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Doveva essere l’occasione di un pronto riscatto ed invece la 14esima edizione del Prealpi Master Show, secondo appuntamento del Raceday Ronde Terra, si è rivelato per Matteo Luise un vero e proprio calvario.
Confermata la fiducia al team Pascoli – PR Group l’adriese, affiancato come di consueto da Daniel Taufer, si è reso protagonista di una prestazione opaca che non lo ha mai visto in lotta per le posizioni di vertice nonostante il terzo posto finale tra le Super 1600.
“Siamo decisamente amareggiati” – racconta Matteo – “ma il boccone più amaro da digerire è quello del non aver ancora capito cosa realmente non è funzionato in questa trasferta. Non siamo mai stati in gara”.
Una delusione frutto di risultati cronometrici mai in grado di dare un segnale di svolta nonostante il duro lavoro svolto da tutto il team durante il weekend trevigiano.
“Nel primo passaggio avevo dato la colpa a me stesso” – sottolinea Matteo – “perchè so bene che i primi chilometri li utilizzo da sempre per cercare di capire la situazione e fin dove posso osare. Credevo che il nostro passo fosse stato troppo accorto ma purtroppo così non era. Quando dal secondo giro abbiamo cominciato ad aumentare il ritmo ci siamo resi conto che la vettura era instabile negli appoggi mentre nelle ripartenze la sensazione emersa era la perdita di trazione che ci faceva faticare molto per uscire dai numerosi bivi e curve ad angolo retto presenti lungo il tracciato”.
Ad ogni service area il setup della Renault Clio Super 1600 veniva modificato senza però avere riscontro di miglioramento sul risultato cronometrico.
“Prima dell’ultimo giro” – aggiunge Matteo – “abbiamo lavorato sulle alte frequenze degli ammortizzatori e la vettura è risultata più guidabile ma, arrivati a fine prova, il parziale ci condannava ancora. Eravamo arrivati qui a Sernaglia con un altro obiettivo e ora dovremo lavorare a fondo per capire cosa ci ha penalizzato così tanto da non essere competitivi”.