Riprendiamo anche oggi con la Dakar, che sta disputando in queste ore, la tappa numero cinque. Si riprende da San Juan de Maracona dopo la tappa ad anello di ieri, per giungere poi ad Arequipa. 268 saranno i chilometri di prova speciale, mentre ben 666 saranno quelli di trasferimento.
Un inizio burrascoso per questa Dakar, che non ha dato nessun tipo di preavviso, dimostrando subito di che stoffa è fatto il deserto sud americano, mettendo KO diversi piloti. Sabbia finissima e soffice, che ha fatto soffrire soprattutto i 4×4, ma che ha dato del filo da torcere anche agli agilissimi buggy. A questo proposito non è passato inosservato il malumore di Nasser Al-Attiyah, affermando quanto il regolamento abbia agevolato, fin troppo, i buggy a due ruote motrici, penalizzando invece i più grandi mezzi a trazione integrale. Perciò una tappa davvero difficile per tutti, ma ricordiamo che ci si avvicina all’altopiano de La Paz, dove avrà luogo il tanto agognato giorno di riposo; chi lo passerà dormendo e chi invece, lo passerà a sistemare il proprio mezzo per il resto della gara.
LE AUTO – Problemi su problemi in questa quinta giornata di gara. Tantissimi ritardi e altrettanti problemi. Ma partiamo proprio dalla guida Peugeot, Sebastièn Loeb. L’alsaziano ha dovuto fare i conti con la sabbia peruviana, terreno di cui conosce ben poco. Infatti si è insabbiato più di una volta, perdendo complessivamente due ore e quarantacinque minuti. A questo punto sembra che la sua gara sia terminata. Rimanendo in casa del Leone, “El Matador” Sainz perde nove minuti per un’insabbiata, ma che riesce a risolvere in fretta. Peterhansel invece conduce la gara , alternandosi con la Mini di Al-Rajhi, rimanendo sempre vicinissimi; ma al duo si aggiunge anche la Toyota di Ten Brinke, che rimane sempre nelle retrovie a pochi minuti, tenendo sulle spine gli altri due “dakariani”. Il sud africano De Villiers, con la seconda Toyota, rimane nelle retrovie, lottando con Sainz per aggiudicarsi il terzo gradino del podio.
Peterhansel vince la speciale, allungando leggermente il passo e staccando Ten Brinke di 4.52 minuti. De Villiers spinge, riuscendo a scavalcare Sainz per quasi cinque minuti, concludendo la tappa a 12.47 minuti dalla 3008 DKR.
Loeb, dopo aver faticato per uscire dalla profonda e soffice sabbia, deve comunque alzare bandiera bianca; il suo copilota storico, Daniel Elena, si è infortunato al coccige, non avendo possibilità di proseguire. Si stanno dirigendo al bivacco, dove il monegasco sarà visitato per accertamenti.
Sainz chiude 4° riuscendo a tenere a bada un recuperante Al-Attiyah, che finisce la tappa in 5^ posizione a 24 minuti da Peterhansel. La prima Mini in vista è quella di Terranova, 6°, alle spalle del qatarino per 5 secondi. Despres, dopo aver strappato la sospensione della sua 3008 DKR, arriva in 9^ posizione con 37 minuti di distacco, Al Qassimi con l’altra Peugeot rientra nei 25 minuti di distacco in 7^ piazza. Il Ford F-150 di Prokop è arrivato con poco meno di un’ora di distacco. Il nostro Amos arriva in fondo alla tappa con un ottimo 11° tempo, a 42.15 minuti dalla cima della classifica.
Un piccolo sguardo alla classifica generale: la corsa viene pilotata da Peterhansel, seguito con 31 minuti di distacco dal compagno Sainz. Al-Attiyah si trova in 4^ posizione ad 1 ora e 23 minuti dalla vetta, vicinissimo ad un Ten Brinke, 3°. Tra i due ci sono solo 8 minuti di gap. L’altra leggenda, De Villiers, rimane ad 1 ora e 35 minuti; lo squadrone Toyota è alla caccia delle due Peugeot. Il nostro Eugenio Amos è in 7^ posizione a poco più di 2 ore, mentre è preceduto da Al Qassimi per un quarto d’ora.
LE MOTO – L’HRC di Barreda Bort vola fino alla vittoria della tappa, rifilando 10 minuti di distacco alla KTM di Walkner.
L’altro bolide arancione lo troviamo in 4^ piazza, con l’apparente ripresa di Meo, che giunge all’arrivo con 13 minuti netti di ritardo, mentre viene preceduto da Benavides per soli 40 secondi e 12,20 minuti dalla vetta. La squadra giapponese Yamaha rimane nelle retrovie, con De Soultrait e Van Beveren che chiudono quasi in tandem. Il primo finisce al 6° posto con 14,43 minuti di ritardo, mentre il compagno di squadra lo precede di soli 20 secondi. L’australiano Price conclude con 15 minuti di ritardo, la prima Gas Gas di Aubert invece precede l’Honda di Metge con 21 minuti di distacco da Barreda Bort. Laia Sanz invece continua la sua gara, concludendo oggi 14^, con poco meno di mezz’ora di ritardo.
Uno sguardo invece ai nostri connazionali: Alessandro Botturi finisce la tappa in 26^ posizione con 36 minuti di distacco, seguito non molto distante da Jacopo Cerutti in 29^ piazza e Maurizio Gerini in 30^ posizione, rientranti in 40 minuti di ritardo.
La generale parla chiaro, mettendo in evidenza quanto la gara sia ancora apertissima. Van Beveren conduce ancora la corsa, ma non può ancora rilassarsi, vista la presenza di Benavides in 2^ posizione a soltanto 1 minuto netto. Walkner sempre vicinissimo, spinge per arrivare in alto, visti i soli 14 secondi dall’argentino. Barreda Bort è in arrivo, con soltanto 7.33 minuti di ritardo, procede in 4^ posizione seguito a pochi secondi da De Soultrait.
I CAMION – Dominio Kamaz anche oggi, con la vittoria di Nikolaev, che riesce a rifilare oltre 6 minuti al Maz di Viazovich. L’altro camion dell’armata russa, il Kamaz di Sotnikov, è solo 4° a 13.23 minuti; a precederlo ci pensa l’Iveco di Van Genugten per solo mezzo minuto. Il primo Tatra è quello del ceco Kolomy in 6^ piazza, mentre non una brillante Dakar per il terzo conduttore del Kamaz, Mardeev, solo 8° di giornata.
Nella generale è ancora dominio per Nikolaev, che vanta un vantaggio di quasi un’ora su Villagra, che a sua volta, alle sue spalle, si trova il Maz di Viazovich ad oltre due ore. Sotnikov cerca di risalire la classifica, ma con un ritardo di 4 ore e 11 minuti, diventa difficoltoso il recupero: perciò lo troviamo in 6^ posizione, preceduto dall’Hino di Sugawara.