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La Santa Alleanza è stata sancita 18 mesi fa, con l’accordo tra Eurosport e FIA sulla scelta del promoter del campionato europeo. Proprio il rilancio di questa serie, affidato al management francese che gestiva l’ex IRC, accantonato senza troppi rimorsi a fine 2012.
Un campionato che nell’ultimo periodo aveva poco da dire – e per certi versi l’ERC nel 2013 è iniziato sulla falsariga dell’IRC – ma che con il passare del tempo si sta rivalutando con nuove tipologie di vetture e qualche giovane interessante che sta già entrando nell’orbita dei top team del WRC. Un affare per tutti, come dimostrato dal Rally di Germania dello scorso weekend: sul gradino più alto del podio si è classificato Thierry Neuville, uno dei giovani più promettenti dell’ex IRC con il team Kronos, che gli ha fornito una Citroen C2 prima e una Peugeot 207 S2000 poi. Il giovane belga non ha mai vinto la serie, ma si è sempre dimostrato gran protagonista in varie annate.
Saltando Dani Sordo – che ha fatto giusto qualche apparizione spot ai tempi di Mini/Prodrive nell’ex serie promossa da Eurosport Events, il terzo posto di Andreas Mikkelsen va ben oltre gli auspici e i semplici discorsi da bar. Chiariamoci: in Germania Ogier, Latvala e altri piloti della cosiddetta “vecchia guardia” hanno gettato via una probabile vittoria, con errori banali che hanno spianato la strada alle “giovani leve”. E’ anche vero che quest’ultimi hanno approfittato della situazione, e da ormai oltre 12 mesi fanno presenza fissa nella massima serie rallistica. Questi ragazzi sono cresciuti in un periodo in cui, leggendo le notizie dai siti ufficiali, nessuno parlava apertamente degli altri campionati. Sembravano due parrocchie contrapposte, un po’ come accadeva tra MotoGp e SuperBike.
Da quando la FIA è tornata ad appropriarsi interamente della serie “opposta” del WRC, il clima sembra notevolmente migliorato e anche i giovani stanno crescendo molto velocemente, dando anche spunto a rumors molto consistenti che parlano di giovani già in rampa di lancio. Basti pensare ai programmi di Tanak, Lefebvre, Cerny, lo stesso Chardonnet…tutti piloti che hanno optato per un programma misto, con partecipazioni a gare titolate WRC e apparizioni costanti – se non partecipazione a tutto il campionato (magari Junior) nell’Europeo. Nel periodo più “difficile” di coesistenza tra WRC e IRC sono venuti fuori talenti come Neuville, Mikkelsen e Hanninen, che erano comunque già seguiti e consigliati dai “top team” del WRC. Ora, con vetture più performanti e con un clima più sereno, dobbiamo aspettarci tanto dai vari Breen, Tanak, Chardonnet, Lefebvre per il futuro.
Luca Piana
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