia a prendere forma: Peterhansel è in testa con 14 secondi di vantaggio suu Despres, mentre Loeb risale in 4^ posizione ad appena 6 minuti. Scivola Al-Attiyah in 5^ posizione, mentre De Villiers mantiene nella top-5 la Toyota, con 5 minuti di svantaggio sulla Peugeot in vetta. Sainz è 8°, ad oltre 13 minuti di distacco, a sua volta lo spagnolo è agguantato dalla Mini di Terranova e di Hirvonen che lo precedono rispettivamente in 6^ e 7^ posizione. Il Ford F-150 di Prokop rimane in 9^ posizione, mentre l’Hilux di Ten Brinke è 10° assoluto ad oltre 17 minuti di distacco.

LE MOTO – Vince la tappa Barreda Bort a bordo della sua Honda, tenendo alle sue spalle la Yamaha di Van Beveren per 2 minuti e 54 secondi. Sunderland, partito per primo in quanto vincitore di ieri, ha chiuso in 7^ posizione con 6 minuti di ritardo. L’austriaco Walkner porta la Ktm in 3^ posizione, mentre le altre Honda di Benavides e Metge sono rispettivamente in 5^ e 4^ piazza, racchiusi entrambi in pochi minuti. Brutto inizio sia per Toby Price, che per Antoine Meo; L’australiano chiude la tappa soltanto in 10^ posizione a 6 minuti e 40 secondi. L’endurista francese invece finisce 13° ad oltre 13 minuti di distacco da Barreda Bort. Laia Sanz, colpita da un virus intestinale, riesce comunque a proseguire portandosi in un ottimo 24° posto.

Diamo uno sguardo anche ai nostri italiani: Alessandro Botturi finisce la tappa in un modesto 20° posto con più di 20 minuti di ritardo, mentre Jacopo Cerutti arriva in 41^ posizione, viene seguito in 46^ piazza da Maurizio Gerini. Alessandro Ruoso (55°), Livio Metelli (76°), Fausto Vignola (94°) completano l’avanzata italiana.

Nella generale vediamo Barreda Bort prendere il comando, Van Beveren secondo per 2 minuti e 30 secondi e terzo Walkner per poco meno di 3 minuti. Sunderland rimane quarto, ma ancora nei giochi, seguito a ruota da Quintanilla e De Soultrait.

I CAMION – L’avanzata russa non tarda ad arrivare. Nikolaev vince la tappa, ma è seguito per 3 minuti e 25 secondi dall’Iveco di Villagra. Terzo il Tatra di Loprais. L’altro Iveco, quello di Van Genugten del team Petronas De Rooy, giunge 5° a 20 minuti di distacco, mentre il secondo Tatra di Kolomy è solo 4°.

Nella generale Nikolaev prende il comando, seguito dall’altro veterano Loprais a poco più di 5 minuti e mezzo. Villagra 3°, seguito da Kolomy di 3 minuti e 34 secondi. L’olandese Van Genugten rimane stabilmente 5° a poco meno di 21 minuti.