“E’ stata proprio una bella gara” ha infatti commentato al termine; “per noi il rally è finito nel migliore dei modi, grazie a una macchina che il Team Poillucci ci ha preparato in modo esemplare. Non ha avuto alcuna “defaillance” e al termine ci siamo pure tolti lo sfizio di andare a vincere l’ultima speciale!”
Dopo Codecà-Fedullo, meritatamente primi assoluti con la loro Suzuki New Grand Vitara 3.6 V6, e Petrucci-Manfredini, secondi e primi del Suzuki Challenge con la loro New Grand Vitara 1.9 TD, sul terzo gradino del podio all’ultimo (e un po’ a sorpresa) sono saliti Spinetti-Giusti, sempre su Suzuki, che hanno così riscattato la loro problematica prima giornata di gara. “Ieri sera, con tutti i problemi che avevamo avuto, avevo seriamente pensato di fermarmi” ha confessato Spinetti all’arrivo “poi i meccanici hanno fatto il miracolo e oggi … è andata in modo ben diverso!”. Un terzo posto che la coppia elbana ha conquistato anche grazie all’improvviso “stop” di Bertuzzi-Cecca, fermi nellì’ultima speciale dopo essere riusciti a risalire fino al terzo posto assoluto.
Prima di loro avevano dovuto alzare “bandiera bianca” molti altri piloti, a cominciare dal sorprendente italo-argentino Paolo Leonardo Biglieri. Un peccato perché aveva appena vinto la seconda prova della giornata e conquistato, con il suo curioso Danisi Dust Devil, il secondo posto assoluto in classifica. Cos’è poi successo? “Abbiamo rotto il braccetto della sospensione posteriore destra” spiega il navigatore dell’equipaggio, Roberto Briani, “e così ci siamo fatti anche una bella uscita di strada …!”. Un peccato davvero, perché la sfida all’assoluto di Codecà era cosa che era sembrata non solo prossima ma anche fattibile.
Grazie a questa e altre defezioni (Camarda-Aprile, per esempio, fermi per noie meccaniche) hanno risalito la classifica equipaggi che erano rimasti indietro per problemi avuti nella prima tappa: come Facile-Facile, quarti assoluti al termine, e Mancusi-Barreca, quinti nonostante il capottamento del giorno precedente. Al sesto posto, invece, hanno chiuso i fratelli siciliani Mirko e Mike Emanuele.
Infine, nel gruppo TH, che nel Cross Country italiano fa “gara a sé” pur se impegnato sullo stesso percorso, la vittoria è andata ai bravissimi Bordonaro-Previtera che, con la loro piccola Suzuki Samurai, hanno lasciato indietro di ben 20,51 minuti Triolo-Leo (stessa vettura) e Ananasso-Incaini (Mitsubishi Pajero Diesel); chiudendo la gara con un 2,24’41” che li avrebbe collocati appena al di fuori del podio della gara principale.
L’ultima parola non può che essere dell’organizzatore, Riccardo Milazzo, che all’arrivo è stanco ma visibilmente soddisfatto. “L’anno scorso il tempo era stato con noi davvero inclemente, vanificando, con quel diluvio che ci aveva colpiti, gli sforzi di tutti; quest’anno invece, con il sole, abbiamo fatto vedere le bellezze della nostra terra e percorsi fuoristrada che non hanno eguali in Italia. Grazie a tutti, all’Autodromo, ai tanti volontari e a tutti quelli che ci hanno dato una mano!”