Si sono sviluppate attorno alla questione del Rally italiano tante polemiche, dibattiti e attriti interni.

RALLY ITALIA SARDEGNA

A prevalere, come ho già scritto
è stata la ragione. Il mio articolo vuole essere solo un momento per fare il “punto della situazione”, in quanto tutti siamo consapevoli che la scelta del rally sardo è stata la più razionale, in particolare per due motivi:

1- Le preferenza della FIA verso la tappa consueta;
2- Gradimento generale di un rally in incisiva crescita.

Premetto che, nonostante le perplessità, sono a favore della discontinuità. Non si può però negare che più passavano i giorni e più incombeva sul nostro Paese la spada di Damocle della Federazione Internazionale dell’Automobile.

RALLY ITALIA SICILIA

Andiamo invece ad analizzare i motivi per cui un rally in Sicilia sarebbe stato difficile da realizzare:

1- Assenza di tempo e di ordine;
2- Disapprovazione complessiva;
3- Organizzazione poco chiara e alquanto ambigua.
Soffermiamoci sul punto 3 in particolare:

Il percorso di partenza doveva essere quello della Targa Florio, su asfalto, forse misto ai tratti della Conca d’Oro.

Il CIR può deliziarsi di un rally storico, fra i più importanti d’Italia che accoglie e riscuote sempre molto successo.

Tuttavia, questo balzo in avanti, si è collocato in circostanze poco chiare. Il salto improvviso da un campionato nazionale al mondiale, senza aver preparato l’evento all’IRC o almeno con largo anticipo ad una partecipazione di tale portata.

Si è instito a lungo al termine del 2011, ma successivamente nulla è stato presentato e questo ha rafforzato la posizione attuale della Sardegna.

PROSPETTIVA NAZIONALE

E’ ciò che più conta. Mostrarsi disuniti e disgregati nello sport, mirando solo agli interessi di ciascuna regione, ha assunto un sapore amaro, dimenticandosi che l’interesse principale è indirizzato all’Italia. La mancanza di coesione è grave non sul piano delle ripercussioni relative ad essa, bensì un fallimento nell’ambito nazionale.

Quale figura, quale esempio può offrire la CSAI ai giovani, quando pecca di razionalità e soprattutto di compattezza?

PROSPETTIVA INTERNAZIONALE

Se non c’è unione all’interno della nazione, implica ovviamente una situazione imbarazzante anche con tutti coloro i quali sono legati al rally italiano.

Un “tira e molla” spiacevole è un’offesa ulteriore al prestigio internazionale a dimostrazione del fatto che l’automobilismo italiano è in crisi e necessita di essere riformato, quando a pesare arriva la notizia della perdita di un portabandiera nazionale nella regina dell’automobilismo, la F1. Non accadeva dal 1969.

Bisogna ricostruire ciò che è stato disgregato e scomposto, nella speranza di ricevere la conferma della partecipazione italiana al WRC nel 2013.