L’obiettivo era salire sul podio. E ci sono riusciti. Cogliendo il bottino pieno vincendo la categoria WRC3, chiudendo terzi fra le vetture Due Ruote Motrici e terzi degli equipaggi italiani. Enrico Brazzoli e Luca Beltrame non stanno più nella pelle dalla gioia al pensiero dell’impresa compiuta, che li ha visti centrare un risultato che ha dello stupefacente. “L’avevo detto prima della gara e l’ho pensato fino al momento in cui sono passato al comando. Il podio di classe WRC3 era già un risultato spettacolare che ci avrebbe riempito di gioia” commenta il portacolori della scuderia torinese Winners Rally Team. “Paradossalmente quando abbiamo visto fuoristrada nella speciale Agniers en Devoluy i francesi Franceschi-Courbon, per dieci prove leader di WRC3, è cominciata la paura di sbagliare. Perché quando si è al comando aumentano le responsabilità di centrare il risultato”. Mantenendo i nervi saldi il pilota saluzzese non ha commesso errori, rimanendo concentrato, continuando a viaggiare veloce senza sbagliare nulla. Così veloce da segnare il miglior tempo di categoria nel doppio passaggio di domenica mattina sulla Le Cabanette-Col de Braus, rimanendo sempre in scia ai più veloci fra le Due Ruote Motrici. “Chiudere il Montecarlo in ventesima posizione assoluta è una grandissima gioia. Vincere il WRC3 passando in testa al mondiale di categoria ha del fantastico. Abbiamo terminato terzi degli italiani, ma chi ci ha preceduto era al volante di vetture di categoria ben superiore rispetto alla nostra Peugeot 208 R2 curata dalla Vieffe Corse. La maggiore soddisfazione è aver segnato in molte prove tempi vicini a gente come Bonato-Boullod, vincitori del due ruote motrici, ragazzi che ambiscono a conquistare un posto nell’olimpo del rallismo mondiale”.
L’86° Rallye Montecarlo era cominciato giovedì sera, 25 gennaio, con la partenza davanti al Casinò di Montecarlo, per trasferirsi immediatamente nell’entroterra e disputare due prove speciali alla luce di fari. “La prova di Sisteron, la prima della gara, è stata forse la più difficile di tutto il rally. Abbiamo dovuto affrontarla con le gomme da stampo su un fondo ghiacciato. È stato difficile mantenere la Peugeot 208 in strada, ma ci siamo riusciti. D’altro canto nel corso delle 17 prove speciali, pari a quasi 400 chilometri cronometrati abbiamo trovato di tutto: dall’asfalto completamente asciutto alla pioggia; dal fango alla nebbia fino alla neve e al ghiaccio. Spesso condizioni diverse si alternavano nella stessa prova, richiedendo scelte di gomme di compromesso. Ma questo è il Rallye di Montecarlo: prima di partire si è consci che si disputerà gran parte della gara con pneumatici inadatti perché si è dovuto scegliere un compromesso con cui affrontare i tratti cronometrati. Pertanto si vivono costantemente condizioni critiche, ma non si puoi mai parlare di situazioni negative”.
Ragionandoci sopra Enrico Brazzoli ha una ricetta per spiegare il successo monegasco: “La mia vittoria può essere spiegata con la tantissima voglia che io e Luca avevamo di fare bene e la perseveranza. Non abbiamo mai esagerato, non ci siamo mai fatti prendere dalla smania di dare l’assalto alla posizione in classifica di chi ci precedeva. Montecarlo è così. Se perdi un secondo è niente, se perdi un minuto è poco. Puoi recuperarlo nella prova successiva. Anche noi abbiamo avuto i nostri svarioni, anche noi abbiamo fatto una passeggiata in un prato, uscendo di strada nella speciale di Agnières-en-Dévoluy, in un punto in cui tutti hanno messo le ruote fuori dalla sede stradale. Ma siamo riusciti a riprendere la nostra cavalcata. Due prove dopo abbiamo preso il comando delle operazioni e lo abbiamo mantenuto sino al termine con il nostro passo veloce e deciso che ci ha permesso di tenere a distanza i nostri giovani avversari. Il momento più difficile forse è arrivato nell’ultima prova speciale, la Cabanette Col de Braus, di 13,58 km, che sembrava non finire mai. Oltretutto credevo di non avere ritmo, di procedere troppo piano sull’asfalto ghiacciato. Invece alla fine ho segnato il miglior tempo di WRC3 ed ho chiuso non lontano da Bonato, un pilota di riferimento”.
Tornato in Italia Enrico Brazzoli ha ancora negli occhi la cerimonia di premiazione sul palco di Montecarlo: “Una vittoria che dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato in questa avventura. A cominciare dalla Vieffecorse che mi ha dato una Peugeot 208 R2 perfetta, che nonostante il gelo non ha dato il benché minimo colpo di tosse. Ai miei ricognitori Roberto Rissone e Mario Trolese, ai miei sponsor e al Winners Rally Team che mi segue attentamente da sette anni”.
Passata la bufera emozionale della gara e della vittoria Enrico Brazzoli si prepara al futuro: “Per prima cosa faccio mettere in un quadro le classifiche. Vuoi mettere il figurone che farò con i miei nipoti il giorno che racconterò loro che ho vinto il Montecarlo?”