L’edizione numero 64 del Rallye Sanremo è servita a Paolo Andreucci e Anna Andreussi per ritoccare ancora una volta i loro record ed arricchire la bacheca di casa. Il successo numero 5 nella riviera ligure mette ancora una volta in luce il talento e soprattutto la voglia di successo del garfagnino che mai come quest’anno ha tutte le intenzioni di centrare il “Decimo” nel CIR.
E’ vero, ci siamo trovati di fronte ad una gara “internazionale” vista la presenza di Hayden Paddon su Hyundai I20 R5, partito con i favori del pronostico. Sta di fatto però che l’esperienza dei “nostri” unita ad un fondo storicamente maldigerito dal neozelandese ha fatto la differenza, così come l’affinità tutta da costruire tra Paddon e Marshall alla loro prima gara ufficiale insieme. 8 prove speciali vinte su 11 e vetta del CIR riconquistata. Una gara simile a quella del 2010 quando Ucci-Ussi furono in grado di domare il fuoco nemico di tutti i protagonisti dell’IRC, forse il migliore interprete in assoluto della tanto bistrattata Peugeot 208 R5 che nonostante un potenziale ed uno sviluppo inferiore rispetto ai progetti targati M-Sport e Hyundai, riesce ancora una volta a togliersi delle soddisfazioni.
Continuiamo le analogie del passato parlando di Simone Campedelli e Pietro Ometto. Facciamo un balzo indietro nel 2012 quando la Skoda Fabia S2000 di Juho Hanninen uscì di strada nella insidiosa Ronde. Chi di voi appassionati non si ricorda la foto del finlandese finito sul tetto di una casa? Fortunatamente anche quest’anno il tutto si è risolto con un grosso spavento ed un sospiro di sollievo nel constatare nessuna conseguenza per l’equipaggio, se non nella classifica generale che vede scivolare il portacolori Orange1 al terzo posto assoluto.
Umberto Scandola chiude al terzo posto assoluto riscattando un Ciocco avaro di soddisfazioni. Anche a Sanremo la sfortuna ci ha messo lo zampino, una foratura che ha rallentato il veronese durante la Tappa 1 mentre occupava la testa della classifica ma che gli permette di mettere in cascina i primi punti in questo CIR. Probabilmente il ritardo nel trovare l’accordo per il programma 2017 ha in qualche modo influito sulla tranquillità di Umberto che ha bisogno di ritrovare la giusta serenità per tornare a dare fastidio Andreucci, lui che in assenza di Basso rappresenta il rivale numero uno nel confronto con l’equipaggio Racing Lions.
Nel club degli sfortunati possiamo tranquillamente aggiungere Kalle Rovanpera. Due forature per tappa gli hanno fatto accumulare oltre un quarto d’ora di ritardo dal vincitore. Va detto comunque che il finlandese non ha mai dato l’impressione di poter dare fastidio ai migliori; adattarsi a queste medie e queste strade decisamente più tecniche e lente rispetto a quanto era abituato in Lettonia possono giustificare le sue prestazioni incolori, così come il passaggio dalla Skoda Fabia R5 che era solito guidare alla Peugeot 208 R5 ha sicuramente influito. Scambio inverso che ha invece aiutato Alessandro Perico permettondo al bergamasco di salire in seconda posizione nella classifica CIR alle spalle di Andreucci.
Non è rally in Italia se non si accendono delle polemiche e questo Sanremo come accaduto al Ciocco non è stato esente da discussioni: la squalifica di Totò Riolo e Danilo Ameglio per la mancanza del pantalone ignifugo sottotuta ha aperto il solito vespaio di polemiche e discussioni, mentre al Ciocco fu l’affaire-piombature sulla vettura di Andrea Nucita (incidente in Tappa 1 per lui ma splendido terzo in ottica CIR nella Tappa 2) ad animare gli animi.
L’appuntamento è ora fissato per il 20-23 Aprile, quando si svolgerà la 101esima edizione della Targa Florio.