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Il primo round del mondiale 2017 oltre alle nuove World Rally Car ci ha regalato i primi verdetti e le prime indicazioni su ciò che questa stagione si appresta a riservarci. Vediamoli insieme.
È vero, Montecarlo così come i successivi appuntamenti di Svezia e Messico sono eventi talmente particolari da fare storia a se, ma sembra che in M-Sport l’aria sia decisamente cambiata. Malcolm Wilson al termine della gara del Principato è l’unico che può permettersi di sorridere appieno; la nuova Fiesta WRC ha per il momento colmato il divario tecnico con le più attrezzate Hyundai e Citroen assicurandosi i servigi di Sebastien Ogier, un’opportunità unica che che ha permesso inoltre di interrompere un digiuno di vittorie che durava dal Galles 2012.
Un plauso va fatto anche ad Ott Tanak che, aiutato dalla presenza in squadra del 4 volte campione del mondo, conduce una gara costante chiusa al terzo posto, non disdegnando inoltre di fare divertire il pubblico. Se l’estone continuasse in questa direzione, le chance di M-Sport in chiave costruttori non sarebbero così ridotte come sembrava dalle previsioni. Attenzione però all’affidabilità: Seb & Ott hanno accusato nei test pre-evento alcuni problemi al motore che hanno inoltre messo a rischio il terzo posto di Tanak al Monte, così come la questione budget. In questo momento basta Ogier a compensare, sarà così anche per il resto della stagione oppure la maggiore disponibilità delle case “ufficiali” e quindi di aggiornamenti per le vetture avranno il sopravvento su Cumbria?
Il tanto bistrattato Tommi Makinen si presenta al Montecarlo portando a casa una seconda posizione assoluta. Sicuramente i consigli del finlandese, vincitore per quattro anni consecutivi nel Principato, avranno aiutato e non poco Jari-Matti Latvala a raggiungere un podio quantomeno insperato alla vigilia favorito anche dalle defaillances degli altri protagonisti. Il lavoro di Juho Hanninen a livello di collaudatore è stato certamente ottimo tanto da meritarsi la titolarità della seconda vettura, un po’ meno in gara vista anche la prolungata assenza del campione SWRC 2011 dalla massima categoria, nell’attesa dell’esordio di Esapekka Lappi.
Latvala è decisamente di un’altra categoria rispetto al suo team mate, cosa che in questo momento sfavorisce il Gazoo Racing in chiave costruttori. Per quanto il secondo posto sia confortante, il distacco accumulato dal fenomeno Ogier è superiore ai due minuti e il team giappo-finlandese è l’unico a non aver vinto nessuna speciale monegasca, un gap forse ancora troppo ampio che dimostra quanto la Yaris sia ancora acerba, ma sulla buona strada.
Michel Nandan e Hyundai possomo vedere il bicchiere mezzo pieno, ma chiudono un Montecarlo fatto di drammi sportivi e non. Thierry Neuville continua purtroppo la sua striscia negativa a Montecarlo fatta di quatttro ritiri e un solo podio in sei stagioni nel WRC, anche se mai come in questa occasione è stata forte l’impressione che il belga potesse veramente centrare il colpo grosso, una gioia negata solamente da una sbavatura che però è risultata fatale, quei piccoli dettagli che marcano la differenza tra l’essere un grande talento oppure un campione vero. Dani Sordo conclude invece una gara senza infamia e senza lode ma mai veramente in lotta per qualcosa di importante. Il più classico dei “compitini” che fanno la felicità della squadra con punti importanti per il costruttori ma non sufficiente a smuovere la classifica generale. Su Hayden Paddon e John Kennard si è già detto tutto e forse anche troppo, per cui FORZA KIWI, vi aspettiamo più forti di prima.
Il potenziale della I20 Coupè WRC è più che ottimo e sembrano risolti i problemi di gestione del differenziale elettronico che si erano presentati negli ultimi test . Paradossalmente avere tre piloti di cui due con lo status di Numero Uno potrebbe alla lunga essere l’unico elemento deleterio alla corsa per l’alloro mondiale.
Yves Matton finisce dietro alla lavagna. Vedere un Craig Breen con la vecchia DS3 chiudere davanti alle due C3 WRC dimostra sicuramente la bravura dell’irlandese a gestire una gara storicamente complicata come Montecarlo (aumentando allo stesso tempo la curiosità di vederlo in azione in Svezia sulla Plus) quanto la costante inaffidabilità di un Kris Meeke che, tornato a sentire la pressione dopo l’annata 2016 a mezzo servizio, mostra i suoi limiti oltre che l’incapacità di stare al passo di Ogier se non rischiando oltre il consentito. Siamo solo alla prima gara ed è impossibile dare dei giudizi definitivi, ma l’arroganza con la quale il direttore sportivo di Citroen ha snobbato il possibile “ritorno del figliol-prodigo” Ogier sicuro della superiorità della vettura nell’unica disciplina sportiva in cui il pilota rappresenta ancora un elemento determinante per le sorti di un mondiale può portare delle soddisfazioni parziali ma allontanare Citroen dal principale obiettivo della stagione, per quanto la C3 resti probabilmente la migliore macchina del lotto al momento. Stephane Lefebvre è ancora molto giovane ed è giusto dargli credito, ma di sicuro al momento non è in grado di competere con i migliori.
Cosa ci riserverà la Svezia? Lo scopriremo insieme il mese prossimo. Per ora, a Sir. Malcolm non resta che festeggiare.
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