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PAGELLE DEL RALLY DI SANREMO 2012
Premesse:
Giunti al penultimo appuntamento dell’IRC, raccontiamo la storia di un dominio, favorevole a Basso, che ha corso in solitaria, mostrandosi quasi pilota di altra categoria. Penso, tuttavia, che ormai in quest’ultima fascia del campionato, in due delle gare di maggior valore del calendario, fra Sanremo e Cipro, il pensiero sia proiettato al futuro, con quell’amarcord verso un campionato vissuto tutto d’un fiato, come si suol dire. Che in altre parole, equivale alla nascita e alla morte di un’epoca straordinaria, quella delle S2000, protagoniste di episodi di sport puro, chiudendo, ahimè, il loro corso, in modo infausto e tragico. Per non scendere in digressioni troppo esterne al commento pre-pagelle, possiamo racchiudere, pertanto, il Rally di Sanremo, in una fase conclusiva, che quindi non attrae troppo l’attenzione, ma offre, come di consueto, buoni dati per l’analisi, specie in ottica a breve termine. Nei fatti, possiamo affermare con certezza che Basso si avvierà nel 2013 ad una stagione di sforzo collettivo con A-Style, perché questo ERC 2013 si può vincere, nonostante il livello di competizione piuttosto elevato. Il 2012 è stato un anno di preparazione, così come del resto è accaduto nel mondo sportivo: 2012, anno di transizione e grandi cambiamenti. Poi la Skoda saluta le due stagioni superbe di Mikkelsen, il quale si avvia ad una lunga carriera in Volkswagen: è stato un percorso ricco di travagli, che ha avuto come scopo prima il successo di categoria, poi l’allestimento di una carriera la quale potrebbe, senza dubbio sfolgorare, con un po’ di “saggezza”. Deve ancora risolvere il tabù dell’asfalto, manca la prima vittoria internazionale nel suo Palmares personale. Poi vengono i privati nostrani, che sempre figurano bene: tuttavia, vogliamo sottolineare che un pilota dal valore di Albertini, visto l’adeguato supporto, deve debuttare in campo internazionale. Sarebbe un piccolo successo per l’ACI, che potrebbe vantare una mossa per risollevarsi, specie da un punto di vista della credibilità, messa in discussione certamente dall’empasse dell’ultimo decennio. C’è Campedelli, pronto ad un salto di qualità: doti straordinarie ne hanno alzato il prestigio, anche fra gli ambienti di Citroen Sport. Chiudiamo con Breen e Campana, gioia e dolore degli esteri, il primo in forte ascesa, ormai in regolare progressione, per quanto concerne asfalto e terra, pur senza aver preso parte a programmi WRC, a differenza del secondo, che ha alle spalle corposi finanziamenti da parte di FFSA. Due volti, dalla formazione totalmente differente, giunti allo stesso piano: è forse più verace e genuina l’emersione dell’irlandese nello scenario sportivo mondiale?
*In copertina, l’evento più “rumoroso” del weekend, anche per i non appassionati: il debutto della 208 R2 in valenza agonistica! (con successo…)
CLASSIFICA DEI PRIMI TRE:
Giandomenico Basso 9/10
Basso e la Fiesta RRC da qualche mese sono una fusione perfetta, un’identità unica. Perchè se complessivamente il propulsore turbo 1.6 si è rivelato effettivamente molto più efficace, l’italiano è, senza alcuna ombra di dubbio, fra i migliori interpreti delle RRC, ricordo anche l’entusiasmante confronto con Sordo al Tour de Corse, durato purtroppo solo tre PS. L’ex pilota Abarth, Proton, in questa stagione ha ancora una volta dimostrato il proprio coraggio, che si concretizza nel persistente ed unico desiderio di mettersi in gioco al top, in programmi internazionali. La RRC sembra avere, come punto di forza, una guidabilità e morbidezza di guida verticalmente superiore alle S2000, sempre più nervose, a causa, anche, di un pacchetto aerodinamico più grezzo. Questo 2012 quindi, che si chiuderà probabilmente proprio a Sanremo, è stato un anno positivo, rafforzato da due successi, ma l’obiettivo è ben più ghiotto, perchè in fondo il quarto posto nel campionato IRC non è troppo significativo. E’ un trampolino di lancio per un 2013 che potrebbe prospettarsi non solo più denso di sfide, nell’ERC, ma anche più corposo nella quantità. Anche se nel mondo dei rally, specie al livello dell’IRC, nulla è scontato ed anzi, in un rally come il Sanremo, le insidie sono dietro l’angolo, non si può certamente negare che il passo di gara del veneto è stato di un altro pianeta, dato che combacia perfettamente con l’analisi precedentemente svolta, per cui il feeling raggiunto dal binomio Basso-Ford è stato superiore alla media, anche in confronto ai risultati delle RRC dei rivali. Diciamo, in altre parole, che si è compiuto il trinomio perfetto, PERCORSO-PILOTA-VETTURA, la cui perfetta combinazione “chiave-serratura” hanno offerto il nome, ancor prima della partenza, più vicino alla vittoria. Inoltre, l’autogol di Skoda con il ritiro di Hanninen sulla Ronde, non solo ha rivelato la pressione innestata sui rivali, ma ha permesso all’italiano di correre quasi in solitaria, in difesa solo rispetto alla vettura superstite di Kopecky, il quale, tuttavia, nel giorno successivo, nonostante un progresso, ha solo dilatato il gap. Una gara in apparenza facile, da una prospettiva relativa alla pura ed esclusiva gestione degli avversari; tuttavia, è il frutto invece di uno straordinario lavoro compiuto in modo minuzioso, il quale apre molti spiragli di luce rispetto al futuro; è comunque noto ai lettori il feeling instauratosi fra Basso e Sanremo, d’altro canto il pilota italiano campione IRC non lo conosciamo certo oggi. Forse, ciò che emerge per la prima volta, è un’inversione di tendenza, una svolta in una carriera costellata di successi con FIAT, che lo ha seguito praticamente dal debutto con risultati eccellenti. In seguito all’abbandono di quest’ultima dalla realtà rallystica, si è perso con Proton, ma ha ritrovato la giusta direzione con un team privato Ford, che ne ha risollevato la sorte e la speranza, la quale adesso è tutta proiettata al 2013. Resta, ad ogni modo, encomiabile il presente, perchè di fatto, ad oggi, Basso è forse il miglior interprete della Fiesta RRC, non solo in Italia sulla quale ha puntato tutto fin dall’inizio. DOMINATORE
Jan Kopecky 8,5
Ormai, il modello di gara di Kopecky è quello mostrato a Sanremo: condotta dei tempi in sordina nelle fasi iniziali, un pò in difficoltà e in affanno, per riprendere le redini del proprio incarico nelle giornate finali, costringendo tuttavia se stesso e la propria vettura a rimonte di portata notevole e spesso insostenibile, che si traducono, pertanto, in podi interessanti, densi di potenziale e in certo qual modo auspicio per il proseguire del campionato, ma che nei fatti, non hanno un seguito, manca la concretezza e l’aggressività di altri tempi. Questo Kopecky raccoglie tutto, riesce anche a vincere, ma non sostiene il confronto con i team mates Mikkelsen e Hanninen, manca incisività. Potrebbe essere d’aiuto, ma solo per rendere una vaga idea, il paragone con Hirvonen, il quale negli ultimi anni ha visto sfuggire dalle proprie mani risultati e titoli a causa di un ritmo convincente, martellante, come si dice nel gergo. In un certo senso è una tendenza positiva, ma non per colui che deve ripartire da zero, come Basso, per tentare una nuova ascesa: l’era delle S2000 è finita ed è ormai inevitabile, per un top driver come il ceco, tentare un’emersione, probabilmente il 2013 sarà l’anno del pensiomento per la maggior parte delle Super 2000. Non sarebbe quindi auspicabile che un pilota così apprezzabile, interessante e di elevata reputazione si perda in una strada chiusa, anche perchè le certezze offerte da Skoda, che lo ha supportato, essendo anche pilota nazionale di punta, di fatto, non sussistono più. Più semplicemente, l’anno prossimo sarà uno spartiacque, che dividerà i piloti migliori; Kopecky è un indubbio talento, ma vista l’attuale carenza di sedili, chi si preoccuperà di rilanciarlo? FUTURO INCERTO
Alessandro Perico 8,5
Dovendo osservare nel suo complesso la stagione 2012, penso che tutti possano concordare nell’affermare e reputare il Rally di Sanremo come la migliore prova disputata da Perico, l’unico a tenere alto il nome delle S2000 fra gli italiani e soprattutto il prestigio della 207, vettura eterna e sempreverde, che conquista ampie porzioni di storia, celebre e positiva ed ahimè qualche tragedia. D’altro canto, scusate la digressione, grandi vetture, la 037 per citarne una, causarono gloria e dolore. Il Rally di Saremo e Cipro hanno il sapore degli ultimi giorni di scuola, è lecita la nostalgia verso una categoria, la quale ho sempre amato definire come “popolare”, di tutti, la prima ad accogliere drivers locali in quantità rilevanti, così come la partecipazione in diretta è stata costante. In questo contorno di amarcord, c’è l’irriducibile Perico, che conquista, oltre che il suo primo podio nell’IRC, di fronte anche a rivali di spicco, una prova speciale e soprattutto il suo miglior risultato in carriera nel CIR, mostrando quindi piena idoneità a programmi non solo nazionali, ma anche europei, senza dimenticare la sua encomiabile presenza al Rally di Valais, dove ha condotto una performance molto positiva. I privati, generalmente, sono stati capaci di tirar fuori dal cilindro, come si suol dire, prestazioni che spesso, in funzione di riferimenti circoscritti solo alla realtà nazionale, vengono sminuiti e spesso bollati ed etichettati come discreti e modesti. Posti, invece, dentro un contesto dalle prospettive più ampie, Perico, Albertini ed altri italiani hanno messo in esposizione un repertorio di abilità invidiabile, che, inevitabilmente, porta alla ribalta la tematica la retorica questione del supporto inesistente ai talenti nazionali, perchè in fondo l’Italia ha gli strumenti per competere ad un livello molto alto…FORMA PERFETTA
SPAZIO DI ANALISI E CONFRONTO
Rally Sanremo 7,5
Rally dai tratti straordinari, specie per quanto concerne i contenuti, modesto invece lo spettacolo offerto: sin dall’inizio è stata una parata, in virtù dei campionati IRC e CIR sin dalla prima PS praticamente decisi e dalla gara in solitaria di Basso, conduttore di “un’altra serie”. Anche l’interesse nazionale e internazionale nei confronti dell’appuntamento è parso modesto ed insufficiente per una gara di tale rilievo.
Rally Sanremo ? (Voto utenti)
IRC, modello per il futuro?
L’IRC è ormai prossimo al suo epilogo, eppure lascia in eredità un prototipo modello, esempio di efficienza e di competenza in ambiti organizzativi. Regolamento chiaro e semplice, costi limitati, popolarità elevata sono gli ingredienti portanti della ricetta, che è assente da molto tempo nel WRC.
PAGELLE
TOP TEN
Basso ?
Kopecky?
Perico ?
Albertini ?
Andreucci ?
Breen ?
Turan ?
Campedelli ?
Campana ?
Vescovi ?
CLASSIFICA MISTA/>11
Gasperetti ?
Hanninen ?
Scandola ?
Bouffier ?
Hunt ?
Andolfi ?
Tassone ?
Pajunen ?
PILOTI DS3 TROPHY ?
PER APPROFONDIRE, SEGUIRE IL SEGUENTE LINK ALLE PAGELLE COMPLETE:
http://www.rally.it/forum/f25/pagelle-rally-irc-5203-6.htm