Inutile fare finta che non sia successo niente, il Rally Adriatico resterà nella memoria dei tifosi come la prima vera dimostrazione di forza nel nostro paese di un talento cristallino di nome Kalle Rovanpera, velocissimo sulla sua superficie preferita ed in grado di gestire molto bene le “situazioni politiche” delle gare a dispetto della sua tenera età, facendoci pensare di trovarci veramente di fronte ad un futuro Campione del Mondo.
Facciamo un passo indietro e torniamo a Sabato pomeriggio. Alla vigilia dell’ultimo tratto cronometrato il giovane finnico si trova ad occupare un’ottima seconda posizione assoluta, ed è proprio sull’ultima delle “lunghissime speciali” di giornata che accade qualcosa che fa esplodere il “caso-Rovanpera”, punto di accesa discussione e diventato virale grazie al nostro video, dove si vede il finlandese fermarsi letteralmente prima di tagliare il traguardo scivolando dalla seconda alla quarta posizione favorendo così la rincorsa di Andreucci, salito al secondo posto, e Campedelli, terzo.
Proprio noi in redazione abbiamo definito il problema del finlandese “strano”, giustificato poi dallo stesso pilota come una sua precisa scelta per avere una migliore posizione di partenza nella giornata successiva. Una dichiarazione Politically correct ovviamente, ma che ha aperto un vespaio di polemiche sui famosi ordini di scuderia.
Non sapremo mai la verità su cosa è realmente accaduto, ma le aspre parole spese nei confronti di Peugeot e Paolo Andreucci, etichettato come “beneficiario” del sacrificio di Kalle, ci sono sembrate oltremodo esagerate. Pensateci a bocce ferme lasciando da parte il tifo: i giochi di squadra ci sono sempre stati in ogni categoria del motorsport, per cui (parliamo al condizionale perché non conosciamo le VERE motivazioni della scelta) è inutile scagliarsi in modo brutale con chi, ordine di scuderia o meno, ha sfruttato a suo favore la scelta di Rovanpera.
IL MONTE DELLA DISCORDIA – Facciamo un passo indietro: Montecarlo, 1987. Juha Kankkunen viene costretto dal Team Lancia ad alzare il piede lasciando la vittoria a Miki Biasion, primo italiano a trionfare nel Principato dopo Munari. Il finlandese non la prende bene e fatica a salutare e complimentarsi con il compagno di squadra. La vendetta è un piatto che va servito freddo, a fine anno sarà proprio KKK a laurearsi campione con 6 punti di margine su Biasion.
PAELLA CHE SCOTTA – Catalunya 1995, Carlos Sainz e Colin McRae occupano la prima e la seconda posizione assoluta. David Richards, capo Prodrive, da l’ordine di congelare le posizioni. Il resto è storia: un imbestialito McRae in disaccordo con il manager continua a spingere riuscendo a scavalcare il compagno di squadra suo diretto rivale per il titolo mondiale (storica l’immagine in cui due emissari della squadra si buttano letteralmente in mezzo alla speciale intimando allo scozzese di rallentare). Anche in questo caso però a McRae verrà imposta una penalità “dall’alto” che gli farà perdere la posizione nei confronti dello spagnolo, vincitore della battaglia ma non della guerra. Sarà infatti Colin con una gara magistrale al RAC a vincere l’unico titolo mondiale della sua carriera, il più giovane pilota della storia a conquistare l’iride.
LIATTI UN PONS TRISTE – Passano due anni ed è ancora McRae protagonista, questa volta vestendo i panni del “cattivo”. Sanremo 1997: il nostro Piero Liatti, già vincitore a sorpresa del Montecarlo, è in testa anche nell’appuntamento casalingo. L’italiano, specialista dell’asfalto, non è in lotta per il mondiale mentre McRae può ancora giocarsi il titolo contro Makinen. In virtù di questo la squadra impone al biellese di cedere la vittoria al compagno di squadra, in primis fermandosi per cinque secondi proprio sulla linea del traguardo dell’ultima speciale, successivamente timbrando con un minuto di ritardo al controllo orario prima del palco d’arrivo, sufficiente per accumulare ulteriori 10” di penalità e permettere a McRae di superarlo nella classifica generale. Storiche le lacrime di Fabrizia Pons, navigatrice di Liatti, ed il disappunto di Piero: “sono deluso, ma è il mio lavoro”.
LOEB NEL RISPETTO DI PARK – Infine nel 2005 anche l’extraterrestre Sebastien Loeb si rese protagonista di una decisione condivisa con la squadra che lo penalizzò, ma per motivi ben diversi. In Galles un brutto incidente si porta via Michael Park, navigatore di Markko Martin. Il francese in accordo con il suo team si fa penalizzare per evitare di festeggiare il suo secondo titolo mondiale in una giornata triste per il rallysmo mondiale.
Tante polemiche e parole al vento anche in queste occasioni, ma ciò che è accaduto all’Adriatico (probabilmente) non è il primo e non sarà l’ultimo episodio della quale ci ricorderemo.
E voi? Vi ricordate altri episodi simili? Condivideteli con noi!