Rally.it

Pagelle Finali CIR 2012: Monologo Andreucci e tanta grinta…

Introduzione:
Proviamo a tirare le somme di una stagione più combattuta di quella dell’anno precedente, all’insegna della “sobrietà”, con tre vincitori che si sono spartiti in modo differente gli otto allori annuali, a favore del toscano Andreucci, sempre più nella storia. Nei fatti, però, la stagione è stata piuttosto piatta, ragionando in modo distaccato ed equilibrato. Anche considerando l’out immediato di Scandola a Sanremo, mai il veronese sarebbe riuscito ad agguantare il titolo, la superiorità del pilota Peugeot ufficiale, d’altro canto, è stata netta lungo tutto il corso dell’anno. Poche scintille, pochi privati, hanno completato l’opera e anche se si denota uno spiraglio di luce verso il 2013/2014, verso una nuova era, le possibilità di assistere ad una stagione più combattuta sono limitate. Il CIR assume dei toni più foschi, in funzione di un’impopolarità serpeggiante, in due anni sono stati persi diversi piloti di punta, in primo luogo Rossetti e Chentre, che hanno ripiegato all’estero. Si dovrebbe ripensare, con una manovra incisiva, l’intero schema dei campionati e dei trofei, che si disperdono in gara locali di scarso spessore. Senza troppo divagare, nel 2012, la componente cruciale della serie nazionale si è sgretolata, il Produzione è stato poco più di una barzelletta, il Junior è apparso dimagrito, mentre l’assoluta ha visto pochi piloti in corsa, talvolta ridotti a numeri imbarazzanti. Se tornerà il pubblico a bordopista, vero spirito di questo sport, allora la macchina tornerà a funzionare, viceversa è destinata ad una inevitabile rottamazione. L’augurio, con cui salutiamo il 2012, è quello di rivedere almeno un timido miglioramento…

LINK ALLE PAGELLE COMPLETE:
http://www.rally.it/forum/f26/pagelle-rally-cir-5288-3.htm
(per approfondire, voti e commenti a tutti i protagonisti del campionato)

CLASSIFICA DEI PROTAGONISTI

Paolo Andreucci 9+
Andreucci “rovina” il campionato, da due anni a questa parte è l’assoluto e indiscusso protagonista della serie, a Scandola lascia solo le briciole. Quattro vittorie, sette podi. Non vince tutto, come nel 2011, ma nei fatti, è l’unico a tenere alto il nome della casa del Leone in Europa. A onor del vero, non è quell’Andreucci del 2010, che nonostante i travagli tipici di un’Odissea, vince senza se e senza ma, ma non è neppure quel pilota che nel 2011 ha conquistato sette rally su otto. Una via di mezzo, insomma, ma è innegabile che il sette volte iridato ha trovato sulla strada anche due rivali assai tenaci, Basso e Scandola, che, sulla carta, sono partiti con vetture più competitive ed evolute. Una concorrenza non ampia, ma molto agguerrita. Non a caso, abbiamo già affermato che Andreucci ha salvato il nome della 207 S2000, anche nell’anno del suo pensionamento. Paradossalmente, i rally in cui Scandola si è presentato come favorito, Adriatico, San Crispino e Costa Smeralda, sono stati gli appuntamenti, peraltro sterrati, decisivi e determinanti, nei quali il toscano ha sbancato tutto e ha messo un’ipoteca sul titolo. Solo talvolta la sua volata verso il trofeo nazionale è stata appena messo in discussione, ma alla fine ha prevalso la volpe della serie nostrana. Unico neo, le concomitanze con l’IRC, nelle quali, anche per scelte tattico/strategiche, ha sfigurato e non ha rinnovato lo spirito di tenacia con cui ha affrontato il 2012. Grandi doti, lucidità e coraggio alla guida sono gli ingredienti principali del suo repertorio. Per noi, questo è Andreucci, colui il quale raccoglie un insieme di qualità che realizzano il driver completo per eccellenza. Si parte per un 2013 al lavoro, per sviluppare la 208 R2 ed R5. STAKANOVISTA

Umberto Scandola 8-
Una vittoria e secondo posto finale, abdica con onore dopo una stagione in cui ha confermato tutte quelle che sono le sue grandi qualità, pur lasciando in sospeso dubbi e contraddizioni. La terra, il fondo sul quale si è sempre distinto, ad oggi sembra essere il suo tallone d’Achille, ma il cronometro, giudice o giustiziere che sia, parla chiaro senza se e senza ma. Tre rally in sordina, trascorsi nelle posizioni di rincalzo, altro che offensiva. Scandola è un oggetto interessante, con la Skoda può nascere qualcosa di buono, ma fra Abarth e Ford ha perso troppo tempo, è il momento di dare una svolta alla propria carriera, vincere il CIR può essere uno stimolo, ma non è sufficiente, deve fondere il programma nazionale con uno europeo. E’ uno dei pochi giovani italiani che ha questa possibilità, grazie all’appoggio di Skoda, non va gettata. Non dimentichiamo, infatti, la sua bella prova al Rally San Marino (8), nel quale ha ben figurato nei confronti dei rivali esteri. Ci sono ancora delle fondamenta positive, Targa Florio e San Martino su tutte, ma il presente lo vede ancora molto lontano da Andreucci, non tanto sul piano prestazionale, quanto su quello della costanza, il crack di Sanremo ne è il più limpido esempio. Anche per quanto riguarda il primo aspetto, comunque, c’è un gap che talvolta riaffiora, nonostante disponga di una Skoda criptica ma performante, certamente più della 207. Si parla di presente e futuro, perché si ipotizza che il 2012 sia solo un trampolino di lancio. E’ anche ora di concretizzare. PROMETTENTE

Stefano Albertini 8,5
Esageriamo pure, il voto è più cuore che mente, ma Albertini è indiscutibilmente piaciuto a tutti, lo abbiamo conosciuto fra le due ruote motrici e lo abbiamo lodato nelle sue esperienze europee, poi è giunto il momento di muoversi anche verso non solo nuove frontiere, ma altresì verso nuovi stimoli. Ha guidato anche in Medio Oriente, nella prove del WRC, fino a partecipare all’IRC 2WD Cup del 2011 con successo. Indubbie qualità di asfaltista, ancora piuttosto effimero sulla terra, ha ribaltato la sua posizione in occasione del ‘programma CIR preparato da Racing Lions in collaborazione con ACI-Csai (6) che finalmente si è attivata per effettuare un cambio di rotta nella propria politica. Insomma, un “lavoretto in casa” poco esterofilo, ma assai fruttuoso. Perché, al di là della conferma su asfalto, si veda Mille Miglia, San Martino di Castrozza e soprattutto Sanremo, dove ha conquistato con onore una serie di piazzamenti a cavallo tra i piloti privati, c’è la terra, sulla quale ha mostrato un progresso stupefacente, si è collocato in ben tre occasioni ad appena un minuto da Scandola, nonostante i limiti di uno sportivo che si appresta ancora a conoscere una S2000, vettura ormai universalmente riconosciuta come insidiosa. Per tale motivo, il primo ad essere promosso, è il programma (8), che ha raggiunto a pieno i suoi obiettivi di rivalutazione e riqualificazione delle potenzialità del bresciano. Ottima anche la stagione nell’IRCup (8+) Siamo pronti a scommettere che sarà Albertini il prossimo secondo pilota Peugeot, con la 208 R5, per rispondere alla Skoda nel campionato costruttori. Dunque, le prospettive future sembrano rosee, con un unico, ma non irrilevante dubbio: è destinato a varcare i confini nazionali oppure riceverà l’eredità di Andreucci, re indiscusso di Racing Lions? CONSISTENTE

SPAZIO SPECIALE- ANALISI FINALE

Piloti TRT 7,5
I piloti del TRT hanno senza dubbio animato le vicende del CIR. Trentin ha svolto il ruolo di guida, è stato il leader del campionato, come noto, sei su sei vittorie, ma anche nel CIR si è spesso infilato in zona podio, offrendo spettacolo e soprattutto confronti entusiasmanti con Luigi Ricci, presenza ormai irreversibile della serie. Il discreto livello dei drivers della categoria è stato confermato anche da chi ha inseguito su N4, Gianfico, Campione Produzione nel CIR 2011 e 2012 TRT, il sempreverde Pierangioli e Travaglia, capace di estrarre tutto il potenziale dalla propria Mitsubishi EVO IX. Poco concreto Ceccoli, molto competitivo, ma autore di diversi errori, fra cui il capottamento all’Adriatico, alquanto spettacolare.

I chiodi e la centralina di San Martino 0
Una gara splendida come il San Martino di Castrozza è stata umiliata dall’esiguo numero dei partenti e mortificata dagli episodi che hanno intossicato una corsa che è stata splendida dal punto di vista sportivo, agonistico e tecnico. Zero spaccato agli autori dei deplorevoli gesti nei confronti di Scandola e Gamba. Troppo grande il rischio di ammazzare questo sport, troppo criticato, amato ed odiato, senza comprendere spesso che il rally è dedizione, innata passione. La crisi economica ha danneggiato il settore, ma alcuni eventi ne sviliscono anche il contenuto. Quale credibilità per il nostro sport? Eppure, tutti siamo consapevoli che il rally è una realtà assai distante dal tifo incondizionato. Se i chiodi disposti a cintura ne sono purtroppo un chiaro esempio, il sabotaggio della centralina, durante il medesimo rally, di Gamba è stato un atto, probabilmente, di puro vandalismo. Al quale, si possono lanciare condanne, ma la riflessione è sempre opportuna: l’ultimo episodio risale alla gara salentina del CIR 2011: prima delle coscienze, c’è probabilmente un meccanismo di controllo che non funziona…

Diretta RAI 6,5
Un sei più che pieno per l’emittente televisiva nazionale, che pur conducendo una diretta più sobria rispetto al 2011, si rende disponibile, impegnandosi e partecipando, in attesa di un futuro migliore. Qualche gaffe di troppo, ma Nicoli e Leonarduzzi sono regolari protagonisti di un’offerta discreta, nella quale c’è dedizione e buona volontà, specie da parte del primo, che ben conosce, per esperienza, la realtà del rally in modo genuino.

Il ricorso Skoda 4
Quattro alla scelta compiuta, non tanto per la forma, quanto per la scarsa armonia fra i top team del CIR, la Peugeot ricorderà a lungo questo cavillo legale. Anche l’ACI-Csai dovrà contribuire, parlando in modo chiaro. In sostanza, la Skoda si è appellata ad una stesura infelice del regolamento, il cui intento è quello di affermare che “i punti marche sarebbero andati alla prima vettura classificata di ogni marchio, eventualmente anche alla seconda purché una delle due fosse condotta da un pilota under 28”. La norma, esposta, in modo più confuso e raffazzonato, è stata interpretata provocatoriamente dalla casa ceca, secondo la quale, invece, il primo conduttore marche “under 28” va riferito alla prima guida. Costa Smeralda e CIR si sono chiusi nel veleno, quasi a voler completare l’opera di una stagione eccessivamente ambigua.

Il CIR del 2013 ?
La “luce in fondo al tunnel” si vede, eccome. L’ERC si è rimesso in moto e di conseguenza anche il CIR ne sentirà i benefici, magari non nel brevissimo termine. Intanto, partiamo dal calendario a rotazione (8/9), efficace e gradito da un’ampia platea, offendo per ogni biennio una vasta gamma di scelta. Nel 2013 saranno invariate le concomitanze rispetto all’IRC, due, San Marino e Sanremo. I partecipanti alla serie, invece, sono tuttora sconosciuti, ad eccezione dei big Andreucci su R2 e Scandola su Fabia S2000. Nel frattempo, ha perso credito fino a scomparire un’ipotesi di campionato riservato solo ad R2 ed R1, in attesa delle R5 nel 2013. D’altro canto, l’opzione più conservativa, è conseguentemente la migliore, per evitare di allontanare, in larga parte, numerosi equipaggi di rilievo. Piuttosto, bisognerebbe indirizzare scelte di questa tipologia “drastica” in altri sensi, puntando, ad esempio, su alcuni ampliamenti stagionali, come fatto nel WRC, separato in quattro fasce.

Il rally dell’anno 2012: Mille Miglia (8,5)
Designare, nel CIR 2012, una gara vincente risulta quanto mai difficile. Escludendo dal ventaglio due appuntamenti, Targa Florio e San Martino, noti per episodi tragici o spiacevoli, ne restano solo sei. Se consideriamo, inoltre, lo scarso spettacolo in numerose prove, quali, ad esempio, San Crispino e Ciocco, limitiamo il campo all’Adriatico, Mille Miglia, Sanremo, Costa Smeralda, con quest’ultima povera di partecipanti e priva di entusiasmo, essendo la stagione, numericamente parlando, terminata. Le tre finaliste, sono effettivamente meritate, ben due rally dell’IRC rientrano nel nostro podio, ma concretamente il Sanremo è morto nello sviluppo della vicenda, a causa di ritiri fra big. Testa a testa fra Adriatico e Mille Miglia, direi quasi un pareggio, ma ai rigori assegniamo il successo annuale al rally di Brescia, per l’eterogeneità della sfida, estesa anche esternamente alla top ten. Un guizzo in una stagione abbastanza piatta.

PAGELLE SPECIALI UTENTI

Vota anche tu la tua pagella!

ANALISI FINALE ( rispondete nei commenti o sul forum )

Piloti TRT ?
I chiodi e la centralina di San Martino ?
Diretta RAI ?
Il ricorso Skoda ?
Il CIR del 2013 ?
La gara dell’anno 2012 ?