Stefano D’Aste, pilota veramente con il “manico”, ha dimostrato di essere  forte e veloce sia in pista, vincendo il campionato mondiale indipendenti WTCC nel 2007, che nei Rally. La sua apparizione rallistica più abituale è sempre stata il Rally Monza Show, finché non ha deciso di andare a vincere nei rally “tradizionali” con una Lotus Exige di classe GT. Dimostrando il valore, indiscusso, del pilota e di una classe di vetture, che fino al suo exploit, non avevano avuto risalto nelle cronache del nostro amato sport.

 

  • Come e quando nasce la sua passione per i Rally?

Diciamo che l’ho sempre avuta, fin da piccolo una delle gare che mi divertivano di più vedere era il Memorial Bettega. La prima gara in auto che ho fatto è stato il Rally di Monza nel ’98.

 

  • Lei nasce, automobilisticamente, come rallysta per poi passare alla pista ed in fine tornare nei rally con una GT ma quale delle tre attività reputa più entusiasmante?

Diamoci pure del tu, mi ritengo un pistaiolo, nasco con le due ruote dove conosco Valentino Rossi, il quale quando provò a fare il primo Rally di Monza mi disse che era stato davvero divertente e così l’anno successivo provai anche io. Da li il passaggio alle quattro ruote partendo dalla F3.

Diciamo che entrambe sono entusiasmanti, i Rally affascinanti per i luoghi che si percorrono, il rapporto e gioco di squadra con il navigatore, il contatto diretto col pubblico a fine prova e la pista per la sua precisione chirurgica, metodo di lavoro, ordine e contatto col pubblico.

 

  • Qual è il Rally (o più di uno) che ricordi con più emozione e perché? 

Il Rally di Monza del 2010 e il Rally del Sebino.

Il primo perché arrivare quarto assoluto li in mezzo è stato davvero mega, il secondo perché ci siamo andati per vedere a che punto eravamo con lo sviluppo della nostra Exige da Rally, dopo le esperienze in Spagna, volevamo che fossi io a provare, per avere un feed back su assetto e comportamento generale della vettura; doveva essere una gara test e siamo andati a vincere, anzi a stravincere, la vittoria della prova bagnata è stato davvero uno smacco.

 

  • Che programmi hai per il 2013? Farai anche Rally?

Per il 2013 non ho ancora deciso, ho delle proposte interessanti per il WTCC, ma non so ancora. Per i Rally penso mi limiterò a fare i Rally in circuito come il Rally Circuit Series, li trovo divertenti, interessanti e un buon modo per riuscire a contenere costi e avvicinare il pubblico.

 

  • Quale auto da Rally preferisci tra quelle che hai guidato?

La mia Lotus, è una vettura strepitosa, va davvero forte e adoro il modo che ha di affrontare le curve e le sue reazioni. Dopo la Lotus una macchina che ricordo con piacere per il motore e l’urlo era la vecchia Clio A7 con il cambio a 7 rapporti o la Megane Maxi; ma la prima volta che ho guidato la Corolla WRC sono rimasto impressionato dalla facilità con cui, con una macchina del genere, si riesca ad andare di traverso.

 

  • Visto che hai guidato anche vetture tradizionali da Rally (Gruppo A e WRC), come valuti nel complesso le prestazioni delle vetture di classe GT nei Rally? Ed in cosa differiscono?

Il problema è che nelle GT c’è poca chiarezza, se prendiamo in esame le GT che corrono in Francia e Spagna allora sono delle macchine strepitose, belle da guidare e che sono performanti.

In Italia non si capisce ancora bene cosa vogliano fare, hanno fatto un regolamento FGT che può essere favorevole solo per le Lotus, di serie escono già leggere e quindi sono oltre la metà dell’opera, le altre vetture sono un po’ scandalose; c’è stata confusione sin dal principio, addirittura all’inizio si vietava l’utilizzo dei pneumatici da stampo, poi li hanno ammessi con una deroga. Ma si sa, viviamo nella terra dei paraculi, basti vedere cosa riusciamo ad accettare di sentire dai nostri politici.

Le GT sono vetture da guidare sul serio e si deve avere del pelo per guidarle, coraggio vero.

 

 

  • Chi corre in pista, anche a livello amatoriale, ha solitamente a disposizione un Ingegnere di macchina ed i dati della telemetria. Nei Rally, spesso, molta di questa tecnologia viene ignorata. L’esperienza in pista ti avrà sicuramente aiutato in questo campo. Credi che la telemetria sia essenziale per un pilota da Rally? Quali sono le tue considerazioni a riguardo?

A livello amatoriale è vero ci sono piloti che la utilizzano, ma il 90% delle volte è solo per dirlo, non perché realmente gli serva; con un Ing. valido come quello che ho avuto quest’anno nel mondiale turismo, Marco Calovolo, che poi è l’Ing. con cui abbiamo sviluppato l’Exige, è fondamentale e importante averla.

E’ il metodo migliore per accorciare i tempi, velocizzare uno sviluppo, ridurre i chilometri di test e tirare fuori dal mezzo a disposizione, alla svelta, ottime prestazioni.

Sicuramente la pista mi ha dato la possibilità di crescere molto sotto il profilo tecnico, lavorando con la telemetria e a certi livelli ho imparato tantissimo e questo fa si che riesca a capire più velocemente quale direzione prendere per la risoluzione di un problema.

Ho capito come modificare la guida nel caso in cui capiti qualcosa alla vettura e come utilizzare i pneumatici, ho capito perché e per quale motivo salgono le pressioni, come fare per farle scendere e recuperare; ho imparato a distinguere quando sto distruggendo un pneumatico e quando invece lo sto trattando bene; questo durante una gara ti permette di fare dei ragionamenti e di rimanere freddo in situazioni critiche, a Suzuka ad esempio, quando ero davanti a tutti e ci sono rimasto per 23 giri andando a vincere, sapevo che avrei sofferto i primi giri e che avrei dovuto combattere per cercare di non rovinare i pneumatici che mi sarebbero serviti dopo.

La sensibilità che ti da la pista un pilota da Rally difficilmente la raggiunge.

La pista mi ha dato metodo, metodologia scientifica nell’affrontare un problema e nel trovare la sua risoluzione; sono cose difficili da spiegare perché se dico raccolta di dati, analisi degli stessi e raggiungimento e dimostrazione di una tesi, già alla partenza, probabilmente un pilota amatoriale non sa nemmeno che dati raccogliere, non sa dove andare a prenderli.

I dati si possono prendere sia dalla telemetria che dalla guida mentre si è al volante; chiaramente quelli della telemetria hanno uno scarto centesimale, quelli presi alla guida sono meno precisi, approssimativi, ma pur sempre dati importanti che comunque indicano una tendenza.

 

  • Con lo schema classico delle vetture di classe GT (motore centrale e trazione posteriore) si riescono ad ottenere risultati cronometrici invidiabili e ne hai dato dimostrazione nel Rally Ronde del Sebino mettendoiti dietro vetture di classe S2000. Non ti chiedo segreti di guida, perché non sarebbe corretto ma è logico aspettarsi che, con una simile distribuzione dei pesi, la vettura abbia difficoltà (rispetto alle classiche vetture da Rally) a mandare in temperatura le coperture anteriori. Confermi tale ipotesi? Forzare l’ingresso di curva ed essere fluidi in uscita potrebbe essere una soluzione?

Assolutamente centrato il bersaglio! Si infatti specialmente con una vettura come la Lotus mandare in temperatura i pneumatici anteriori è davvero difficile, inoltre prima della prova non avendo le 4 ruote motrici le anteriori lavorano poco anche se si cerca di scaldarle.

Forzare l’ingresso può essere un buon sistema, ma si deve stare attenti a non esagerare, se parte il sotto sterzo e c’è perdita di aderenza si perde molto tempo e la gomma non si scalda, bisogna cercare di farlo al limite del grip, in modo da impegnare sempre molto la carcassa e farla lavorare parecchio.

Importante è la scelta degli pneumatici e comunque sempre cercare di montare coperture più morbide all’anteriore, almeno di uno step.

Se facciamo un esempio di configurazione di mescola con cui potrei partire in una prova speciale con delle Yokohama dico con una Soft al posteriore ed una Super Soft all’anteriore, oppure una Medium posteriore e una Soft anteriore. Nei Rally poi ci sono diverse soluzioni che sono simpatiche, con diversi intagli che si possono eseguire; li mi diverto tantissimo a pensare e ragionarci sopra, è una cosa davvero interessante e divertente.

 

Stefano D'Aste - Lotus Exige - Rally Ronde del Sebino 2012
Stefano D’Aste sulla Lotus Exige al Rally Ronde del Sebino 2012, Gara conclusa con la vittoria assoluta.

 Le immagini sono state tratte dal sito ufficiale di Stefano D’Aste www.stefanodaste.it