E’ uscito in questi giorni il calendario 2016 per il Campionato Fia World Rallycross con una brutta notizia per tutti noi appassionati. L’Italia non c’e !!!
Come avrete notato scorrendo l’elenco delle gare che manca la tappa italiana, sarà sostituita dalla gara in Lettonia… in totale saranno 12 gli eventi a decretare il prossimo campione del mondo. Il campionato inizierà il 16/17 aprile a Montalegre in Portogallo classica gara di apertura, seguito dalla gara di Hockenheim. L’ultima gara sarà come quest’anno l’Argentina dove si deciderà chi vincerà il titolo 2015, con grande favorito Petter Solberg.
Saranno invece 5 gli eventi ( Belgio, Norvvegia, Svezia, Spagna e Lettonia ) del Fia European Rallycross Championship, mentre saranno 6 le gare ( Gran Bretagna, Svezia, Francia, Spagna e Germania ) che completeranno il S1600 Championship.
Sul perché l’Italia non abbia più una prova mondiale si potrebbero fare discorsi per giorni sul come e sul perché, i motivi sono sicuramente molteplici, tra cui potremmo sicuramente dire senza sbagliare, la mancanza di team italiano, la mancanza di un pilota di punta italiano, probabilmente anche la prova con luci ed ombre di quest’anno ha influito, poi sicuramente lo scarso interesse dei media ed anche purtroppo lo scarso successo di pubblico di una gara condizionata dal maltempo. Basta ricordare i 75000 spettatori della tappa francese per farsi un idea di quanto sia differente l’interesse tra i due paesi.
Fatto sta che è una grave perdita per il motorsport italiano. Personalmente ero in autodromo per la prima volta a vedere una gara di rallycross e devo dire che è davvero spettacolare e divertente. Tutti noi siamo abituati a stare a bordo strada, ovviamente la pista è una vista completamente differente. Queste gare hanno però tanti pregi, cioè vetture super performanti, continui contatti e sfide ravvicinate, percorso misto asfalto/terra, un paddock con piloti a stretto contatto con il pubblico, tutto questo e molto altro rendono questo sport uno sport da seguire… senza ombra di dubbio.
Personalmente continuerò a seguirlo sperando che nel 2017 si ritorni di nuovo in Italia, segnali ce ne sono, staremo a vedere che succederà.
Articolo di Daniele Talamona