Ci avviciniamo sempre di più al finale per questa 40esima edizione della Dakar. Oggi, con la tappa numero dodici, si è accorciato il divario per moto e quad; infatti a causa delle piogge e pertanto il denso fango, ASO ha dovuto cancellare la tappa. Auto e camion hanno proseguito imperterriti, per tutti i 738 chilometri di tappa, di cui 375 di prova speciale.
Ma non è finita qui: infatti è già stato annunciato che domani moto e quad avranno 55 km in meno da percorrere, sempre per lo stesso motivo di oggi. Si ritorna anche su altitudini discrete, non scendendo mai sotto i 1000 m s.l.m, con un picco massimo di 3900 m s.l.m.
Come ben sapete era stata inflitta una penalità di dieci minuti a Sainz. La direzione gara ha deciso di ritirare la penalità, in mancanza di prove certe e confuse. Koolen si dice adirato e contrariato da tale decisione, tuttavia il volere della direzione non si discute. Ma diciamocelo chiaro: sembrava in tutto e per tutto una situazione montata.
LE AUTO – Ancora la bandiera giapponese sventola dalla vetta di questa dodicesima tappa. L’Hilux di Al-Attiyah ha battuto tutti, vincendo con un margine di 2.03 minuti su Peterhansel. Il leader della Dakar, Sainz, se la prende comoda: ben 18.07 minuti di distacco dal qatarino fermandosi in 9^ piazza. De Villiers riprende il grip giusto, portandosi al 3° posto a poco più di 4 minuti di distacco, seguito poi dalla Mini di Terranova. Si rivede anche il finnico Hirvonen, che lancia la seconda Mini in Top-10, mentre Przygonski pensa a piazzarne un’altra all’8° posto con 14.51 minuti di svantaggio su Al-Attiyah. Alti e bassi invece per Despres, pilotando la sua 3008 DKR in 10^ posizione, tuttavia la corsa del francese è chiusa da parecchie tappe, sicuramente una Dakar da dimenticare.
“Dobbiamo finire. Non voglio pensare al podio adesso, non voglio avere pressione.”
Ten Brinke esordisce così dopo la vittoria di tappa di ieri. L’olandese, acquisto di Toyota, s’è rivelato un buon affare. Infatti sembra avere le carte in regola per poter infastidire i più “anziani”. Il suo obbiettivo di quest’anno, a questo punto della gara, è portare in fondo la sua Toyota. Si dice contento di aver lavorato con un copilota del calibro di Matthieu Baumel e Tom Colsoul. Chissà, magari lo vedremo tra i protagonisti il prossimo anno.